Review Party: Ninfa dormiente di Ilaria Tuti (Longanesi)

Torna in libreria Ilaria Tuti, la piacevole sorpresa dell’anno scorso, che con Fiori sopra l’inferno era riuscita a conquistarmi. Oggi ritorna insieme a Teresa Battaglia con un nuovo romanzo, Ninfa Dormiente, edito da Longanesi.

Data di uscita: 27 Maggio

Acquistalo subito: Ninfa Dormiente

Editore: Longanesi
Collana: La Gaja Scienza
Genere: Thriller
Prezzo: € 18,60
Pagine: 380

“Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d’improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l’inferno, ogni giorno l’inferno mi abita e mi divora. Perché c’è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l’ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa”. Dopo “Fiori sopra l’inferno” torna la straordinaria Teresa Battaglia: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole. Torna l’ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili.

Ero in trepidante attesa, camminando sul filo del rasoio, incerta se avrei amato alla follia la nuova fatica di Ilaria Tuti o sarei incappata in una delle delusioni cosmiche che ogni tanto mi capitano. Non ho dovuto aspettare così tanto per potermi rituffare nella magica prosa dell’autrice e dopo aver finito di leggere “Ninfa dormiente” posso dirlo, Ilaria Tuti è una certezza. Non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine perchè c’è qualcosa di più di ciò che offre di solito il genere thriller o il giallo in generale. Qui c’è pathos, un’indagine che si intreccia al passato, si sofferma tra le piaghe del tempo, e una responsabilità fin troppo grande che grava sulle spalle di Teresa Battaglia, che affronta la più grande prova nella quale un essere umano possa incappare. 

Non scivola solo leggiadra tra le parole Ilaria Tuti, ne accentua ancora di più il significato, le carica di tutte quelle particolari sfumature che possono avere e rende così vivide le immagine, che prendono vita trasformandosi in un vero e proprio film che non si riesce a smettere di guardare. Intrappola il panorama suggestivo delle valli tra le pagine del suo romanzo, trasformandolo nello scenario perfetto per un caso che porta a galla tutto ciò che si cela al di sotto della punta dell’iceberg, una struttura che per tutto questo tempo passava inosservata, ma che una volta emersa ha portato Teresa Battaglia a scoprire il mistero e vedere l’orrore seguendo le briciole lasciate lungo il percorso.

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

La punta dell’iceberg è la Ninfa Dormiente, un dipinto nato dal sangue, la chiave di un enigma indecifrabile del passato i cui indizi si rivelano man mano che Teresa si avvicina a una delle tante briciole nascoste sul sentiero, ma il prezzo da pagare per risolvere il rebus è una scelta disperata che assottiglia il confine fra professione e sentimenti, un piccolo ostacolo che impedisce di pensare in maniera razionale ma che fa dell’istinto e dell’impulsività le sue colonne portanti.

Questa volta l’indagine si intreccia a piccoli frammenti di storie che arricchiscono la trama principale, come se fossero tanti piccoli sassi che formano un sentiero, uno che volente o nolente si è destinati a percorrere. Mi sono sentita a casa già dalla prima pagina, avvertendo nuovamente quei brividi che è in grado di far provare Ilaria Tuti, che non derivano dalla paura, ma dalla sua bravura nel riversare sulla carta il suo amore per la scrittura e per il personaggio che ormai posso definire di casa. Teresa Battaglia, infatti, è una donna ricca di spessore, un commissario della polizia e una profiler, che caso dopo caso lascia qualcosa di sè in chi legge, che finisce per affezionarsi e volere a tutti i costi il suo ritorno.

Abituata a vivere con l’inferno dentro, consumata e logorata dalle fiamme che divampano, Teresa Battaglia dovrebbe essere un relitto ambulante, qualcuno non in grado di portare a termine nulla e invece da quelle forze che continuano a sovrastarla trova il modo per rialzarsi e proteggere chi ama, mostrandosi a chi legge in tutta la sua vulnerabilità, con le sue paure e angosce, con la consapevolezza che questo caso potrebbe essere l’ultimo e il prezzo da pagare è fin troppo alto. La risposta è nel passato, ma anche nel presente, sfugge via, come se fosse puntualmente sulla lingua ma non riesce a sentirne il sapore.

Il Male non è mai stato così opprimente come questa volta, continua a mietere vittime, a rendere terreni aridi, eppure poco a poco la vita trova la strada per germogliare, far fiorire la speranza dai suoi boccioli e dare nuova vita a luoghi dove l’orrore ne è stato il protagonista.

“Ninfa Dormiente” è un’immagine suggestiva di una creatura mitologica, la chiave che collega il presente al passato in un’indagine dal retrogusto amaro, una ferita che ancora sanguina, il cui dolore travolge e distrugge ogni cosa.

«La Ninfa dormiente è fatta di sangue, commissario»

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Longanesi per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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