Inku Stories #9: Comic? Atsushi Kaneko extra works (Star Comics)

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Sbarcata da meno di due giorni in tutte le fumetterie e librerie, Comic?, la raccolta di tutte le opere brevi di Atsushi Kaneko, pubblicata da Edizioni Star Comics nella collana Umami. Pronti a scoprirla?

Pagine: 256

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Editore: Edizioni Star Comics
Collana: Umami
Traduzione: Y. Yaeka

Data di uscita: 27 Giugno
Prezzo: € 15,00

Raccolte di storie brevi realizzate dal maestro Kaneko nell’arco di vent’anni di carriera, “Comic?” si divide in due parti distinte con numerazione indipendente: “The Phase of Uncollected Stories” e “The Phase of ‘Atomic?'”. Se nella prima parte a dominare la scena sono racconti di pericolose e bellissime ragazze accumunate dai tatuaggi, narrate con irriverenza quasi punk, nella seconda il tono si fa più surreale e onirico, in un mix che affascina e sconcerta assieme: non bisogna cercare di comprendere razionalmente, è sufficiente lasciarsi trasportare.

Oggi vi proponiamo una vera chicca, fresca di stampa e che merita l’attenzione di tutti gli appassionati di manga ma anche del fumetto undergroung americano. Sì, avete capito bene. Per la prima volta abbiamo tra le mani un autore giapponese che incarna il meglio del fumetto e cinema americano, mescolando sapientemente il suo stile di disegno con le sue storie del tutto originali.

Atsushi Kaneko è un mangaka particolare, uno di quei narratori che non si soffermano sulla superficie delle sue storie, ma va a fondo scavando non solo nell’animo umano ma anche nel subconscio dei suoi personaggi.

Questa raccolta è un mix di opere nuove e vecchie grazie al quale il lettore può immergersi in un mondo crudo e spietato, fatto di forti contrasti, dove non importa avere delle caratteristiche ben precise, ciò che conta è sopravvivere.

Secondo Kaneko il mondo è spietato, un posto in cui non c’è spazio per la speranza, dove per riuscire a sopravvivere bisogna imparare le leggi di madre natura, quelle che non vengono apprese tra i banchi di scuola e neanche in famiglia, si tratta di quelle che si imparano in strada, vivendo. La società che ci descrive il mangaka è assoggettata a una enorme spirale di violenza (non quella di Jnji Ito), una sorta di entità vivente che attraversa le storie di tutti i personaggi, legandoli con un sottile filo invisibile.

Il mondo si piega e si capovolge, a volte si ha quasi l’idea di trovarsi all’interno di un trip da acido che fino alla fine non si sa se sia stata illusione oppure si tratti della realtà.

Le storie di Kaneko iniziano come finiscono, di colpo, in un’ambiente ordinario, dove si dà per scontato tutto ciò che è successo prima, un po’ come se si ritagliasse uno spezzone di vita reale di qualsiasi persona e ci si scrivesse un racconto.

Un tatuaggio assume una duplice, triplice, quadruplice importanza, perché effettivamente incidersi qualcosa sulla pelle è un po’ come marchiarsi ed è quel marchio che ci accompagnerà lungo la nostra esistenza che deve in qualche modo raccontarci oppure servirci come monito per non commettere gli stessi sbagli oppure per ricordarci chi siamo e chi abbiamo perso.

Le tattoo girls sono tutte diverse con i loro pregi e difetti, alcune hanno già dei tatuaggi e sanno bene cosa implichi l’aggiunta di un nuovo elemento. Ogni tatuaggio racchiude l’essenza di loro stesse e per alcune invece si tratta del primo passo verso il mondo d’inchiostro e questo significa ponderare sulla propria scelta e trovare qualcosa che possa in qualche modo rappresentarle.

Ogni ragazza ha la propria storia da raccontare ma spesso e volentieri raccontarsi non è mai facile come sembra ed è per questo motivo che scelgono un elemento che possa parlare, un narratore silente in grado di estrapolare la loro esistenza e permettere agli sconosciuti di farsi un’idea, ma non sempre questo intento va a buon fine. I tatuaggi possono raccontare tanto a seconda di chi riesce a interpretarli e neanche così si garantisce di riuscire a capire il vero significato che racchiudono.

Subito dopo troviamo altre storie particolari, come ad esempio quella di un uomo invisibile, ma non perché lo sia in realtà, bensì perché è la sua condizione di vita a renderlo tale. Un senzatetto entra nelle vite di persone benestanti scivolando come un serpente, qualcosa di cui è difficile notare la presenza, che prende quello che può e va via. La sua vita è quasi inesistente, non ha niente, né un posto dove vivere né uno scopo, persino la morte lo sfiora ma non lo accoglie, rifiutandolo anche lei, quasi fosse indesiderato agli occhi di tutti.

Dall’altra parte vediamo come con rapidità si assista a una escalation di violenza, quasi come se la morte fosse un cerchio, che inizia da un bambino e finisce con lui stesso. Dei bambini derubano due malviventi, che per vendicarsi li inseguono e finiscono per farsi uccidere da un membro della yakuza, che a sua volta viene ucciso da un killer assoldato da un’altra famiglia, il quale si ritrova poi a confrontarsi con uno dei bambini che ha derubato i malviventi all’inizio. È ironico scoprire come l’inizio e la fine del cerchio siano due facce della stessa medaglia, uno è un bambino che ha paura che il mondo finisca mentre l’altro è un adulto che ha paura di aver causato la fine del mondo.

Nella raccolta di Kaneko c’è spazio anche per tematiche attuali, come le violenze sessuali e domestiche, il bullismo, il non sentirsi a proprio agio con la pelle che si abita. Tutto questo viene descritto con maestria e cinismo, sottolineando il caos della società sempre più alla deriva.

Questa è una raccolta per i lettori più audaci, quelli dallo stomaco forte e che non si scoraggiano dinnanzi a tematiche importanti, descritte in maniera cruda e d’impatto, senza lasciare da parte l’introspezione dei personaggi. In effetti il mondo in cui viviamo dovrebbe rispecchiare la nostra idea di mondo e quello di Kaneko riflette l’immagine di un mondo esagerato, ma non al punto da essere tanto lontano dal nostro.

La collana Umami si rivela essere degna del suo spirito, porta alla nostra attenzione autori degni di nota e dei quali è interessante leggere le opere proposte, un tuffo a cuore aperto dentro il caos, la decadenza, la libertà di pensiero, l’universo e l’amicizia.

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