TGIF – Book Whispers #11: I libri consigliati di questa settimana

Giuro solennemente di avere buoni consigli…

Sono lieta di presentarvi questa nuova rubrica in collaborazione con la mia amica Sara del blog Bookspedia. Di che cosa si tratta? In questa sezione consiglieremo tre libri recensiti/letti in settimana, quelli che ci hanno particolarmente colpito e che meritano sicuramente di stare nel podio delle nostre preferenze settimanali.

The Outsiders. I ragazzi della 56ª strada di S. E. Hinton

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Da quando un incidente d’auto si è portato via i genitori, Ponyboy, 14 anni, vive in equilibro instabile con i fratelli maggiori Darrel e Sodapop, con l’ombra dei servizi sociali a rabbuiare i giorni. La vera famiglia di Ponyboy è però più larga, e abbraccia gli altri membri dei Greaser, la banda dei ragazzi dei quartieri poveri in costante guerra con i Soc, i rampolli con la puzza sotto il naso e i portafogli sempre gonfi. Ma una sera Ponyboy e l’amico fragile Johnny conoscono due ragazze Soc, e si scoprono meno diversi di quanto credessero. Nella lunga notte, lo sconfinamento innesca però una spirale di rabbia violenta, mettendo Soc e Greaser di fronte all’unica domanda che non si sono mai posti: è davvero il quartiere in cui siamo nati a determinare chi siamo, e ancor più chi diventeremo, oppure tutti, ricchi o poveri, lottiamo con gli stessi dilemmi, e ammiriamo gli stessi tramonti?

“Mi sembrava strano che il tramonto che vedeva dal suo patio e quello che vedevo io dai gradini di dietro fosse lo stesso. Forse i due mondi diversi in cui vivevamo non erano così diversi. Vedevamo lo stesso tramonto.”

The Outsiders è un libro meraviglioso del quale me ne sono innamorata sin dalle prime pagine, proprio come mi successe con “Il giovane Holden”. Non pensavo che i Greasers potessero farmi affezionare a loro, ma mentirei se vi dicessi che non ho a cuore le sorti di Ponyboy e di Johnny, così come quelle degli altri membri della banda. Proprio in questo momento mi sto preparando a guardare il film, curiosa di vedere materializzarsi i personaggi che ho tanto amato.

La figlia del guardiano di Jerry Spinelli

Acquistalo subito: La figlia del guardiano

Cammie vive tra le mura di una prigione, ma non è una detenuta. È la figlia del direttore del carcere di Two Mills, in Pennsylvania, dove trascorre le sue giornate insieme alle ospiti dell’ala femminile: Boo Boo con le sue unghie laccate di rosso e la sua debordante allegria, Tessa e la sua parlantina pungente, la silenziosa Eloda, ammessa nell’appartamento del direttore come domestica. C’è chi deve scontare una condanna per furto, chi ha commesso un crimine inconfessabile, ma per tutte Cammie è la piccola Tornado, la mascotte della prigione. Ora che il suo tredicesimo compleanno è vicino, però, Cammie desidera quello che ha perduto quand’era bambina, ed è determinata a cercarlo proprio tra le detenute: una madre. Sullo sfondo delle note di Elvis Presley e i caldi pomeriggi di un’estate americana, una storia di perdite e seconde possibilità, che mostra quanta umanità si nasconda dove nessuno la cercherebbe mai.

“La prigione era grande come un isolato. Ospitava oltre trecento detenuti, uomini e donne, dai ladri agli assassini. E una famiglia. La mia. Io ero la figlia del guardiano.”

Una storia di coraggio e dolore, un romanzo di formazione, che segue da vicino la piccola Cammie, figlia del guardiano di una prigione. Questo è un libro che senza troppo dare nell’occhio ha reso indimenticabile la mia settimana.

“La figlia del guardiano” è quel genere di romanzo che senza troppe parole a vuoto riesce a penetrare dritto al cuore, mostrando come il meglio sia sotto lo strato superficiale della percezione, basta scavare e andare a fondo per riuscire ad essere toccati dalla storia di Cammie.

Il caffè dei piccoli miracoli di Nicolas Barreau

Acquistalo subito: Il caffè dei piccoli miracoli

Eléonore Delacourt ha venticinque anni e ama la lentezza. Invece di correre, passeggia. Invece di agire d’impulso, riflette. Invece di dichiarare il suo amore al professore di Filosofia alla Sorbonne, sogna. E non salirebbe mai e poi mai su un aereo, in nessuna circostanza. Timida e inguaribilmente romantica, Nelly adora i vecchi libri, crede nei presagi, piccoli messaggeri del destino, diffida degli uomini troppo belli e non è certo coraggiosa come l’adorata nonna bretone con cui è cresciuta, che le ha lasciato in eredità l’oggetto a lei più caro: un anello di granati con dentro una scritta in latino, “Amor vincit omnia”. Sicuramente, Nelly non è il tipo di persona che di punto in bianco ritira tutti i propri risparmi, compra una costosissima borsa rossa e in una fredda mattina di gennaio lascia Parigi in fretta e furia per saltare su un treno. Un treno diretto a Venezia. Ma a volte nella vita le cose, semplicemente, accadono. Cose come una brutta tosse e una delusione d’amore ancora più brutta. Cose come una frase enigmatica trovata dentro un vecchio libro della nonna, con accanto una certa citazione in latino… Un’incantevole storia d’amore che racconta perché può essere una fortuna far cadere la propria borsa nel Canal Grande, concedere un po’ di fiducia a un veneziano scandalosamente bello e accettare di sentirsi letteralmente mancare la terra sotto i piedi. Un viaggio appassionante tra i quais di Parigi e le calli di Venezia, fino a un piccolo caffè dove si celano segreti in attesa di essere svelati e i miracoli sembrano davvero possibili.

“Solo noi possiamo dare un senso e un significato alla nostra vita. Perciò smettila di aspettare un fantomatico segno. Fidati, all’universo non importa un accidente di cosa facciamo noi sulla terra.”

Il vero punto di forza di questo romanzo non sono soltanto le ambientazioni, ma soprattutto lo stile dell’autore, che rende la storia leggera e scorrevole nella lettura, senza mai farcirla in maniera esagerata, ma evocando una miriade di sensazioni diverse attraverso la sua prosa delicata.

Nicolas Barreau riesce a raccontare una storia romantica, rinata dalle ceneri di un cuore spezzato e lo fa servendosi di una protagonista che ancora crede nel destino e che non aspetta altro che un segno in grado di accendere la sua vita. È anche un viaggio tra due città da sogno che rendono il quadro dipinto dall’autore ancora più magico.

 “Il caffè dei piccoli miracoli” è un inno alla vita, all’amore e alle occasioni perse o a quelle trovate. Un posto che vale la pena trovare per ricominciare a respirare.

 

Per questo appuntamento è tutto. Non perdetevi i consigliati da Bookspedia.
A venerdì prossimo!

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