Review Party: Figli di sangue e ossa di Tomi Adeyemi (Rizzoli)

Today is the day! Finalmente sbarca nelle nostre librerie il romanzo di Tomi Adeyemi, Figli di sangue e ossa, pubblicato da Rizzoli e tradotto da Seba Pezzani.

Pagine: 552

Acquistalo subito: Figli di sangue e ossa

Editore: Rizzoli
Traduzione: Seba Pezzani
Genere: Fantasy, YA

Prezzo: € 18,00
Data di uscita: 2 Ottobre

Un tempo i maji, dalla pelle d’ebano e i capelli candidi, erano una stirpe venerata nelle lussureggianti terre di Orisha. Ma non appena il loro legame con gli dei si spezzò e la magia scomparve, lo spietato re Saran ne approfittò per trucidarli. Zélie, che non dimentica la notte in cui vide le guardie di palazzo impiccare sua madre a un albero del giardino, ora sente giunto il momento di rivendicare l’eredità degli antenati. Al suo fianco c’è il fratello Tzain, pronto a tutto pur di proteggerla, e quando la loro strada incrocia quella dei figli del re si produce una strana alchimia tra loro. Ha inizio così un viaggio epico per cercare di riconquistare la magia, traverso una terra stupefacente e pericolosa, dove si aggirano le leopardere delle nevi e dove gli spiriti vendicatori sono in agguato nell’acqua. Un’esperienza umana che non risparmia nessuno, in un turbine di amore e tradimento, violenza e coraggio. Nella speranza di ridare voce a un popolo che era stato messo a tacere.

Partiamo da una piccola premessa. Libri come questo, involontariamente, creano grandi aspettative. Forse la colpa è della cover tentatrice o della trama, ma da un po’ di tempo a questa parte il romanzo di Tomi Adeyemi è diventato il protagonista di molti scatti sui social e questo ha contribuito ad alzare il livello dell’hype. Non neghiamolo, graficamente parlando è strepitoso.

Io stessa non ho resistito alla tentazione e mi sono lasciata ammaliare da questo splendido vestito, che però una volta provato non mi calzava come mi aspettavo. Non sto dicendo che sia stata una delusione su tutta la linea, pur avendo degli elementi che non mi hanno convinta, Tomi Adeyemi si difende bene nel panorama editoriale odierno, ma nonostante tutto il lavoro eccezionale di worldbuilding e della storia dietro alla narrazione principale, sono rimasta un po’ delusa da alcune scelte narrative “commerciali”, che smorzano un po’ il potente messaggio che lancia.

Con un inizio del genere, comunque, Tomi Adeyemi potrebbe regalarci delle sorprese in futuro, da quello che ho letto sul web si prevede una trasposizione cinematografica del romanzo e sono curiosa di vedere tutto questo trasposto al cinema. 

Il mondo di Orïsha è meraviglioso, sin dall’inizio sono rimasta colpita dalla complessità dell’ambientazione, un panorama che potrebbe tradursi in qualcosa di attuale, dove coloro che sono diversi, in questo caso i maji, vengono perseguitati e messi a tacere. 

Instagram: @brivididicarta | @stambergadinchiostro

Primo volume di una trilogia, “Figli di sangue e ossa” racconta la storia di Zélie, una giovane ragazza dalla carnagione scura, capelli bianchi e occhi di ghiaccio, particolarità che nella nostra società potrebbero essere considerate affascinanti, ma che nel suo mondo rappresentano una minaccia, qualcosa di cui è meglio disfarsi. 

Da quando la monarchia si è insediata ad Orïsha non esiste più la magia, i maji sono stati perseguitati e condannati a morte, soffocati dall’abuso di potere dei soldati che non perdono occasione per sfogare la rabbia su di loro.

Dopo che il re ha ucciso la madre di Zélie davanti ai suoi occhi qualcosa è cambiato, il dolore si è trasformato in rabbia e nonostante Tzain, suo fratello, cerchi di proteggerla a tutti i costi dall’inevitabile percorso di riportare indietro la magia e vendicarsi per la sua gente, ma il destino ha in serbo per lei qualcosa di molto più grande, che va oltre la sua famiglia, un quadro più ampio dove soltanto un animo come il suo è in grado di dipingere un nuovo futuro, ma sarà davvero così?

Dall’altra parte abbiamo il rovescio della medaglia, il personaggio che più ho amato perchè secondo me è l’unico che ha davvero compiuto un percorso di crescita vero e proprio: Amari. Chi è Amari? La principessa di Orïsha, rinchiusa nel castello come un uccellino in gabbia e che non ha mai visto per davvero cosa significhi vivere nei panni di Zélie.

Insieme a lei c’è suo fratello Inan, una figura che non riesco tuttora a digerire, futuro re delle terre di Orïsha, ossessionato dal voler rendere orgoglioso suo padre. Entrambi questi due personaggi non hanno mai vissuto fuori dalle mura lussuose del castello, per questo motivo quando Amari fugge portandosi dietro qualcosa di importante, la musica cambia ed è soltanto l’inizio della fine o la fine per un nuovo inizio. Chissà.

Instagram: @brivididicarta | @stambergadinchiostro

Questa è una storia che affonda le radici nella disuguaglianza sociale, il dolore e il sangue, qualcosa che già conosciamo perchè una condizione del genere la vivono ogni giorno gli afroamericani, ma non solo, anche tutte quelle persone che hanno il coraggio di navigare controcorrente e si ritrovano ad essere schiacciate da un sistema prepotente che non pensa al benessere dei cittadini, ma soltanto al tornaconto personale.

Per questo motivo leggere storie di questo tipo, pur avendo un retrogusto fantastico, sono importanti e lo sarebbero stati ancora di più senza queste piccole “tattiche commerciali”, un instalove che disperde la potenza della narrazione o figure abbozzate e non del tutto definite, ciò nonostante il messaggio principale passa, il dolore viene trasmesso e diamine, un’ambientazione del genere resta comunque strepitosa.

Tomi Adeyemi è una grande narratrice per essere così giovane, lo si vede riga dopo riga, pagina dopo pagina. La storia si frammenta fra tre personaggi importanti: Zélie, Amari e Inan, e non lo nego, scegliere queste tre voci ha permesso a un personaggio secondario di spiccare e di mostrarci che la  vera forza è dentro ciascuno di noi, basta volerlo per riuscire a smuovere il mondo. 

Per me il vero punto di forza di questo romanzo è l’ambientazione, non smetterò di ripeterlo, perchè non è da sottovalutare, sin dall’inizio veniamo catapultati in un mondo desaturato, un luogo dal fascino tribale e dalle influenze africane, dove persino la magia è un elemento importante e ha un suo perchè, lo vediamo già dalla prima pagina con tutti i tipi di maji.

Inoltre, mostra un mondo crudo e violento, dove si è discriminati per le caratteristiche fisiche, qualcosa che come ho detto già conosciamo nel mondo di oggi e che dovrebbe spingere le persone a riflettere. Il colore della pelle e le proprie origini definiscono certo l’etnia di una persona, ma non ciò che è, bisogna saper andare oltre e capire che alla fine tutti noi siamo “figli di sangue e ossa”, diversi, ma pur sempre di carne e ossa. 

“La magia squarcia ogni cuore, ogni anima, ogni essere. Ci connette tutti, formando l’ossatura dell’umanità. La sua estasi e il suo tormento scorrono insieme, indistinguibili dal piacere e dalla sofferenza.”

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Rizzoli per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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