Release Day: Mucho Mojo Club – Lavoro sporco (CasaSirio)

Un buon motivo per andare in libreria ce lo offre oggi CasaSirio con la raccolta di racconti “Lavoro Sporco”, secondo volume del Mucho Mojo Club, della collana Riottosi.

21 Settembre

Acquistalo subito: Lavoro Sporco

Editore:CasaSirio
Collana: Riottosi
Genere:Racconti
Pagine: 192

Prezzo: € 15,00

Tuo padre è stato il più grosso criminale di Chicago. Ora però è a San Quintino e ha deciso di collaborare. I suoi vecchi soci sono nei guai. Vogliono vendetta. E fuori dal carcere siete rimasti solo tu e tuo fratello. 

Un serial killer si muove a Milano. Ha già ucciso quattro volte e non ha lasciato tracce. La polizia brancola nel buio. La quinta gola sta per essere tagliata. Qualcuno devo fermarlo. Sì, come? 

Poi papponi con l’Alzheimer, pugili di frontiera in un’America ancora da farsi, becchini con qualche segreto di troppo e feste infernali da cui è impossibile sfuggire. 

Otto maestri della crime fiction spalancano le porte della loro scrittura e celebrano il Mojo che si affaccia in ognuno di noi. 

Racconti di Jeffery Deaver, John Harvey, Doug Johnstone, Danny Gardner, Adam Howe, Anthony Neil Smith, Jedidiah Ayres e Willie Meikle

I racconti stanno diventando sempre più frequenti fra le mie letture e posso dirvi con sicurezza che sono felicissima di questo, il vero punto forte di questo genere è riuscire a raccontare in maniera suggestiva, onirica o semplicemente tagliente qualcosa e farlo in maniera “breve”, un po’ come ingoiare una pillola e accorgersi soltanto dopo il sapore che ci ha lasciato realmente in bocca. Ecco, questa è l’immagine che abbino ai racconti, a volte mi hanno sorpresa lasciandomi quel residuo di eccitazione mista a curiosità, mentre altre volte il sapore era pungente, rivoltante, ma costante.

Ho usato la metafora delle pillole, ma pensando alla raccolta che ho tra le mani oggi, me ne viene in mente un’altra, ovvero le tapas. Qui abbiamo otto stuzzichini pronti per essere divorati, mini portate speziate che rivelano tutti i condimenti appena masticati, un mix di peperoncino e salsa che esalta i sapori.

Instagram: @brivididicarta | @stambergadinchiostro

È interessante il nome della collana di CasaSirio, Rittiosi, ovvero litigioso o ribelle, un termine che, come un marchio a fuoco, è ben presente in ogni pagina di questa raccolta. Basta aprirla per capire che quello che abbiamo tra le mani è un viaggio nel lato oscuro dell’uomo, di ogni personaggio che popola questi frammenti.

Sembra quasi di vedersi allo specchio e scoprire che il proprio riflesso non è quello che si crede, poco a poco l’immagine prima si distorce e subito dopo si incominciano a notare quei particolari che hanno sempre fatto parte di noi ma che per un motivo o per un altro sono rimasti sfocati.

Ogni autore mette a fuoco quel lato oscuro facendone il perno centrale di ogni racconto, volto dopo volto, Deaver, Harvey, Johnstone, Gardner, Smith, Meikle, Ayres e Howe mettono in scena sul loro palcoscenico sporco squali, papponi, serial killer, musicisti, pugili, becchini e chi più ne ha più ne metta, costruendo attorno al loro un mondo decadente, cupo e in rovina, dove a regnare è il caos più assoluto.

Quando ululai durante il ritornello, l’intero bar ululò con me e io sentii un brivido salie su per la spina dorsale. Non mi ero mai sentito così.

Questo è il secondo volume del Mucho Mojo Club, una finestra con vista all’inferno, un piccolo oblò che ci mostra il caos che si scatena fuori dalla nostra zona sicura, un po’ come un documentario sulla follia che si aggira nel mondo.

La nebbia porta via frammenti del primo protagonista, un uomo affetto da alzheimer, che perde una parte di sé stesso ogni giorno che passa, così come una band si “trasforma” in qualcosa di paranormale, un istinto omicida che travalica i confini della realtà sfociando nel crimine, o una donna disposta a tutto per proteggere la sua famiglia, ogni personaggio non è niente di eclatante agli occhi del lettore, ognuno viene presentato come se fosse normale per scoprire poi che la loro normalità non lo è affatto.

Questi racconti sanno trascinare i lettori all’interno delle loro storie, avvolgendoli con vicende che sembrano del tutto casuali, ma che poi si rivelano essere tutt’altro, un po’ come quando si imbocca un vicolo per sbaglio e poi si scopre un posto nuovo e bellissimo che non si era mai visto prima.

Tutti gli autori che compongono questo mosaico del crimine sono pezzi da novanta, di certo non gli ultimi arrivati, sanno come catturare l’attenzione dei loro lettori, ma soprattutto sanno sconvolgere le loro storie con dei twist da capogiro.

Come ha detto James Patterson a proposito del thriller: “se un thriller non emoziona, non sta facendo il suo lavoro”, qui potete stare tranquilli, questi autori sanno (anche fin troppo bene) come fare il loro lavoro.

Un “Lavoro Sporco” è quello che nessuno vorrebbe fare, lo stesso che qualcuno porta a termine per un guadagno personale e allo stesso tempo è qualcosa che ti macchia per sempre, rendendoti una pecora nera come una notte senza luna.

Juniper conosceva abbastanza il destino da non permettersi di essere ottimista.

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di CasaSirio per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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