Review Party: La custode dei segreti di Sally Page

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Oggi parliamo de “La custode dei segreti, l’esordio di Sally Page, che attraverso gli occhi di Janice ci mostra più da vicino la vita di una collezionista di storie, frammenti di vita in grado di diventare una sorta di corazza quando ne ha più bisogno.

Data di uscita: 4 Aprile

Acquistalo subito: La custode dei segreti

Editore: Newton Compton Editori
Traduzione: Sofia Buccaro
Genere: Narrativa
Pagine: 320
Prezzo: € 9,90 (cartaceo) | € 5,99 (e-book)

Janice di mestiere fa le pulizie nelle case della gente: ha un posto in prima fila per osservare, discreta, i loro amori, le preoccupazioni, le gioie e persino i segreti più inconfessabili. È come se, nel consegnarle le chiavi di casa per consentirle di entrare a pulire, le persone le affidassero anche i loro lati più privati e nascosti. E così Janice ha cominciato a collezionare storie. Vicende piccole e grandi di vita vissuta, che custodisce con cura. Sa guardare, ascoltare, cogliere ogni dettaglio. Janice sa bene che ognuno di noi ha una storia da raccontare. E, forse, potrebbe essere arrivato il momento di condividere la sua.

Ogni luogo narra una storia e poche persone sono disposte ad ascoltare fino in fondo ciò che hanno da raccontare. Janice è una di quelle poche persone. Ai suoi occhi appare come una semplice donna delle pulizie senza rendersi conto di essere un vero e proprio motore attorno al quale ruotano le vite dei suoi datori di lavoro, di cui custodisce le storie come una sorta di tesoro in un archivio mentale ben organizzato da cui estrarre frammenti quando ha bisogno di sgomberare la mente, di farsi forza o semplicemente ha voglia di sorridere.

Comincia così il nostro viaggio, tra storie sussurrate e momenti rubati in un viavai di frenesia e routine che vedono Janice essere voce narrante e protagonista di un presente che volge lo sguardo al passato, a situazioni talvolta difficili dalle quali riesce a districarsi attingendo proprio a quei tesori custoditi, le sue storie che sono la sua sola e unica ancora di salvezza. Sembrerà strano ma è più faticoso il rapporto con suo marito che con il suo lavoro, infatti, quello con Mike sembra essere ormai arrivato al capolinea. Su due frequenze diverse i due non riescono mai a comunicare, Mike non si rende conto di quanto sia difficile per Janice vedersi al di fuori del suo impiego, dato che, è proprio suo marito a definirla una “semplice donna delle pulizie” come se non ci fosse altro per lei oltre a quello.

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Janice, però, è molto di più, è una donna curiosa, che desidera una svolta nella sua vita e la cerca anche senza esserne consapevole, una custode di storie e segreti che continua ad arricchire, raccogliendoli da ogni parte: da situazioni inaspettate, da luoghi comuni o perché no, da conversazioni captate al volo. Ogni stimolo è una riga in più da scrivere nelle pagine del suo archivio mentale, una ricca antologia fatta di piccoli spezzoni di vita rubata, attimi che diventano vere e proprie storie da conservare, leggere, rileggere e raccontare. Nonostante la sua routine, il suo stressante rapporto con suo marito e l’incessante giudizio negativo di se stessa che continua a subire giorno dopo giorno, Janice non demorde, continua ad alimentare la sua raccolta e la svolta che tanto “non” aspettava arriva proprio quando incontra Miss B., un’arzilla vecchietta, un po’ eccentrica e un po’ matta da qualche punto di vista, ma sicuramente una brava persona che decide di prenderla sotto la sua ala.

Lavorare per Miss B è una sfida che soltanto lei riesce a superare, dimostrandosi più di una donna delle pulizie, una vera e propria confidente. Comincia così un nuovo capitolo della storia di Janice che si è sempre cibata delle vite altrui, ma che per la prima volta fa un passo avanti per poter scrivere la sua di storia. Tra i racconti di Miss B. viene spronata a mettersi per una volta al primo posto, rendendosi conto di non essere come la vede suo marito, ma di volere di più dalla vita ed è questa scintilla che la porta verso il vero e proprio cambiamento, uno radicale ma necessario.

Janice ha sempre vissuto nell’ombra, come se tutto quello che faceva fosse di poco conto, la sua stessa esistenza veniva svalutata da suo marito, persino suo figlio, Simon, al momento opportuno ha scelto la fuga per poter prendere in mano le redini della sua vita. La chiave di questo romanzo è proprio la ricerca di se stessi e dei propri talenti, della capacità di essere unici anche quando il mondo ci vede come scarti, infatti, per molti ciò che viene scartato da uno può essere un tesoro, soprattutto se chi l’ha scartato non è stato capace di riconoscerne il valore. 

Accade spesso che una donna possa essere sottomessa al pensiero di un uomo, o anche della propria famiglia, dei propri amici, ma in ogni caso se si è capaci di sviluppare una qualche capacità che possa valorizzare quell’esistenza che per gli altri è ritenuta vuota si acquisisce un potere, un volere e di conseguenza una nuova esistenza, qualcosa che gli altri non avrebbero mai potuto immaginare fino a quel momento.

Tutto questo, però, avviene nel momento in cui si decide di cambiare rotta, di guardare oltre la propria pelle facendo i conti con tutte le brutture che la vita ci ha riservato in quel momento, trovando la forza di elaborarle e di renderle qualcosa di utile, come dicevo prima lo scarto che diventa un tesoro, anche quando significa soffrire. Miss B. insegna tutto questo a Janice attraverso altre storie, nuove, che lei non aveva mai sentito, diventando la lente che le serviva per guardare dentro se stessa e scoprire il suo enorme tesoro interiore.

La custode dei segreti è uno scrigno trasandato che racchiude storie preziose, ma che ignora il suo stesso contenuto, solo con la giusta chiave però riesce ad aprirsi e rivelare il grande tesoro che conserva al suo intero, un’anima in grado non solo di apprendere ma anche di raccontare.

«Nelle mie storie, ed è vero che colleziono storie. […] Mi piace che persone normali facciano cose inaspettate, che siano coraggiose, divertenti, gentili… altruiste. So che hanno difetti, certo, è la vita. […] Ma trovo confortante la bontà e la gioia che vi trovo. Persone normali che cercano di tirare avanti meglio che possono».

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Newton Compton per la copia omaggio.

 

 

 

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