Let’s talk about: Morte nel Dammuso di Andrea Ripamonti

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In questa giornata grigia vi parlo del romanzo di Andrea Ripamonti, “Morte nel Dammuso, pubblicato da Go Ware nella collana Pesci rossi.

Pagine: 138

Acquistalo subito: Morte nel Dammuso

Editore: Go Ware
Genere: Giallo
Data di uscita: 4 Aprile
Prezzo: € 4,99 | € 10,99

«Nel mezzo del Mar Mediterraneo, a equa distanza tra la Sicilia e la costa tunisina, si incontrava una piccola isola che prendeva il nome di Pantelleria. Era un vero e proprio gioiello che faceva da ponte tra la cultura europea e quella nordafricana…» Corina Montescu, poetessa romena, è in cerca di ispirazione sull’isola di Pantelleria quando si ritrova coinvolta, suo malgrado, nell’omicidio di una giovane donna, il cui corpo senza vita viene ritrovato in uno dei dammusi del villaggio, le tipiche abitazioni pantesche. A fianco del maresciallo Lombardo, carabiniere poco esperto, indaga per scoprire chi ha compiuto il delitto e perché, quando la morte incombe di nuovo.

La sicurezza della propria casa, minata come se nulla fosse dalla ferocia di un soggetto umano, che umano non lo era poi tanto: la crudeltà dell’atto compiuto testimoniava che il carneficie era una vera bestia, un pazzo.

Uno dei generi che non smette di affascinarmi è il giallo, infatti, eccomi qui a portare alla vostra attenzione un altro, sempre italiano, rovente come il sole che picchia sul marciapiede e allo stesso tempo rinfrescante come la brezza marina trascinata dal vento.

Source: Pinterest

Andrea Ripamonti senza ombra di dubbio costruisce un buon giallo dove ogni elemento si intreccia in maniera eccellente all’altro, rispettando quelli che sono i canoni classici del genere, se aggiungiamo anche l’ambientazione suggestiva dove si svolge la storia ci rendiamo conto che, oltre a colpire per l’indagine, questo libro colpisce anche per la sua ambientazione.

A rendere un piacere per gli occhi le vicende di Corina e il maresciallo Lombardo è la sottile ironia della quale si serve l’autore per portare alla nostra storia un caso peculiare, un assassino che sta rapidamente mietendo vittime e che fa del tempo il suo elemento essenziale.

Tra la Sicilia e la costa tunisina c’è un luogo quasi idilliaco, una piccola isola, la Pantelleria. Un luogo da sogno per chi cerca nella natura e nella bellezza del posto l’ispirazione. Basta soffermarsi sui dammusi per rendersi conto che Pantelleria è un luogo perfetto, almeno in apparenza, dove non ha tanto importanza chi si è o cosa si fa, quanto perdersi nell’ebrezza di un’estate infinita, che un po’ come l’american dream si spera non possa mai infrangersi.

“La vita continua, mia cara. È vero, ci può capitare di attraversare dei momenti bui dove pare non esserci tregua e via d’uscita. Eppure si ricordi che anche nei terreni aridi può crescere un fiore.”

Corina Montescu, poetessa romena, cerca l’ispirazione per comporre nuovi versi, parole nuove che possano trasmettere molto più di semplici emozioni, ma che buchino la carta e narrino una storia, la storia di chi un giorno avrà il piacere di leggerli.

Source: Pinterest

Solo al pensiero di un intento così nobile mi nasce spontaneo sospirare, ma la verità è che c’è del realismo nel romanzo di Ripamonti. Volere non è sempre potere, spesso bisogna tenere conto anche delle incognite, quelle che determinano il successo o il fallimento di un proposito. Un K.O. tecnico della vita può essere sufficiente per indirizzare una persona nella direzione opposta, per Corina quel K.O. appare sotto forma di cadavere, quello di Caroline Parker.

Caroline Parker è la prima vittima del killer, un cadavere piombato fra capo e collo, una vita di cui si sa poco e una morte di cui sembra non esserci alcuna informazione rilevante. Comincia così la ricerca all’assassino, passando da un sospetto all’altro, aspettando che una deposizione traballante faccia inciampare il colpevole prima della prossima preda. Da Corina fino agli altri turisti ogni alibi viene filtrato dal maresciallo Lombardo, ciò che è certo è che fra tutti i presenti c’è qualcosa che non torna e prima di poter pensare alla mossa successiva, arriva la batosta finale: un’altra vittima è caduta per mano dell’assassino. Ma chi è l’assassino?

Come in tutti i gialli in alcune parti il ritmo rallenta per lasciare spazio alle descrizioni, che devono essere curate e approfondite come in questo caso.

Da come viene descritta nel libro Pantelleria è davvero un piccolo pezzo di paradiso caduto dal cielo, ma è bastato un solo diavolo per accendere le fiamme dell’inferno anche su questo atollo.

Andrea Ripamonti è riuscito con maestria a inscenare una vera e propria scena del crimine in cui non è importante scoprire l’assassino o l’arma del delitto, ma al contrario ciò che è necessario è ricostruire la vita di coloro che gravitano attorno a quei cadaveri, riassemblare pezzo dopo pezzo una vita spezzata prematuramente attraverso quelle degli altri.

È questo lo spirito del giallo in fondo.

Come se la verità fosse celata dietro un muro di cristallo che non poteva essere spaccato, onde evitare di andare contro la volontà di una mente malvagia che avrebbe vendicato con prontezza la sua disobbedienza. Quanto raccontava non era affatto credibile.

 

 

 

May the Force be with you!
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