Review Party: Nel silenzio della notte di Raymond Benson

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Dopo “I segreti di Chicory Lane” torna in libreria Raymond Benson con un nuovo romanzo, “Nel silenzio della notte”, un thriller agghiacciante pubblicato da Leone Editore con la traduzione di Andrea Dioguardi.

Data di uscita: 21 Marzo

Acquistalo subito: Nel silenzio della notte

Editore: Leone Editore
Collana: Mistéria
Traduzione: Andrea Dioguardi

Prezzo: € 14,90
Pagine: 369

Chicago, all’agente speciale Annie Marino è affidato il caso di una giovane donna morta all’interno del bagagliaio di un’auto. La vittima ha un tatuaggio con l’impronta della zampa di un orso, lo stesso trovato sui corpi di molte ragazze russe morte di recente. Il mistero di quel simbolo si infittisce sempre più quando una ragazza, anche lei col medesimo tatuaggio, riesce a scappare dai suoi rapitori e a incontrare Annie. Le rivela dettagli importanti prima di suicidarsi non riuscendo a superare il trauma subito. Grazie a queste scoperte l’indagine entra nel vivo, portando l’agente speciale a stretto contatto con l’ambiente degli strip club di Chicago e delle persone che li popolano. Lì si immergerà in un terribile mondo di perdizione, dietro cui si cela un traffico di esseri umani e una pericolosa rete di criminali russi. Chi è il grande burattinaio che tira i fili? Quali segreti custodisce l’impronta dell’orso?

Lo dicevo l’anno scorso e lo riconfermo anche oggi: Raymond Benson è in grado di farmi venire i brividi e non quelli piacevoli. Quando ho finito di leggere “Nel silenzio della notte” mi sono resa conto che per leggere un romanzo del genere ci vuole fegato, ma soprattutto coraggio per scriverlo, distillare quelli che sono gli orrori delle persone che si ritrovano prede di una fitta rete organizzata come quella della tratta degli esseri umani e per questo motivo, ancora una volta, l’autore non risparmia nulla, è crudo e vivido, porta a vedere questo orribile fenomeno sia dal punto di vista della vittima che di chi svolge le indagini.

Che poi se ci ripenso lo stesso argomento era il filo conduttore della decima stagione di Criminal Minds ed era già stato analizzato anche in precedenza, ma mentirei se dicessi che Benson non sia riuscito a spingersi oltre, sebbene l’impatto fosse già abbastanza forte nella serie televisiva, perchè leggere il suo nuovo romanzo è un po’ come vivere un brutto sogno ad occhi aperti, ma a differenza dei sogni non basta chiudere gli occhi per dimenticarlo, si ripresenta notte dopo notte, in quel particolare momento in cui si resta da soli con i propri pensieri.

È nel cuore della notte che accade l’imprevisto, un incidente porta a galla qualcosa che si muoveva da tempo nell’ombra, la tratta di schiave che per soddisfare i bisogni dei clienti paganti sono costrette a vivere come animali, senza una speranza per il domani, solo con la consapevolezza che una volta aperta la porta della loro stanza non ci sarà nient’altro che paura e  orrore ed è in quello stato angoscioso che Benson intinge il pennino nel calamaio, il cui inchiostro riesce a rendere tangibile la disperazione delle vittime e la terribile condizione in cui sono costrette a vivere.

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Ad occuparsi del caso è una donna, l’agente speciale Annie Marino, un personaggio caratterizzato magistralmente e che sebbene riesca a essere brava nel suo lavoro mostra anche il suo lato umano, quello che non è immune a un’indagine come questa, le cui radici affondano nel lontano 2009, quando il cadavere di una donna presentava lo stesso particolare tatuaggio della zampa di un orso della vittima di cui deve indagare oggi. Sebbene sembrasse che il caso fosse giunto ad un punto morto, il ritrovamento di questa ragazza diviene fondamentale per continuare a raccogliere i tasselli sparsi nel territorio americano e russo, dandole così la possibilità di completare un quadro ben più ampio di quello che si aspettava.

Raymond Benson è riuscito a rendere un argomento già di per sè orribile un thriller, con uno stile semplice che rende la lettura scorrevole, dove non c’è bisogno di poesia per interpretare ciò che si sta leggendo, ma che viene posto in maniera diretta per non aggirare il fenomeno, in modo che chi legge possa avere un piccolo assaggio di quello che vive chi si ritrova dall’altra parte, persone talvolta ingenue che si lasciano abbindolare da un miraggio, in questo caso l’american dream che mostra in tutto e per tutto la sua sfumatura grottesca, una spirale che non ha mai fine nella quale si attorcigliano le depravazioni e il sadismo del genere umano, come un film dell’orrore ripetuto in continuazione.

Ed è in questo loop terrificante che uno scrittore come Benson si riconferma una delle voci più potenti del panorama editoriale, che non ha paura di mostrare i capitoli oscuri della storia umana, servendosi di un forte espediente narrativo per costruire una storia di finzione, che però sembra essere totalmente reale, un’esperienza vivida e dolorosa anche per chi legge in quel caso.

“Nel silenzio della notte” è una cicatrice sporca d’inchiostro che gronda sangue e dolore, la terribile realtà che si cela dietro la zampa di un orso. 

“Eccolo lì, il tatuaggio. La zampa di un orso, i lunghi artigli affilati da cui scolavano delle goccioline di sangue”

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Leone Editore per la copia omaggio.

 

 

May the Force be with you!
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