Review Party: Il monastero dei delitti di Claudio Aita

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Una periferia simile a tante altre: Firenze, Milano, Madrid, Belgrado, Mosca, Brasilia, Shangai. Periferie globalizzate, uniformi, brandelli di un mondo che non ci appartiene più, che non è mai stato nostro e dal quale forse sarebbe meglio andarsene il prima possibile.

29 Gennaio

Acquistalo subito: Il monastero dei delitti

Editore: Newton Compton Editori
Collana: Thriller
Data di uscita: 29 Gennaio
Prezzo: € 9,90
Pagine: 352
ISBN:
9788822717405

Geremia Solaris è allo sbando: un tempo studioso e uomo brillante, dopo disillusioni e fallimenti, a cinquant’anni si ritrova senza soldi, ambizioni e interesse per il suo lavoro, e con una bottiglia di Chianti per amica. La sua vita, però, è destinata a cambiare radicalmente quando riceve un’inquietante e-mail da un suo ex professore. In allegato c’è un misterioso manoscritto, che l’anziano docente chiede a Geremia di decriptare. Geremia, riscosso dal torpore e vinto dalla curiosità, si mette all’opera, ritrovandosi invischiato in un meccanismo che non riesce a comprendere fino in fondo. E quando in un secondo, sibillino messaggio il professore gli chiede di vederlo, ha la drammatica conferma di essere entrato in un labirinto di pericoli da cui è difficile uscire: un filo sottile si dipana e ricollega la Firenze medioevale a quella dei nostri giorni, e le orribili morti di secoli or sono sembrano allinearsi ai delitti che hanno terrorizzato la città e le sue campagne negli anni Ottanta. Riuscirà Solaris, seguendo il rivolo di sangue che attraversa il tempo e la Storia, a sopravvivere al Male?

Pareca che lì, in quel cimitero, si fossero raccolte tutte le speranze deluse dell’umanità, tutta l’inutilità di una moltitudine infinita di esistenze. un percorso di dolore e di felcità racchiuso in poche, scarne cifre. Senza altra eredità che una pietra tagliata grossolanamente e conficcata nel cuore della terra, senza una lacrima, senza un fiore, una luce, un segno d’affetto.

Source: Pinterest

In occasione del review party parliamo del romanzo di Claudio Aita, “Il monastero dei delitti”, pubblicato da Newton Compton Editori e sbarcato proprio oggi nelle nostre librerie.

Il protagonista di oggi è il thriller di Claudio Aita, un romanzo che, devo essere onesta, all’inizio era un po’ incerto, ma che come il buon vino, appena “invecchiato”, si è rivelato essere piacevole e dal sapore unico.

Il male ha radici talmente profonde e partire alla ricerca delle sue origini può rivelarsi un viaggio non solo pericoloso ma anche sconcertante o nei peggiori dei casi può riportare a galla menzogne che non credevamo possibili e la cui rivelazione potrebbe sconvolgere una nazione o il mondo intero.

Geremia Solaris non ha mai creduto al destino o a ciò che si nasconde dietro il velo, all’alba dei suoi cinquant’anni comincia a sentire il peso di un’esistenza flagellata, arrancata nel tempo grazie alla sua ancora di salvezza, Sara, la donna che ama e che ora non c’è più. Viene spontaneo chiedersi che cosa lascerà una volta varcata la soglia dell’aldilà, qualcuno si ricorderà di lui oppure la sua vita passerà inosservata come quella di tanti altri?

