Il piccolo museo dei cuori infranti di Meg Leder | Recensione di Deborah

 

 

 

 

IL PICCOLO MUSEO DEI CUORI INFRANTI

“E lo so che anch’io ti ho spezzato il cuore. E mi dispiace così tanto… Ma sai una cosa Eph? Tutti questi cuori infranti ci hanno portato qui.”

 

Titolo originale: The Museum oh Heartbreak

Autrice: Meg Leder

Editore: Sperling&Kupfer

Collana: Pandora

Pagine: 275

Prezzo: 17.90 €

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“Io non riuscivo a muovermi. Una parte di me avrebbe voluto che il mondo finisse in quel’istante. Perché quell’istante sarebbe stato perfetto.”

 

Trama:

New York. Penelope ha sedici anni, quasi diciassette, e non è mai stata innamorata. Suo padre lavora al Museo di Storia Naturale, e lei ha trascorso l’infanzia circondata da reperti e dinosauri. Ed è proprio un evento devastante, pari a quello che ha spazzato via i dinosauri dalla Terra, ad abbattersi su di lei, il terzo anno di liceo, con la forza di mille meteoriti. Tutto è iniziato quando Keats, il ragazzo più bello che Penelope abbia mai visto in tutta la sua vita di sedicenne-mai-stata-baciata, è arrivato a scuola, si è seduto e l’ha guardata. Grandi occhi grigioverdi, una maglietta con un’immagine del Giovane Holden, una giacca blu di velluto a coste, con le toppe sui gomiti, e un profumo di cannella. Se mai avesse potuto far apparire il ragazzo perfetto, Penelope non sarebbe riuscita a fare di meglio. Non tutti gli incontri però sono destinati a un lieto fine, e lei si è ritrovata presto con il cuore spezzato. Ma, a volte, lasciar andare il passato è l’unico modo per trovare il proprio futuro, e così Penelope ha deciso di fondare il Piccolo Museo dei Cuori Infranti. Per guarire le proprie ferite e raccogliere tutti gli oggetti simbolo dell’estasi e della delusione del suo primo amore, ma soprattutto per ricordare a tutti di restare sempre all’erta: perché, come un povero dinosauro innocente intento a mangiare foglie o a rosicchiare allegramente le ossa della sua preda, anche voi, se avete un cuore, potreste essere improvvisamente colpiti da quel meteorite meglio noto come «cuore infranto».

 

Recensione:

Ciao lettori della Stamberga!

Oggi parliamo di un romanzo che mi ha rapita tra le sue spire di carta e d’inchiostro, un romanzo che avrei voluto assaporare più lentamente ma si è fatto divorare in due giorni, Il piccolo museo dei cuori infranti scritto da Meg Leder ed edito da Sperling & Kupfer. Ringrazio la casa editrice per avermi fatto scoprire un libro dolce, fresco e accattivante; è stato un incontro meraviglioso. Questo libro mi ha regalato tante emozioni, mi sono impegnata davvero per rallentare la lettura ma non sono riuscita a non arrivare troppo presto all’ultima pagina. Sono stata davvero felice di scoprire l’epilogo e contemporaneamente triste di dover abbandonare il mondo di Penelope, Ephriam e Audrey. Quando un libro ti lascia un misto di dolcezza e malinconia è riuscito a lasciarti un segno, una connessione perenne con la storia.

 

La cosa giusta da fare sarebbe stata gettare quello stupido racconto nel primo bidone che incontravo e non pensarci più.

 

Write, Wrote, Written – lo stile di scrittura. Ho amato dalla prima all’ultima parola la voce di Meg Leder. La sua scrittura fluida, semplice ed immediata mi ha trascinato a New York, mi ha condotto tra i quartieri, per le vie percorse dai personaggi. Mi ha trasmesso emozioni forti, l’intensità con cui tutti vivevano gli avvenimenti. Tanti dialoghi, meno descrizioni ma esaustive hanno donato un ritmo incalzante al romanzo. Sicuramente mi ritufferò nelle storie che verranno create da questa autrice, un grande esordio. Non vi nego coltivo la speranza di rincontrare i personaggi di Il piccolo museo dei cuori infranti.

 

Era sull’ultima pagina del giornale e in centro vi capeggiava un brontosauro solo, con il suo cappellino di Superman calcato sulla testa, che allungava il collo sopra decine di appendiabiti, in quello che assomigliava in modo molto sospetto ad un negozietto dell’usato.

