The Whispering Room: Là dove cadono i fulmini di Ivan Colaluca

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

Torna una nuova uscita della nostra rubrica The Whispering Room, protagonista di oggi è il romanzo d’esordio Ivan Colaluca, Là dove cadono i fulmini, ci anticipa l’autore che è stato pensato partendo dall’idea che capiti quasi a tutti, prima o poi, di ritrovarsi a desiderare la fine di qualcuno, anche solo per un attimo, credendo in tal modo di risolvere certi tormenti. Interessante, vero?

Non perdetevi l’intervista con l’autore!

 

Editore: Eretica Edizioni
Data di uscita: 22 agosto 2022
Pagine: 142
Prezzo: 17.00 €

 

Anno 1981, provincia pavese. Quando tutto inizia, Andrea, allora dodicenne, dopo una banale lite col fratellino, rimpiange di non essere figlio unico. Non può ancora conoscere cosa stia per riservargli il destino. Sempre che di destino si tratti. Perché ci sono desideri che non dovrebbero avverarsi mai. E con un prezzo troppo alto da pagare. Anche se a volte smarrirsi è il solo modo per trovare un significato alla propria esistenza.

 

 

#Bottaerisposta

 

  • Come è nata l’idea di Là dove cadono i fulmini?

Buongiorno Deborah e innanzitutto grazie per l’opportunità e per il blog che con tanta passione portate avanti!

Cercavo una storia con una tematica che potesse interessare alla maggior parte dei lettori. Mi sono chiesto, a chi non sarà mai capitato, prima o poi nella vita, di ritrovarsi a desiderare che una certa persona non sia mai nata o scompaia per sempre magicamente dalla Terra, o peggio ancora? Quante volte crediamo che molti dei nostri problemi o delle nostre sofferenze siano causati da qualcuno la cui presenza ci preclude di essere felici? La persona che amavamo e ci ha tradito, un collega di lavoro che ci ha impedito di far carriera, un malvivente che ci ha rubato quanto di più caro avevamo, e potrei continuare a lungo. E così mi sono detto, cosa succederebbe se davvero tutto questo potesse realizzarsi e potessimo scegliere chi eliminare dalla nostra vita? Saremmo finalmente felici e liberi di vivere come vorremmo? E siamo davvero sicuri di essere in grado di giudicare gli altri senza il rischio di sbagliare?

Per quanto mi riguarda penso che spesso non perdoniamo agli altri molte delle stesse fragilità che fatichiamo a vedere in noi stessi.

 

 

  • C’è un episodio che le si è delineato prima degli altri?

Da adolescente adoravo Stephen King e una volta rimasi affascinato leggendo che lo scrittore, in taluni suoi romanzi, preferiva partire da un’idea e cercare di viverla durante la scrittura stessa, senza sapere dove sarebbe arrivato e come sarebbe finita la storia.

Ho quindi cercato di partire da un episodio iniziale molto comune e ‘banale’, un ragazzino che litiga col fratello e immagina la sua vita molto più felice se fosse figlio unico. Di sicuro ho sentito molte volte mia figlia scherzare (ma non troppo) con suo fratello su questo! E da qua ho lasciato che si sviluppasse l’incastro della storia, provando a mettermi nei panni dei personaggi e lasciando che gli eventi seguissero il loro destino, per così dire.

 

 

  • Ci parli dei suoi personaggi.

Ho dato vita nel mio romanzo a personaggi che potessero essere persone comuni e ‘semplici’, gente che potremmo incontrare ogni giorno nella nostra vita, evitando personaggi troppo caricature o macchiette. Volevo il più possibile una storia verosimile, per quanto al limite del trascendentale.

Il protagonista è Andrea, che decide di raccontare, in età avanzata, gli eventi che hanno segnato la sua esistenza da quando era ancora ragazzino. Lo fa mosso dalla necessità di liberarsi delle colpe che ancora si sente addosso, ma soprattutto per condividere col prossimo quanto ha appreso dai suoi sbagli, spinto da un ritrovato sentimento cristiano che lo incita a trasmettere un messaggio di comprensione, amore e speranza. La sua vita è fondamentalmente segnata dalla conoscenza di un sacerdote, don Gianluca, che gli darà un costante supporto morale e non solo, tale da aiutarlo a risollevarsi e ripartire. E poi Monica, il suo primo vero e unico amore. Una ragazza attorno a cui ruoteranno molte delle gioie e dei tormenti di Andrea. Degli altri personaggi minori mi piace ricordare la zia di Andrea, Maria, una di quelle donne forti e umili, capaci di tenere in piedi una famiglia senza possedere particolari doti, se non la determinazione e il senso del dovere.

 

 

  • Come descriverebbe il protagonista con tre aggettivi?

Andrea è un uomo razionale, ma che mantiene un animo sognatore e capace di accettare quel mistero dell’esistenza che non si può spiegare.

Riflessivo e tormentato sono gli altri due aggettivi che userei per descriverlo.

 

 

  • Se dovesse associare una canzone al suo romanzo quale sceglierebbe?

La vita è adesso, di Claudio Baglioni. Credo trasmetta bene il senso di tormento del protagonista ma anche il messaggio di speranza e amore che desideravo trasmettere.

…. Sei tu che hai un vento nuovo tra le braccia
Mentre mi vieni incontro
E imparerai che per morire
Ti basterà un tramonto…
In una gioia che fa male
Di più della malinconia
Ed in qualunque sera ti troverai
Non ti buttare via…
E non lasciare andare un giorno
Per ritrovar te stesso
Figlio di un cielo così bello
Perché la vita è adesso…

 

 

  • Ha mai desiderato, anche per pochi istanti, la fine di qualcuno?

Me la sono cercata questa domanda, dovevo aspettarmela! Diciamo che anch’io ho pensato alcune volte che, se alzandomi un mattino, avessi saputo che una determinata persona fosse sparita, non mi sarebbe dispiaciuto per nulla… ma non dirò altro!

 

 

  • Ha incontrato difficoltà nella stesura della storia?

Ho incontrato qualche difficoltà nel recuperare tutte le informazioni che mi servivano per ricostruire al meglio eventi storici accaduti negli anni ’80 e la vita quotidiana di quel tempo, perché volevo rendere la storia il più credibile possibile. Niente d’insormontabile con una buona dose di pazienza e voglia di cercare!

 

 

  • Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Mi piace il mio lavoro di ricercatore, soprattutto per la ricaduta sociale che possono avere determinate scoperte in campo medico. Ma adoro scrivere e comunicare e sento di avere dentro ancora tante cose che hanno voglia di uscire! Nel futuro immediato vorrei farlo anche con racconti più brevi, ne ho già parecchi scritti fin da quando ero ragazzo, mettendomi alla prova in concorsi nazionali, per migliorare sempre di più la mia scrittura e farmi conoscere. E quando sentirò di nuovo la spinta giusta di sicuro vorrei scrivere un nuovo romanzo. Non vedo altre strade se il sogno è di poter vivere scrivendo un giorno!

 

 

 

 

 

 

 

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