TGIF – Book Whispers #31: I libri consigliati di questa settimana

Giuro solennemente di avere buoni consigli…

È venerdì e questo significa che io Sara di Bookspedia siamo pronte a condividere con voi i nostri romanzi preferiti. Questa settimana vi consiglio solo due romanzi che dovete aggiungere alla vostra wishlist, un romanzo per ragazzi e un thriller dal sapore storico. In attesa di riorganizzare le rubriche e capire quali tenere o meno, godetevi queste due meravigliose storie.

Ridere come gli uomini di Fabrizio Altieri

Pagine: 205
Wolf è solo un cucciolo quando comincia l’addestramento: in poco tempo i padroni neri ne fanno un’arma infallibile, letale, che si alimenta della paura di chi gli sta accanto. Alla prima occasione Wolf decide di scappare dagli orrori della guerra e da ciò che le SS lo hanno fatto diventare. E per la prima volta incrocia uno sguardo diverso, quello di Donata, una ragazzina con la sindrome di Down che sembra non avere alcuna paura di lui. Anche Donata è in fuga, e insieme a lei c’è suo fratello Francesco. Un’ombra nera e silenziosa li sta inseguendo per i boschi della Toscana, qualcuno che sta cercando Donata.

Mentre si incamminvano verso il bosco si girarono un’ultima volta, e allora la nonna gridò: – Ricordati sempre chi sei.”

Ridere come gli uomini non è soltanto il titolo del romanzo, ma diventa anche una riflessione sul significato di certi atteggiamenti come la risata, ad esempio, infatti il protagonista animale si stupisce proprio del fatto che noi essere umani siamo capaci di mostrare i denti non soltanto per essere aggressivi, ma anche per esprimere la nostra felicità.

Proprio da questo deriva l’invidia di Wolf nei nostri confronti, infatti, se un cane mostra i denti lo fa soltanto per minacciare un altro animale e non riesce a dare a quel gesto un significato diverso dall’odio come invece noi siamo capaci di fare, anche se in tempi di guerra sembriamo dimenticarcene, diventiamo più bestie che uomini, scordando cosa sia un sorriso.

Leggendo questo romanzo non riuscivo a non pensare alla mia fortuna oggi, di essere qui senza dover affrontare gli stessi orrori che hanno affrontato Francesco, Donata e Wolf, sempre in fuga per i boschi nella speranza di seminare i soldati che stavano loro col fiato sul collo.

Credo che quando un libro spinge il lettore a riflettere fino in fondo, lasciando quel miscuglio di emozioni nello stomaco, possa definirsi un romanzo sublime, uno di quelli che ti lascia segnato per tutta la vita.

“Ridere come gli uomini” ci fa riflettere sui nostri comportamenti con la testa di un animale, facendoci comprendere fino in fondo quanto siamo fortunati a saper porre fine a tutti i conflitti con un semplice sorriso.

 

Lo chiamavano Gladiatore di Andrea Frediani e Massimo Lugli

Pagine: 384
Roma, I secolo d.C., sotto l’imperatore Tito.
Aurelio fa fallire l’impresa che gli ha lasciato il padre e, minacciato dagli usurai, è costretto a farsi schiavo per i troppi debiti. Finisce così in una scuola di gladiatori: ha talento nell’arena, ma deve fronteggiare la rivalità dei compagni. Un aiuto gli arriva da Clovia, una donna senza scrupoli che, grazie a una misteriosa pozione, ha trovato il modo per potenziare le doti atletiche dei combattenti su cui scommette…
Roma, giorni nostri.
Valerio si è innamorato di una prostituta ed è determinato a liberarla dai suoi protettori. Da quando è finito sul lastrico, rovinato dal suo socio in affari, però, non ha più un soldo e l’unica sua fonte di guadagno sono i combattimenti clandestini di arti marziali. Per sopravvivere in quel mondo spietato, sarà costretto a ricorrere a soluzioni più estreme…
E questo, per quanto strano possa apparire, legherà il destino di Valerio a quello di Aurelio, vissuto duemila anni prima. Per entrambi i combattenti, dietro l’angolo si nasconde l’insidia che potrebbe distruggere le loro vite.

Morte o redenzione: nessuna via di mezzo per quelli come lui.

Questo è un romanzo diviso in due, dove passato e presente si scontrano, regalando al lettore uno squarcio vivido di due epoche differenti che hanno molti più elementi in comune, anche se distanti.

È il mio primo approccio con Andrea Frediani, scrittore di romanzi storici, ma è bastato questo assaggio ad invogliarmi a proseguire nella scoperta di altre sue opere.  La sua penna tratteggia a meraviglia gli usi e costumi di una Roma lontana mille anni, rendendola palpabile agli occhi del lettore. Per quanto riguarda Massimo Lugli, ero abituata al suo stile, personalmente lo adoro. Nel descrivere la società odierna sceglie di non romanzarla, ma di affondare il lettore in quella che è la realtà dei fatti, una nave che affonda senza il proprio capitano. I due autori si mescolano perfettamente senza mai annoiare chi legge, anzi, invogliano a proseguire e scovare il mistero che lega due uomini distanti secoli.

Il libro si presenta come un ottimo ibrido fra thriller e romanzo storico, unendo insieme due storie parallele che per ironia della sorta si intrecciano in un punto fisso. Spetta a voi lettori scoprire quale sia.

“Lo chiamavano Gladiatore” è un romanzo potente, la cui storia riecheggia nel tempo, partendo dall’Impero Romano per arrivare fino a noi e sono gli echi di Aurelio a giungere all’animo di Valerio, spingendo quest’ultimo a dare tutto sé stesso per restare in piedi.

Per questo appuntamento è tutto. Ricordatevi di passare da Sara di Bookspedia per scoprire i suoi consigli!

May the Force be with you!
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