Let’s talk about: Quella luce negli occhi di Bennett Sims

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Dove tutto il resto è perfettamente a fuoco, questa unica area ha assunto un’aria eterea, indefinita. Sarà così essere non morti, mi domando? Sarà tutto così indefinito, se visto attraverso gli occhi di un non morto?

Pagine: 280

Acquistalo subito: Quella luce negli occhi

Editore: Edizioni Clichy
Collana: Black coffee
Genere: Horror

Data di uscita: 2015
Prezzo: € 15,00
Pagine: 272
ISBN:
978-8867992089

Dopo l’esplosione di un’epidemia che ha popolato Baton Rouge di non-morti, le cose stanno lentamente tornando alla normalità. Sono ormai tre settimane che Michael, Rachel e il loro amico Matt stanno cercando il padre di quest’ultimo, il signor Mazoch. Quasi certamente è stato morso e adesso vaga per Baton Rouge, come i non-morti ancora in libertà, sull’onda dei ricordi di quando era vivo. Mentre la stagione degli uragani minaccia di spazzare via gli ultimi zombi rimasti, i tre protagonisti setacciano i luoghi che, un tempo, erano importanti per lui, animati dalla speranza che anima tutti coloro che piangono la perdita di una persona cara, che cioè chi è morto possa tornare, in una forma o nell’altra.

“E se fosse così diventare non morti? Non ciechi, ma tutto il contrario: essere promossi a una nuova frontiera della visione, che risulti infinitamente avanzata e incomprensibile.

In questo martedì quasi estivo, è uno spreco perdersi una bellissima giornata come questa, ma lo è altrettanto non aggiungere “Quella luce negli occhi” di Bennett Sims alla vostra libreria.

Source: Pinterest

Sono passata dal giallo psicologico di Christian Oster alla storia di zombi di Bennet Sims, apprezzando sempre di più le proposte che Edizioni Clichy offre a noi lettori. Non si tratta di storie che lasciano il tempo che trovano, anzi, spingono il lettore a riflettere e lo immedesimano in situazioni diverse, culminando con finali che lasciano il sapore amaro, quello della consapevolezza che non importa che forma assuma la realtà non è poi così distante dalla nostra.

Quella di Bennet Sims è una storia di zombi che potrei definire anomala in quanto l’autore lascia da parte il fascino di queste figure che ormai popolano i nostri piccoli schermi per analizzare ciò che viene dopo un’epidemia che colpisce una città, il modo in cui una popolazione si rialza dalle ceneri di ciò che stato e combatte il male che affligge le strade.

Lo splatter dunque si sostituisce a una profonda riflessione sulla natura umana e la suspense viene dosata con il contagocce. A renderlo intrigante è anche il confine tra vita e morte magistralmente descritto in questo gioiellino. Ponendo sullo stesso piano vivi e non morti e la distanza abissale si riduce, pagina dopo pagina.

Per Matt, immagina Rachel, è una sorta di rituale di lutto e commemorazione. Per me invece è più una routine ritualizzata: è una giustificazione strutturata che mi permette di uscire di casa ogni giorno, e insime un modo per affrontare la non morte.

Source: Pinterest

Baton Rouge si sta riprendendo dall’epidemia che ha infestato la città di zombi, infatti, tutti gli abitanti conoscono il “problema” e sanno cosa occorre fare quando si trovano dinnanzi ai dei non morti, grazie anche alle guide pratiche distribuite dal Centro Controllo Malattie che hanno permesso di accelerare il lento processo che invece ancora attanaglia i sopravvissuti di The Walking Dead.

Per una settimana seguiamo i protagonisti Michael, Rachel, e Matt nella ricerca del padre di quest’ultimo, il signor Mazoch, scomparso all’improvviso e senza lasciare alcuna traccia. A farci da guida in questo nuovo mondo è Michael, le note dettagliate dei suoi appunti permettono a noi lettori di conoscere il fenomeno nel dettaglio e capire che non si tratta solo di uccidere degli zombi, ma di scontrarsi con la realtà che chi sta cercando di ucciderci una volta era umano e forse lo conoscevamo anche.

Distinguere i non morti da ciò che erano prima è fondamentale per sopravvivere ma questo non significa che il dolore sia minore quando si affonda la propria lama nella carne di uno di loro. È vedendoli rantolare per le strade che ci si accorge di quanto sia importante invece vivere e porre fine alle loro sofferenze.

Morire per poi tornare in vita “incoscienti” e con un solo e unico impulso, quello di nutrirsi all’infinito, senza saziare un bel niente, alla sola ed unica ricerca di qualcos’altro da azzannare, come fosse l’unico scopo della vita, l’unica cosa possibile e giusta da fare.

Come dice anche la stessa Gaga “Fin quando non capita a te non sai come ci si sente” e provare a calarsi nei panni di Matt nella ricerca di suo padre nasce spontaneo, ma non si saprà mai come ci si sentirà davvero se una cosa del genere capitasse per davvero.

Ogni esperienza sarà sempre diversa, ma Bennet Sims mette così tanta intensità sulla carta da rendere questo romanzo più di una lettura, le sue parole si insinuano sotto la pelle abbattendo ogni difesa di chi legge e rendendo “Quella luce negli occhi” il miglior romanzo con ambientazione post apocalittica che abbia letto negli ultimi tempi.

“Quella luce negli occhi” è l’unica speranza di salvezza in un mondo putrescente, che si trascina sgraziato su quattro ossa messe in moto da una sola, unica e incessante fame.

May the Force be with you!
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