 

Who are these guys? – I personaggi. Conosciamo più da vicino i protagonisti del romanzo. Penelope, Pen, ha sedici anni, una vita sociale molto ristretta, frequenta il liceo e non è mai stata baciata. Tutto il suo mondo sono i suoi migliori amici, Audrey e Ephriam, i libri e i film. Pen è una ragazza dolce, molto ingenua ed innocente; non ha ancora raggiunto la scaltrezza dell’adolescenza. Ephriam, Eph, è un bravo ragazzo, gentile, simpatico e giocherellone. Farebbe di tutto per rendere felici le sue due migliori amiche, ama disegnare. Audrey, spigliata, sveglia e molto carina. Tra i tre è il personaggio che mi è piaciuto meno. Keats, il classico belloccio, rubacuori e don giovanni. All’apparenza può sembrare il principe azzurro ma meglio non fidarsi.

 

 

Il bacio stava in mezzo a noi come una di quelle orribili pellicine sulle dita. Sapevo che togliendola avrei peggiorato la situazione, il dito sarebbe diventato tutto rosso e avrebbe fatto più male e per molto più tempo, eppure non riuscivo a fermarmi.

 

 What’s going on? – La storia. New York. Penelope è una sedicenne che non ha mai avuto una storia d’amore, non è mai stata baciata e non è mai stata attratta da un coetaneo in modo particolare. Il suo mondo sono i suoi due migliori amici, Eph e Audrey, inseparabili fin dalle elementari, la ragazza non sente il bisogno di allargare la propria cerchia di amicizie. La sua vita procede placida, su binari sicuri fino a che, i terzo superiore, tutto sembra crollare. Pen conosce Keats, il nuovo ragazzo della scuola, hanno la stessa età e frequentano qualche lezione insieme; finisce con il prendersi una cotta per lui. Audrey invece inizia ad essere sempre più distante da Penelope e da Eph, frequenta una delle ragazze più popolari e più smorfiose del liceo Cherisse, con la quale condivide molti nuovi interessi. Cherisse ama uscire con i ragazzi, i vestiti alla moda, andare in discoteca e alle feste, tutte cose che il trio non era solito fare insieme. Nello stesso momento in cui Aud inizia a trascurare Pen, Eph è preso dai vari problemi con le ragazze. Penelope vede venire a meno i suoi punti fissi, si sente sola e sperduta. Non si sa come riceve un invito per partecipare alla festa in maschera di Keats, piena di entusiasmo e pronta a fare colpo sul suo principe azzurro ci trascina Eph. A fine serata avrà effettivamente un contatto con il ragazzo, inizieranno piano piano a conoscersi. Keats non è ambito solo da Pen ma anche dalla bella, affascinante e viziata Cherisse, riuscirà Penelope a vincere lo scontro per il ragazzo? L’amicizia tra i tre è destinata a dissolversi come neve al sole o perdurerà? Una volta conquistato Keats sarà il Clyde del cuore di Penelope? Una storia dolcissima che prende forma tra le vie e gli stradoni di New York, vale la pena leggerla, sono sicura vi catturerà. Mi sono immedesimata molto in Pen, nei suoi problemi, nella sua paura di rimanere sola. é stato bellissimo leggere di come la protagonista si è innamorata per la prima volta, un amore tenero, dolce e innocente. Sicuramente a tutti noi è accaduto di perdere alcune persone per strada, persone che avreste pensato restassero sempre al vostro fianco. Difficile accettare la fine di una relazione ma lo è ancor di più l’epilogo di un amicizia. Ma dopo gli epiloghi si sa, c’è sempre un nuovo inizio. Potrà esserci un ritorno di Pen, Eph, Audrey e tutti gli altri? =) Ho amato il messaggio dell’autrice di incoraggiamento verso i suoi lettori: tutte le cose spiacevoli che ci sono state sul nostro cammino ci hanno portato proprio dove siamo adesso, alla felicità; se non la abbiamo ancora raggiunta siamo in viaggio per sorridere perché prima o poi passerà tutto. Sono innamorata di questo romanzo, non perdetevelo!

 

Nota sull’autrice:

Meg Leder, ex libraia e insegnante, lavora come editor in una nota casa editrice e, nel tempo libero, ama leggere e osservare la gente. Vive a Brooklyn, New York

 

May the Force be with you!
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