“La mia solitudine va a finire dove a vanno a finire tutte le solitudini. Al luna-park.”
Acquistalo subito: Delitto al Luna park
Editore: Fazi Editore
Collana: Darkside
Data di uscita: 2 Novembre 2017
Prezzo: € 15,00
Pagine: 203
ISBN: 9788893252621
“L’insolita sciagura deve alimentare le conversazioni. A meno che tutti se ne freghino. Io non me ne frego. Penso a quell’incantevole serata. Penso e rifletto. E poi termino con la pipa, ne accendo un’altra, ingrano la marcia e prendo la strada del mio letto, canticchiando una solfa popolare sentita al luna park.”
La settimana si apre con il romanzo di Léo Malet, “Delitto al luna park”, pubblicato da Fazi Editori per la collana Darkside. Questa non è la prima volta che leggo un noir dello scrittore francese, se vi ricordate il mio primo approccio è stato con “Il boulevard delle ossa” ed è stato grazie a quello che l’autore è entrato le mie preferenze e ora eccomi a riparlare di Nestor Burma, il suo amato personaggio, un detective sopra le righe che tutto sommato ho imparato ad apprezzare.
Si respira un’aria primaverile nella capitale francese, il XII arrondissement di Parigi, sulle rive droite, brulica di vita, il nostro detective privato aspetta con impazienza che Hélène scenda da una delle carrozze del treno, ma questo non accade. La sua bella assistente non si presenta in stazione e questo lo porta a vagare come un’anima errante alla ricerca di una distrazione. Capita spesso che, quando si è assorti nei propri pensieri, si vaghi senza meta, lasciando che siano i piedi a guidarci e una volta arrivati a destinazione ci rendiamo conto che, per quanto curiosa sia la meta, è quello di cui avevamo bisogno.
Nestor Burma arriva al luna-park di avenue du Trône, un posto curioso, la distrazione perfetta per non pensare al mancato arrivo della sua bella assistente e così comincia a lasciarsi travolgere dal chiasso, a seguire una bella donna e salire su una giostra. Chi avrebbe mai pensato che salire su una delle attrazioni avrebbe significato lasciarci le penne? Burma viene aggredito da una figura misteriosa, la stessa che senza accorgersi lo aveva seguito e ha cercato di ucciderlo. Nella colluttazione il malvivente cade dalla giostra, provocando un mancamento nella bella signorina, Simone Blanchet, che il nostro detective aveva seguito perché affascinato dalla sua bellezza.
“Nella folla di un luna-park, si perdono facilmente le persone. Ci si illude di ritrovarle e invece sono delle altre.”
“Delitto al luna-park” è la dodicesima indagine dell’investigatore privato, pubblicata per la prima volta nel 1957 in Francia e giunta fino a noi dopo anni e anni dalla sua prima pubblicazione. Nonostante questo lungo periodo è sempre suggestivo rivivere le atmosfere della capitale francese degli anni cinquanta.
Quando si tratta di belle donne Nestor Burma non è immune ed è questa sua debolezza a scaraventarlo dentro una serie di sfortunati eventi, che culminano con il furto di lingotti d’oro. Come sempre Malet non risparmia i colpi di scena, stravolgendo la vita del suo investigatore, ma senza rinunciare a strappare qualche sorriso al lettore.
Questo è un capitolo rocambolesco, intricato, dove l’autore mette tanta carne al fuoco eppure, in un certo senso, non ci si annoia mai.
Dopo “Il boulevard delle ossa” le indagini di Nestor Burma riescono sempre a mettermi di buon umore, adoro l’investigatore vecchio stile, dalla battuta pronta, che, per una volta, non emana il solito fascino da uomo misterioso ma conquista per la sua ironia. In un certo senso Burma è un burlone, ma quando si tratta del suo lavoro riesce a centrare il bersaglio pur concedendosi qualche “scivolone”. Non è un detective perfetto, ma sono le sue imperfezioni, il modo in cui affronta il mondo a renderlo uno dei miei detective preferiti.