The Walk | Recensione

 

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Dovunque andassi e qualsiasi cosa facessi, ero sempre in cerca del posto perfetto dove sospendere il mio filo..

Dettagli:

  • Titolo originale: The Walk
  • Anno: 2015
  • Data di uscita: 22 ottobre 2015
  • Durata: 123 minuti
  • Genere: Drammatico
  • Regia: Robert Zemeckis

Interpreti e personaggi:

  •     Joseph Gordon-Levitt: Philippe Petit
  •     Ben Kingsley: Papa Rudy
  •     Charlotte Le Bon: Annie Allix
  •     Clément Sibomy: Jean-Louis
  •     James Badge Dale: Jean-Pierre
  •     César Domboy: Jeff
  •     Ben Schwartz: Albert
  •     Benedict Samuel: David
  •     Steve Valentine: Barry Greenhouse
  •     Vittorio Rossi: sergente O’Donnell
  •     Mizinga Mwinga: agente Foley
  •     Sergio Di Zio: agente Genco

Trama:

Philippe Petit, un giovane francese con la passione per il funambolismo, dopo aver lasciato casa e essersi trasferito a Parigi, si esibisce nei suoi spettacoli nelle piazze della capitale. Un giorno legge su una rivista della costruzione delle Twin Towers del World Trade Center di New York, e concepisce l’idea di attraversarle sospeso su di un cavo. Questo progetto non lo abbandona, e Petit si dedica anima e corpo alla pianificazione dell’impresa.
Trasferitosi nella città statunitense, con un gruppo di amici progetta ogni mossa, acquisendo ogni dettaglio delle nuovi torri, approntando il materiale necessario all’esibizione e assicurandosi di poter trascorrere la notte all’interno del complesso, onde poter procedere alla traversata con le luci del mattino.

Recensione:

L’adattamento cinematografico del libro Toccare le nuvole fra le Twin Towers. I miei di ricordi di funambolo, scritto da Philippe Petit , famoso funambolo francese e riadattato da Robert Zemeckis nel 2015 per il grande schermo resta uno dei film più ambiziosi e meglio riusciti che abbia mai visto. Il film narra la vita del più grande funambolo di tutti i tempi. Un semplice uomo che ha coronato il suo sogno.

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Chi era Philippe Petit?
Prima di diventare l’icona di cui oggi si ricorda, Petit era innanzitutto un artista di strada e non uno qualunque. Sin da quando era giovane si è sempre posto sfide, spingendosi oltre al limite. Da semplici alberi, dove ha sospeso il suo filo, è passato alla traversata di un fiume. Il suo carisma e talento lo hanno portato col tempo a imbattersi in nuove conoscenze, le stesse che diverranno poi i suoi cosiddetti “complici” nelle marachelle che più volte lo porteranno a cacciarsi nei guai. E questo appunto il caso di Notre Dame. La sua più grande sfida. Dopo aver compiuto l’impresa è stato arrestato, ma questo è stato solo il trampolino di lancio per la sua più grande impresa. Dovete sapere, infatti, che il 6 agosto del 1974 ha traversato le Torri Gemelle su un cavo di piombo e senza alcuna protezione.

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Joseph Gordon-Levitt con la sua magistrale interpretazione nei panni del funambolo, ha reso omaggio alla follia di Philippe. La pellicola, leggera come una nuvola, fonde realtà e fantasia in un pericoloso universo, dove si è in bilico tra la vita e la morte, ma non se ne sente il peso. Il protagonista è sempre sospeso sul filo, una cosa che farebbe tremare di paura chiunque, ma lui è talmente a suo agio durante la traversata da riuscire a trasmettere questa sensazione persino allo spettatore. Ciò nonostante la paura esiste e anche lo stesso Petit ne sente il peso. Il rischio che sta correndo è alto ma è come se, in un vero controsenso, sia il timore stesso ad alimentare la sua determinazione e più volte, infatti, torna sul filo, completando il percorso da una parte all’altra, sino a fermarsi per godersi il momento, il suo. Da lassù il mondo sembra microscopico e per un momento viene annullato dalla bellezza del cielo, che lo stesso protagonista crede di sfiorare. La stessa emozione traspare dalle sue parole, narrate da un grandioso attore, che si è cimentato in tutto e per tutto nella parte. Le Twin Towers, anche se sono state ricostruite virtualmente, appaiono gloriose e fanno da sfondo alla narrazione di Philippe, il quale si sente libero. Nonostante sia stato arrestato anche questa volta è in pace con sè stesso e sa che quelle sensazioni provate durante la sua bravata resteranno impresse, come piccole tracce indelebili. Oltre ad essere la storia di un uomo folle, il film racconta un altro aspetto, già sottolineato più volte dallo stesso Walt Disney: se puoi sognarlo, puoi farlo.

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