È così stanco, il nostro protagonista, e fra una nota e l’altra cerca di andare avanti, di farsi forza, ma spesso le buone intenzioni non bastano. La scintilla di Solaris si è spenta. La sua vita gli si sgretola davanti mentre resta bloccato a guardarlo succedere; a volte accade semplicemente che si smarrisca la fede in sé stessi e basti qualcosa, anche la più piccola, a mettere tutto in discussione e alla fine riemergere, più forti di prima, si spera. Quel momento per Solaris arriva quando un suo vecchio docente gli inoltra una mail contenente un manoscritto da decriptare. Li per lì sembra una bella sfida nella quale cimentarsi fra un bicchierino di Chianti e una sigaretta, ma quando si rende che dietro a quel documento c’è molto di più di un semplice rebus comincia per lui un nuovo capitolo della sua vita, uno un po’ più di lungo di quanto si aspettasse.

“Quello nel quale ci troviamo è, come dire, un luogo consacrato a entità oscure e terribili. Si tratta, per così dire, di una specie di vocazione che risale alle epoche più remote.”

Source: Pinterest

Tenete a mente questa domanda. Che cosa lega un monastero del 1300, un manoscritto settecentesco e il “Mostro di Firenze”? A parte la città, ovviamente, qualcosa di molto più oscuro e radicato nel tempo, qualcosa a cui nessuno di noi è pronto a fronteggiare, ma che soltanto leggendo a fondo potrete dare una risposta vera e propria.

La verità può essere dolce come un cupcake o amara come la liquirizia, per Solaris ha il sapore di ruggine e sangue, lo stesso che la sua città ha versato, impregnando il suolo e rendendola a tutti gli effetti un teatro di orrori.

Scorgere qualcosa dietro il velo significa anche essere disposti a fare i conti con quel frammento di verità scoperta. All’inizio potrebbe essere qualcosa di semplice e che si riesce a masticare senza alcun problema, ma un boccone dietro l’altro, ciò che si scopre è che non c’è semplicità quando si tratta di digerire quel frammento di conoscenza, diventa sempre più spigoloso e resta incastrato in gola.

Geremia Solaris, uomo abbandonato a sé stesso, compie un grande salto e scorge dietro il velo e cosa succede? Si blocca. Ciò che scopre va oltre, è qualcosa che scotta e soprattutto è più grande di lui. Ma non si arrende. Un indizio alla volta, poco a poco, cerca di trovare un nesso logico a ciò che ha visto dietro il velo e ciò che è reale, ma distorto.

“Nel secolo precedente e negli anni più recenti, Firenze pareva voler dimostrare a ogni costo la sua capacità di scatenare tutta la brutalità e i più bassi istinti nell’essere umano.”

Source: Pinterest

Claudio Aita ci invita ad affacciarci nell’abisso per osservare con attenzione come l’orrore e il sangue abbiano influito sulla nostra storia. Al di là delle lotte di successione e guerre civili c’è sempre stata una traccia indelebile di cui nessuno si è accorto, immutata nel tempo, e che nonostante qualcuno cerchi di mascherare, è ancora lì, pronta a cibarsi di nuovo.

“Il monastero dei delitti” è un thriller che affascina per il genere di storia che racconta, un’attenta riflessione dell’autore sul passato e presente di una Firenze dentro all’occhio del ciclone, dove il male si cela per coloro che non sanno guardare oltre alla punta del loro naso.

Possiamo prenderlo come una nuova e curiosa ipotesi su quello è stato il Mostro di Firenze, a cui l’autore cerca di dare un senso, fornendo un punto di vista agghiacciante ma ben radicato nella storia di questo paese.

Il suo stile rende il romanzo ipnotico, non solo per la cura nei dettagli ma per lo sviluppo della trama. Alla fine ci ritroviamo ad indagare con Solaris, un punto di vista del tutto nuovo e che rende la caccia alla verità molto più difficile ma allo stesso tempo avvincente.

Consiglio questo romanzo agli appassionati del genere, ma, a dire la verità, anche ai curiosi, a coloro che non smettono di cercare misteri in cui cimentarsi e che sono alla ricerca di qualcosa di fresco, un pretesto per mettere in moto il cervello e partire verso Firenze senza sapere cosa avrà in serbo per loro il destino.

May the Force be with you!
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