Questa settimana i miei consigli hanno una cosa in comune, appartengono tutti al genere che amo di più al mondo. Pronti per il Book Whispers?
Prima di cominciare vi ricordo di passare da Sara (Bookspedia) per scoprire i suoi consigli letterari di questa settimana.
La ragazza nello specchio di Luigi Martinuzzi
“Nerissa, le illusioni sono la sventura del mondo”.
Leggere Martinuzzi è un po’ come ritrovarsi davanti a uno specchio e rendersi conto che quello che vediamo riflesso potrebbe non essere il mondo reale, ma solo una sua imitazione sfocata, lo dimostra la sua giovane protagonista, Nerissa Scott, risucchiata dai suoi incubi e continuamente turbata da ciò che il suo subconscio cerca di comunicarle, una cosa con cui non credeva di dover fare i conti. Ma andiamo per gradi.
Devo confessare che ho trovato interessante la scelta di fare in modo che il lettore non si affezioni alla protagonista, mettendo in mostra i suoi lati negativi e il suo egocentrismo, prima della sua vera essenza, fuorviando in qualche modo il giudizio dei lettori e inducendoli a credere a tutto ciò che leggono, traendoli in inganno fino al punto in cui c’è la svolta. In questo l’autore è stato davvero geniale, ha costruito un puzzle difficile da decifrare, un incastro perfetto che all’inizio può sembrare lento e scontato, ma che sotto la superficie nasconde un cuore pulsante di ingegno e creatività.
Sicuramente tutto questo è anche merito del suo modo di raccontare, di saper tessere, senza che nessuno se ne accorga, una trama intrigante, dove non è importante scoprire chi è il colpevole, ma lasciarsi sopraffare dalla narrazione, rincorrendo le parole fino all’epilogo di questa storia.
Cardinal. Quaranta modi per dire dolore di Giles Blunt
“Quando si presenta alla mia porta, l’abisso in cui vivo diventa improvvisamente un posto quasi tollerabile, e non il pozzo buio che immagino quando lui non c’è. Tutta l’oscurità sembra un parto della mia immaginazione. Allora torno a respirare, e rinasce la speranza. All’improvviso diventa un posto visibile, il mio pozzo senza fondo, quando sorge la luce”.
Per essere la prima indagine di John Cardinal e Lise Delorme devo dire che lo stile dell’autore mi ha colpita, il modo in cui descrive ogni luogo ed ogni avvenimento è ricco di quella carica narrativa e di quella violenza necessari a donare al lettore un caso da brividi, uno di quelli in cui il serial killer è così spietato e sanguinario da dare quasi il volta stomaco, preciso al punto che solo guardando i corpi delle vittime è possibile immaginare le brutalità che hanno subito senza essere per forza un coroner.
Con il suo modo di narrare Giles Blunt è capace di evocare immagini vivide e di una grande potenza visiva, tanto da sembrare quasi un film per quanto sono realistiche e ricche di spessore, facendo diventare il lettore regista di un suo film mentale in cui i protagonisti si muovono nello scenario come i burattini di una piccola opera teatrale, ma tutto succede nella nostra mente.
L’alba di un nuovo giorno di Alberto Ripa e Giorgio Ripa
“Non uscire di strada. Non sbagliare con le parole…”
Leggere questo romanzo è come avere tra le mani un gigantesco puzzle tridimensionale, dove ogni pezzo crea le fondamenta per inserire gli altri, ma senza di quello tutto crolla, allontanandoci sempre più dalla sua soluzione. Come in un cubo di Rubik le informazioni ci sono tutte, dalla Danza Macabra di Clusone, passando per una triste sinfonia fino ad arrivare alla Strage di Rovetta, tutti tasselli mischiati che vanno prima ricomposti prima di diventare comprensibili, ma tutti collegati dalla storia, da un sottile filo lessicale che catapulta il lettore nel cuore di Londra, attraverso luoghi ed epoche lontane.
Quindi in sostanza è un po’ come esplorare una città ricca di fascino seguendo le briciole, senza mappe o punti di riferimento, ma lasciandosi guidare da una lingua antica, sottile come una lama e tanto tagliente, il latino. Il lettore perciò diventa un passeggero, uno spettatore pronto a farsi trasportare nei meandri di un’indagine tanto complessa quanto intrigante e devo essere onesta questa è una delle cose che ho più apprezzato, andare a caccia di indizi e capire le sfumature che una determinata parola può assumere nei diversi contesti e pur essendo una lotta contro il tempo, sbagliare anche di poco significa perdere una vita.
Con uno stile tagliente, diretto e preciso, il duo del crimine è riuscito a creare un romanzo intrigante e complesso, un meccanismo ben oliato che non perde un colpo in cui ogni indizio è un ingranaggio essenziale per fare in modo che questa complessa macchina porti a termine il suo lavoro.
Per questo appuntamento è tutto! Ricordate di passare da Bookspedia per scoprire i tre titoli consigliati da Sara.
Alla prossima!