The Queen of the Tearling di Erika Johansen | Recensione di Deborah

 

 

Con il cappuccio tirato sugli occhi, Kelsea sedeva sopra i rami di un albero a una trentina di passi dalla porta. Era vestita completamente di verde scuro: dalla testa alle punte degli stivali era del colore degli aghi di pino. Al collo le scintillava uno zaffiro che pendeva da una catena d’argento purissimo.

 

Editore: Multiplayer Edizioni
Data di uscita:  9 luglio 2015
Pagine: 387
Prezzo: 19.00 €

Il giorno del suo diciannovesimo compleanno, la principessa Kelsea Raleigh Glynn, cresciuta in esilio, intraprende un pericoloso viaggio verso il castello in cui è nata, per riprendersi il trono che le spetta di diritto. Determinata e coraggiosa, Kelsea adora leggere e non somiglia affatto a sua madre, la fatua e frivola regina Elyssa. Protetta dal gioiello del Tearling uno zaffiro blu dagli straordinari poteri magici – e difesa dalla Guardia della Regina – un gruppo scelto di cavalieri guidato dall’enigmatico e fedele Lazarus – Kelsea ha bisogno di tutto l’aiuto possibile per sopravvivere alle cospirazioni dei nemici, che proveranno a impedire la sua incoronazione con agguati, tradimenti e incantesimi di sangue. Una volta diventata regina, e nonostante il nobile lignaggio, Kelsea si dimostra troppo giovane per un popolo e un regno dei quali sa ben poco, oltre che per gli orrori inimmaginabili che infestano la capitale. Kelsea deve scoprire di quale tra i suoi servitori fidarsi, perché rabbia e desiderio di vendetta si annidano fra i nobili di corte e perfino fra le sue stesse guardie del corpo. La sua missione per salvare il regno e compiere il suo destino è appena cominciata: Kelsea sarà chiamata ad affrontare un viaggio alla scoperta di se stessa e una prova del fuoco che la farà diventare una leggenda… se solo riuscirà a sopravvivere!

 

In questi ultimi due o tre mesi mi sono fortemente riappassionata al genere fantasy, il genere che ha avviato anni e anni orsono la mia carriera da lettrice seriale e il genere dal quale nel corso del tempo mi sono bruscamente allontanata. Non so sinceramente trovare una motivazione, forse la crescita e/o la scoperta di nuovi generi di lettura ma le avventure fantasy non mi hanno più attratta, anzi quasi fuggivo da loro a gambe levate. E poi? E poi è avvenuta la scoperta della saga La notte dell’inverno di Katherine Arden e soprattutto la saga dell‘Attraversaspecchi di Christelle Dabos; ultimati questi romanzi mi è rimasta una voglia insaziabile di altre avventure simili infatti sono stata attratta da un romanzo che dormiva nella mia libreria da tantissimo tempo, The Queen of the Tearling, il primo volume di una trilogia scritta da Erika Johansen.

 

Kelsea si avvicinò a una contadina. Quest’ultima  si girò a guardarla, e Kelsea notò che era una donna bellissima, con tratti decisi e capelli neri e scarmigliati. Il suo volto era incredibilmente giovane. La donna porse a Kelsea un piccolo fascio di grano, quasi a chiederle di esaminarlo.

 

In questo periodo strano e difficile il genere fantasy è diventato il mio rifugio, la mia via di fuga dalla realtà per poter viaggiare e vivere avventure con la fantasia. Ho sviluppato una strana organizzazione di lettura, mi sta piacendo leggere due romanzi contemporaneamente: un libro mi tiene compagnia durante le mie pause pranzo per sessioni di lettura concentrate; invece a casa sto amando leggere in tutta calma e tranquillità rigorosamente un fantasy, prendendomi il tempo per pause e interruzioni, e soprattutto per godermi la lettura a trecentosessanta gradi. Mi sono riappassionata a questo genere sicuramente per le fantastiche avventure che sto incontrando ma forse anche per la sensazione di benessere che mi regalano queste ore di lettura in particolare. Comunque sono davvero felicissima di aver smaltito uno dei fossili della mia libreria, ebbene sì ho acquistato The Queen of the Tearling nel 2016 e quasi quattro anni dopo era ancora in attesa di essere scoperto. Perché? Questa è un’ottima domanda, ricordo di essere stata felicissima e super entusiasta di averlo comprato ma poi tra un libro e l’altro l’esordio di Erika Johansen è rimasto sempre fermo in panchina; ed è un vero peccato perché mi è piaciuto davvero tantissimo, tanto che a giorni dovrei ricevere il secondo volume!
Cosa mi ha attirato di The Queen of the Tearling? Ovviamente la trama, ma una menzione speciale è d’obbligo visto la bellezza e la particolarità dell’edizione. Multiplayer ha deciso di mantenere la copertina originale, scelta inusuale ma super approvata; il romanzo all’interno è dotato di bellissime tavole grafiche e le pagine non sono classiche, bianche e ordinate ma sembrano essere fatte di pergamena antiche e sono tutte un po’ sfalsate. Oltre al fatto di avere tra le mani un romanzo esteticamente meraviglioso, credo che questa scelta voglia richiamare/collegarsi alla particolare condizione dei romanzi all’interno della storia.

