Showtime: Cardinal – Quaranta modi per dire dolore (CTV)

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Quando si parla di serie tv io non resisto, in particolar modo se appartiene al genere che più amo, il thriller. Quella di cui parliamo oggi è una serie tratta dal romanzo di Giles Blunt, “Cardinal. Quaranta modi per dire dolore”, trasmessa in Italia da Laeffe.

Cardinal. Quaranta modi per dire dolore è una serie tv canadese di CTV creata da Aubrey Nealon e diretta da Daniel Grou e Jeff Renfroe. Il canale ha già rinnovato la serie per una terza stagione, per cui sono curiosa di vedere come andranno avanti le indagini di John Cardinal.

Dopo aver letto il romanzo posso dire che la serie tv è stata trasposta in maniera magistrale e sebbene ci siano delle differenze, la sceneggiatura è riuscita a dare spessore sia ai protagonisti che all’indagine, ma soprattutto al luogo dove è ambientata la storia: Algonquin Bay, in Ontario (Canada).

La sigla è strepitosa, poetica e suggestiva, nè troppo lunga o troppo breve, accenna al caso attorno al quale ruota l’intera stagione, focalizzando la nostra attenzione anche sui due protagonisti: John Cardinal e Lise Delorme, due facce di una medaglia che non combacia, ma che dimostra lungo il suo percorso che a volte, prima di raggiungere un determinato equilibrio, bisogna superare ostacoli all’apparenza insormontabili.

John Cardinal ritorna a lavorare nella sezione omicidi dopo che il cadavere di Katie Pine viene ritrovato. Da quel momento la sua nuova partner, Lise Delorme, calca le scene irritando per lo più John, che non si fida e pur di tenerla alla larga la seppellisce in una marea di scartoffie e casi minori, piccoli furti o segnalazioni da controllare. Comincia così una delle indagini più complesse per la tranquilla cittadina Algonquin Bay, sempre più sconvolta dal ritrovamento della piccola Katie, evento eclatante che darà il via a una serie di crimini violenti in cui John e Lise dovranno mettere da parte le loro divergenze per stanare il killer.

Sebbene l’indagine sia uno dei punti forti di questa stagione, bisogna riconoscere anche che senza gli attori niente di tutto questo sarebbe stato possibile, sia Billy Campbell che Karine Vanasse hanno saputo dare la giusta interpretazione ai loro personaggi, dando loro vita e portandoli oltre lo schermo, regalando ai telespettatori un John Cardinal e Lise Delorme magistrali, due ruoli che sembrano totalmente spontanei soprattutto nel momento in cui devono mostrare le loro emozioni al pubblico. Ma questo discorso non vale solo per i due protagonisti ma può essere esteso anche a tutto il cast.

L’ambientazione è meravigliosa. Ci si può perdere nella vastità del luogo, tra il boschi innevati e la bellezza di una piccola città con tanto da offrire ma che diviene il fulcro di una catena di morte, dove cadaveri piovono o vengono ritrovati nella neve, macchiando quello splendore, rovinando il paesaggio immacolato e catapultando tutti noi in una fredda e cruenta realtà.

In solo sei puntate la prima stagione porta alla nostra attenzione un caso complesso, che mostra la brutalità con la quale un assassino seriale si scaglia sulle sue vittime, prima cacciandole come solo un predatore sa fare e successivamente torturandole fino all’esaurimento, per poi passare alla prossima preda e a quella successiva ancora, in una escalation di violenza pura.

Questo ci permette da una parte di vedere sia le indagini che la parte riguardante l’assassino, il modo in cui caccia e opera, ma allo stesso tempo la visuale si allarga mostrando come reagisce una piccola comunità di fronte a crimini di una simile entità. Sia John che Lise ci mostrano anche cosa significa indossare un uniforme e portare un distintivo, lui con i suoi problemi, con la moglie affetta da bipolarismo che non riesce a gestire e una figlia lontana, mentre lei, ambiziosa e determinata, vuole lasciare un’impronta, fare carriera e dimostrare che anche una donna può fare la differenza in un dipartimento puramente maschilista.

Il mondo di John Cardinal si scontra con quello di Lise Delorme e lasciatemelo dire mai esplosione è stata così intensa, portando a galla gli scheletri nascosti nell’armadio di John, un segreto di cui porta ancora i segni addosso, una colpa per la quale rischia di perdere tutto e che Lise è determinata a scoprire, portando alla luce il mistero che si cela dietro a Cardinal. 

Se prendiamo l’insieme ci rendiamo conto che il mondo di John è povero, ruota attorno alla sua famiglia, sua moglie e sua figlia, le persone più importanti della sua vita, i suoi tesori più preziosi. Questo però non significa che il suo lavori sia meno importante, lo si vede quando parla con le famiglie delle vittime e nel modo in cui porta avanti le indagini, a volte sorpassando i limiti dei suoi ordini ma sempre con l’intento di fare giustizia, di donare un po’ di pace ai fantasmi e famiglie delle vittime.

Se non si fosse capito io ho amato questa serie e sei puntate mi sono sembrate addirittura poche, per questo motivo non vedo l’ora di rivedere Cardinal e Delorme al lavoro, sono una squadra assolutamente da non sottovalutare. Riportatemi in Canada, please.

May the Force be with you!
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