Vigdis Hjorth nata a Oslo nel 1959, è una delle scrittrici norvegesi più conosciute e stimate. Ha esordito nel 1983 con Pelle-Ragnar i den gule gården, grazie al quale il Ministero della Cultura norvegese le ha attribuito il premio per il miglior romanzo d’esordio. Ha pubblicato più di trenta libri, tra cui una ventina di romanzi, conquistando numerosi premi letterari. Eredità (Fazi Editore, 2020), incluso nella rosa dei finalisti del National Book Award for Translated Literature nel 2019, è il romanzo con cui ha ottenuto la fama internazionale. Fazi Editore ha pubblicato anche Lontananza (2021), finalista all’International Booker Prize 2023.
Editore: Fazi Editore
Data di uscita: 25 febbraio 2025
Pagine: 144
Prezzo: 18.00 €
A Oslo, una scrittrice sessantenne assiste come tutti gli anni a un concerto di Natale; siede accanto a una coppia accompagnata dalla figlia adolescente, che si mostra palesemente infastidita e viene rimproverata di continuo dalla madre. La scena fa scattare nella donna il ricordo dei suoi sedici anni, e il lettore viene catapultato nel racconto del suo passato: un’adolescenza su cui grava una figura materna opprimente, che controlla la figlia in maniera ossessiva, terrorizzata al pensiero che possa bere, fare sesso, assumere droghe. Dal canto suo la ragazza, spalleggiata dalle amiche, beve, frequenta feste in casa di sconosciuti e conosce Finn, un giovane apparentemente navigato con cui decide di avere il primo rapporto sessuale. Sullo sfondo di questo conflitto tra madre e figlia, il padre resta in disparte. Quarantotto anni dopo, la scrittrice riflette su quel periodo mettendosi a nudo, cercando il coraggio di essere e ritrovare se stessa, rivivendo ogni momento del passato attraverso la memoria. È questa continua e mutevole ripetizione del ricordo a renderla più forte, a proiettarla in avanti e a donarle una nuova, drammatica consapevolezza: qualcosa è successo, tra quelle mura domestiche, ed è il momento di affrontarlo.
Ripetizione di Vigdis Hjorth è un romanzo riflessivo, regala moltissimi spunti per pensare e riflettere riguardo gli argomenti delicati trattati dall’autrice nella sua storia. Si tratta di problematiche che è molto facile sperimentare in modalità differenti durante la vita, questo conferisce al romanzo una grande veridicità, tanto da farlo sembrare una biografia. Almeno, io ho avuto questa sensazione.
Non avevo ancora letto libri di letteratura scandinava, il primo approccio grazie a Ripetizione è stato positivo infatti credo che approfondirò prossimamente per capire se ci sono punti o linee con i quali inquadrare i romanzi provenienti dai paesi nordici.
Lo stile di scrittura di Vigdis Hjorth mi è piaciuto, mi è piaciuto il suo modo di affrontare le varie situazioni diretto e senza fronzoli, uno stile di scrittura molto essenziale e immediato caratterizzato dall’utilizzo di frasi molto corte, di capitoli brevissimi e da molte ripetizioni. La ripetizione di gesti, di parole, di situazioni e il riprendere concetti dal capitolo precedente mi ha sorpresa e disorientata un po’ all’inizio, informandomi ho scoperto che è un fattore che caratterizza l’autrice anche nei romanzi precedenti; riflettendo si sposa perfettamente con il titolo del romanzo e soprattutto con ciò che trasmette la narrazione.
Ripetizione è un libro che parla di solitudine, di isolamento, di incomprensione, di disagio familiare e di malessere. La protagonista è una scrittrice sessantenne che ci racconta la sua adolescenza tormentata dopo aver assistito durante un concerto di Natale a uno scambio tra i genitori e la figlia suoi vicini di posto nell’auditorium. Ci troviamo immersi in una situazione familiare difficile, non causata dalla povertà ma dalla mancanza di comunicazione e interazione tra i membri e uno sbagliatissimo approccio della madre nei confronti della figlia adolescente. La protagonista viene tormentata costantemente, giorno dopo giorno, dalla madre che ha il terrore che lei si avvicini al fumo, alle droghe e al sesso. L’autrice ci fa arrivare in modo molto potente l’oppressione vissuta dalla protagonista, il continuo senso di inadeguatezza e il crescente senso di ribellione nato per legittimare le ansie riversate su di lei. Mi ha colpito molto come dopo un fatto che non cito nel dettaglio la protagonista non abbia neanche preso in considerazione l’idea di smentire ciò di cui la famiglia la accusava e di chiarire la situazione, sicuramente avrebbe potuto distendere un po’ i rapporti ma nonostante la giovane età credo fosse stanca. Stanca di subire pressioni, immagazzinare ansie e angosce, stanca di sentirsi sbagliata; credo sia arrivata alla conclusione che nulla sarebbe in realtà mutato.
Ripetizione è un romanzo che essendo breve si legge velocemente, io ho preferito prendermi del tempo e sorseggiare le pagine con alma per riflettere passo dopo passo, insieme alla protagonista, sui vari avvenimenti narrati.
Desclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Fazi Editore per la copia omaggio