 

 

The Queen of the Tearling è ambientato nel futuro, un futuro diverso dall’immaginario perché le persone non sfrecciano nei cieli con navicelle ma si muovono a cavallo, curioso? Sì tratta di un futuro in cui l’umanità è tornata bruscamente ad un epoca medioevale, un futuro fatto di villaggi, fortezze, campi, miniere, povertà e nobiltà; un futuro privato di tutte le conoscenze che l’uomo aveva acquisito fino al Passaggio. Ci troviamo catapultati in un’epoca nella quale le scienze, la medicina e le tecnologie sono regredite fino ai loro albori; un’epoca fatta di privilegi, corruzione, violenze e ingiustizie. Trovo che la scelta dell’autrice sia molto particolare ed interessante, personalmente mi ha sorpresa, non mi era mai capitato di trovarmi immersa in un’avventura ambientata in un futuro che sa di ritorno al Medioevo. È stato interessante, interessante riflettere se ipoteticamente è possibile che tutti i nostri sviluppi siano trascinati nell’oscurità degli abissi; al momento stiamo vivendo in piccolo un regresso simile nel quale il superfluo è eliminato per necessità. Curiosa invece è la figura dei libri in The Queen of the Tearling: sono considerati come beni superflui di lusso venduti e comprati per lo più al mercato nero; sono assai rari in quanto non esistono più copisterie, l’unico metodo per fare in modo che le storie siano tramandate è quello di copiarle a mano. Nel romanzo vengono citati alcuni libri che noi conosciamo molto bene come Harry Potter, Il signore degli anelli e Lo Hobbit, mi è sembrato strano ma molto carino.

Il Tearling è uno dei regni del Nuovo mondo, un regno povero che basa il proprio sostentamento sull’agricoltura, non è ricco di particolari giacimenti di materie prime, il materiale più prezioso è il legno ricavato dalla quercia tear. A causa della sua scarsa forza militare il Tearling è assoggettato al regno del Mortmense governato dalla malvagia Regina Rossa, la megera regna indisturbata da oltre cento anni.

 

Qualcuno, senza dubbio Andalie, aveva lasciato una caraffa d’acqua e un bicchiere di vuoto sul tavolino a fianco al letto. Bevve, spruzzandosi un po’ d’acqua sul volto. Evidentemente Andalie le aveva anche lavato via il sangue; kelsea le fu grata. Ripensò all’uomo che aveva ucciso, rendendosi conto con sollievo che non provava nulla per lui.

 

Protagonista del romanzo è Kelsea Raleigh Glynn, appena compiuti diciannove anni la giovane è stata costretta ad abbandonare il cottage della sua famiglia adottiva per rivendicare il trono del Tearling, mettendo subito a rischio la propria vita. Sì, le regine del Tearling tendenzialmente vengono uccise facilmente, il regno oltre ad essere povero è invaso dalla corruzione dei nobili e della Chiesa. Kelsea non sa quasi nulla del proprio passato, dello zaffiro magico che porta al collo da tutta la vita e di sua madre, la regina Elyssa. Quello che nella giovane è ben chiaro è il senso di giustizia e responsabilità verso i suoi sudditi, il voler a tutti costi edificare un regno migliore senza violenza, corruzione, fame, malattie e sofferenze. Sarà una vera sfida per la protagonista riuscire a far fede al suo impegno, ma la sfida più grande per lei sarà quella di restare in vita. Kelsea Raleigh Glynn mi è piaciuta veramente tanto come personaggio: una personalità forte, giusta e decisa della quale sono emerse anche le sue paure, le insicurezze e l’inesperienza.

The Queen of the Tearling è un ottimo romanzo fantasy, la storia è riuscita ad incollarmi alle sue meravigliose pagine tanto che non vedo l’ora di iniziare il secondo volume!

 

 

 

May the Force be with you!
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