Let’s talk about: L’erede ribelle di Cristiano Pedrini

Questi sono i tre libri che finora ho letto dell’autore: Le regole di Hibiki, Sulle rive dei nostri pensieri e il più recente, uscito qualche mese fa, L’erede ribelle.

Probabilmente le parole di suo nonno gli avevano dato la falsa idea che que ragazzo fosse molto più caparbio e forte, dimenticandosi che si trattava comunque di un diciannovenne che aveva visto il suo mondo finire in frantummi e ora, forse, cercava solo di capire se ve ne fosse uno migliore.

Pagine: 118

Acquistalo subito: L’erede ribelle

Editore: Youcanprint Self-Publishing
Data di uscita: 13 Novembre 2017
Prezzo: € 10,00
Pagine: 118
ISBN:
978-8892696259

Philip lavora nella biblioteca della piccola cittadina canadese di Whistler, dove il Natale è alle porte e la neve rende tutto più magico e speciale. Jacopo è un ragazzo ribelle che sfida le autorità e proprio per questo è costretto a svolgere un lavoro socialmente utile per via di un piccolo reato. Due ragazzi così diversi ma così simili, dopo una lunga diffidenza iniziale, inizieranno a riempire l’uno i vuoti interiori dell’altro, e se Philip da una parte desidera redimere il giovane, Jacopo imparerà ad accettare come aprire il suo cuore all’amicizia e la sua mente alle sue stesse capacità. Una favola di Natale dal dolce sapore delle cose preziose, delle seconde possibilità e dell’amore che aiuta a renderci chi siamo. Un racconto che terrà compagnia al lettore nel periodo più magico dell’anno.

Ancora una volta! Non appena credo di aver trovato qualcosa capace di avvicinarmi e di rompere quel suo guscio ecco che lui rovina tutto!

 Dopo “Le regole di Hibiki” e “Sulle rive dei nostri pensieri”, oggi vi parlo dell’ultimo lavoro di Cristiano Pedrini, “L’erede ribelle”.

Questo è un romanzo perfetto per il periodo più magico dell’anno, ma sapete che vi dico, lo è anche per adesso, durante queste nevicate improvvise e diluvi universali. Immaginate una tazza di thè in mano, il kindle appoggiato sul cuscino e le parole di Cristiano Pedrini che scorrono fluidamente, avvolgendovi come una coperta pronta a scaldarvi.

A venticinque anni Philip ha imparato che la vita è un po’ di più di “se puoi sognarlo, puoi farlo”. Il suo passato travagliato lo ha reso più titubante, per questo si rifugia fra gli scaffali della biblioteca di Whistler, un posto magico fatto d’inchiostro. Lavorare in quel luogo lo rende felice, si tratta di più di un semplice lavoro, è il suo mondo.

Dall’altra parte c’è Jacopo, un diciannovenne ribelle, che si nasconde dietro la maschera  di un ragazzo difficile per evitare di aprirsi, mostrare alle persone la sua fragilità e dover spiegare perché in realtà soffre.

I due si incontrano in un momento particolare delle loro vite. Philip mentre sta lottando per mantenere l’equilibrio difficilmente raggiunto e dall’altra parte Jacopo mentre svolge lavori socialmente utili. Di certo il più grande non si aspettava che diventare il tutor del ribelle potesse smuoverlo con la forza di un uragano.

“Ma sapevo pure che sei solo alla ricerca di qualcosa che dia un senso alla tua vita. Quel senso tu lo hai già trovato. Ognuno di noi lo trova, la vera sfida è accettarlo e viverlo ogni giorno, anche quando sappiamo che ci costa molta fatica.”

Il periodo più magico dell’anno si trasforma in una favola di natale, ma non una di quelle esagerate e smielate, bensì in una dove i due personaggi poco a poco cominceranno a rendersi conto di essere la stessa faccia di una medaglia arrugginita, che nonostante le ammaccature, ancora presenta la bellezza di un tempo.

Philip credeva che aggiustare Jacopo potesse in qualche modo sistemare il suo caos interno, ma come capita in tutte le cose, forzare un percorso, cercare di cambiare a tutti i costi, non porta a niente, soprattutto quando dall’altra parte c’è un muro impenetrabile.

È tutta questione di pazienza. Philip imparerà che con Jacopo non si tratta che di questo, di pazienza e fiducia, appena l’uno comincerà a fidarsi dell’altro, un progetto natalizio permetterà a entrambi di scoprire la vera magia del Natale.

“Hai scelto un’anima ribelle, come a volte ama definirmi mio nonno. Sono il suo erede ribelle.”

L’erede ribelle non è colui che si immagina, un teppista che agisce per il gusto di farlo, no. Cristiano Pedrini ancora una volta e si supera, mostrandoci le cose sotto un altro punto di vista, sezionando i suoi personaggi e regalandoci soltanto emozioni. Niente è come sembra e se solo le persone andassero oltre, scoprirebbero che dietro un teppista si nasconde una persona spezzata dalla vita o che dietro un bibliotecario si celi una persona sofferente.

Andare oltre le apparenze è qualcosa che a Pedrini riesce bene e se avete avuto la fortuna di leggere i suoi romanzi capirete di cosa sto parlando.

Uno dei grandi motivi per cui vale la pena scegliere questo romanzo è per lo stile dell’autore, che come sempre riesce a scivolare fra le varie argomentazioni in maniera fluida e senza mai esagerare, rendendo allo stesso tempo i suoi personaggi reali e dandogli quel tocco emotivo in più che permette ai lettori di affezionarsi.

Questo è un romanzo che consiglio agli appassionati di questo genere ma anche a coloro che aspirano a trovare qualcosa che lasci un segno indelebile dopo la lettura.

 

May the Force be with you!
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