Let’s talk about: Generation zero #1 di Fred Van Lente (Star Comics)

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Cominciamo la settimana con il primo volume di Generation Zero, serie Valiant firmata da Fred Van Lente e Francis Portela.

Data di uscita: 24 Ottobre

Acquistalo subito: Generation Zero #1

Editore: Edizioni Star Comics
Collana: Valiant
Illustrazione: Francis Portela, Derek Charm e Diego Bernard
Traduzione: F. Delle Rupi

Prezzo: € 9,90
Pagine: 144

Anni fa, i bambini della squadra d’assalto sperimentale conosciuta come Generation Zero furono strappati dalle loro famiglie dal Progetto Spirito Nascente, un fornitore di armi privato, e cresciuti per essere soldati psichici. Dopo anni di sudditanza, hanno combattuto e ottenuto la loro libertà. Ora, i ragazzini più ricercati del mondo hanno giurato di proteggersi a vicenda con le unghie e con i denti, mentre usano le loro straordinarie abilità per aggiustare i torti a favore di una generazione senza futuro… e lottare per dei bambini, proprio come loro. Uno di quei bambini è Keisha Sherman, il cui fidanzato è rimasto ucciso in un insolito incidente stradale a Rook, in Michigan, una cittadina protagonista di un recente boom tecnologico che l’ha portata dalle stalle alle stelle apparentemente nell’arco di una notte. Quando Keisha trasmette una disperata richiesta di aiuto tramite la sua webcam, nel liceo locale improvvisamente appaiono alcuni strani studenti…

Dopo Ivar, Timewalker non vedevo l’ora di leggere qualcosa di nuovo di Fred Van Lente, lo ammetto è un autore che riesce a rendere qualsiasi cosa intrigante, la sua nuova serie, Generation Zero, si prospetta veramente avvincente.

La prima cosa che mi ha colpita, ancora una volta, è l’equilibrio fra le tavole e la narrazione. Ogni singolo elemento, dall’espressività dei suoi personaggi alla storia, è stata curata nei minimi particolari e comincio finalmente a vedere anche uno schema, il suo modus operandi: un ricco antipasto per poi arrivare alla portata principale, che io non vedo l’ora di assaggiare il 21 novembre. 

Certo, guardando i personaggi il paragone con gli X-Men o altri soggetti simili nasce spontaneo, ma come sempre vi invito ad andare oltre la superficie e tuffarvi in una storia dal retrogusto amaro, dove essere diversi, avere delle abilità, non significa automaticamente dominare il mondo. Quella raccontata in Generation Zero è un’aspra battaglia per rivendicare il diritto che ognuno di noi ha sin dalla nascita: quello di essere libero.

Libertà. Soltanto a leggere questo termine sembra qualcosa di palese, che ognuno di noi conosce, un concetto trito e ritrito al quale lo stesso Van Lente dà una rilevanza assoluta, dipingendo uno scenario tetro, un po’ come se la mano che avesse dipinto quest’opera avesse voluto soffocare la libertà di alcuni individui, nascondendo il marcio di questo mondo sotto lo zerbino e lasciando che le persone credessero ad un sistema perfetto, dove le probabilità non esistono e ogni cosa è sotto il nostro controllo.

Rook è una cittadina del Michigan decisamente all’avanguardia, dove la tecnologia è il fulcro di ogni cosa e gli adulti nascondono la verità ai giovani, facendo credere loro che tutto vada nel verso giusto, che ogni cosa che accade sia giusta e le leggi della società siano perfette, e sarebbe stato così se la morte di Stephen non avesse portato con sè dubbi e timori nell’animo di Keisha, una giovane ragazza, decisa ad andare fino in fondo per scoprire cos’è successo al suo fidanzato.

È dalla disperata ricerca della verità che prende forma quest’opera, un grido a squarciagola di un’adolescente che chiede aiuto per capire come sia possibile che un ragazzo pieno di vita sia morto, soprattutto in una società perfetta come quella in cui vive o almeno così sembra. 

La sua voglia di conoscere la porta ad avventurarsi fra le pagine del dark web, in una chatroom che si dice che sia frequentata dai membri di Generation Zero, gli unici in grado di risolvere questo mistero. Esponendo il suo caso si ritrova ad essere catapultata in una serie di eventi bizzarri e pericolosi, dove l’unica cosa che lega fantasia e realtà è uno zero spaccato, un simbolo che gli Zero usano per identificare ogni suo membro e lasciare un messaggio: il cambiamento è alle porte.

I membri di questo gruppo sono tutti individui unici, essere dal grande potenziale capaci di fare qualsiasi cosa se restano uniti, ma soprattutto in grado di portare speranza a chi ne ha bisogno e allo stesso tempo una terribile e devastante distruzione. 

Cronus, Telic, Animalia, Cloud, Gamete e i gemelli Zygos, sembrano tutti troppo maturi per la loro età, basta guardarli negli occhi per capire che dentro di loro portano un grande peso, ma soprattutto un grande dolore. Come spesso accade in questo genere di storie anche loro sono frutto di esperimenti e torture, gravi conseguenze della cupidigia umana, che al posto di aiutare questi ragazzi ha cercato di trasformarli in armi umani. Da qui deriva il loro odio verso tutte le persone “normali” e la diffidenza verso coloro che ingenuamente li ritengono dei ragazzini. 

Keisha è ingenua, cresciuta in una bolla di sicurezza e normalità ha sempre ignorata cosa ci sia oltre quella bolla, per questo motivo incontrare gli Zero le apre gli occhi, l’aiuta a togliere quella cortina di fumo che l’ha accecata per tutta la sua vita, iniziando ad intravedere il marcio che si nasconde sotto la superficie, ciò che gli adulti non vogliono che veda, ma soprattutto i compromessi che anche suo padre è disposto ad accettare pur di vivere una vita agiata e tranquilla.

Allo stesso tempo Fred Van Lente ci permette di vedere più da vicino quelli che sono i problemi degli adolescenti, le cose con cui devono convivere, ci catapulta anche in una società futura fatta di etichette e pregiudizi dove ognuno ha il suo tavolo alla mensa, e dove ogni persona socializza solo con i suoi “simili”, altri membri del loro gruppo.

Ci permette anche di entrare dentro la testa di una comune e popolare cheerlader americana, la ragazza perfetta, che di perfetto non ha nulla, se non il posto che suo padre occupa nella società, lo stesso che le dà accesso ad ogni cosa e che in una società di questo tipo permette di avere tutto con il minimo sforzo, un conto in banca ben fornito e la giusta posizione politica.

Questo primo volume in sostanza è il degno inizio di una serie che non vedo l’ora di continuare a leggere e di cui spero possa affascinarmi almeno quanto lo ha fatto “Ivar, Timewalker” nella sua trilogia. 

“Sono tutte bugie. Dalla prima all’ultima. Stephen non l’avrebbe mai fatto. L’hanno ammazzato e nessuno in questa città finta vuole aiutarmi a dimostrarlo. Ecco perchè sono venuta da voi.”

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Edizioni Star Comics per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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