The whispering room: Le memorie dei giganti di Francesco Morga

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

Editore: Montag
Genere: silloge poetica
Numero pagine: 51
Prezzo: € 14,00

“Le Memorie dei Giganti” è una silloge di trentuno poesie che parla del tempo e della memoria
persa nel tempo. Di come i sentimenti si nutrano di ricordi e dell’amore che si nutre di se stesso.
Ogni essere umano è le esperienze che lo hanno formato, i giganti che popolano il suo subconscio, i
mostri che è costretto ogni giorno ad affrontare. Ma i giganti sono anche le memorie su cui
l’umanità stessa basa la propria storia. Tutto ciò si dipana in trentuno liriche in versi liberi attraverso
i quali prende forma una storia d’amore dai toni a volte agrodolci, altre drammatici o tragici. Vita e
morte, gioie e dolori, speranze e rimpianti tentando di fare ordine tra i pensieri di chi scrive e quelli
di chi legge.

 

 

  • Come è nata l’idea di Le memorie dei giganti?

L’idea è nata per caso, nel 2015. Avevo già prodotto alcuni componimenti strettamente legati a un episodio della mia vita che mi aveva profondamente destabilizzato e a quelli, mano a mano, se ne erano aggiunti altri dedicati a vari avvenimenti, persone ed esperienze. Solo in seguito cominciai a riflettere sul tema della memoria e iniziai a scrivere poesie con l’obbiettivo di sviscerare determinate riflessioni sull’argomento, derivate anche e soprattutto da quei primi componimenti.

 

  • A cosa si è ispirato maggiormente per comporre le sue opere?

Mi lascio ispirare dalla quotidianità e dai piccolo avvenimenti che la caratterizzano e mi portano a riflettere su determinati cose, dal particolare all’universale. Quindi mi ha ispirato la vita vissuta, pur nella sua banalità. Poi ovviamente input esterni specifici non sono mancati: libri, film, canzoni. Tutto ciò che mi stimolava rispetto al tema che tentavo di sviluppare è stato fonte di ispirazione.

 

  • A quale delle sue poesie è più legato?

Ce ne sono tre, a dire il vero. Tre poesie dedicate a tre persone che purtroppo non ci sono più: “86 è il contrario di 98”, “Latte caldo” e “Il pescatore nella luce delle 6:00”

 

  • C’è qualche curiosità che non ha scritto nella silloge e vuole condividere con i suoi lettori?

Sì, la prima curiosità è che ci sono tre poesie che non ho scritto in quegli anni (dal 2015 al 2017) ma risalgono a molto tempo prima, ai tempi dell’università. L’altra curiosità è che in una poesia c’è un riferimento (la definirei addirittura una citazione) al mio primo romanzo, che attualmente però è inedito.

 

  • Qual è la sua poesia e il suo poeta preferito?

Non riesco a sceglierne uno, è praticamente impossibile. Se però mi permetti di nominarne tre, direi Bukowski, Dylan Thomas e Pasolini.
La mia poesia preferita è invece di Charles Bukowski e si intitola La tragedia delle foglie.

 

  • Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Di progetto letterario futuro c’è il mio romanzo, che ho scritto qualche anno fa e che dovrebbe vedere la luce all’inizio del prossimo anno. Nel frattempo le mie energie saranno tutte dedicate a questa silloge e alla produzione di nuovi lavori, sia poetici che narrativi.

 

 

May the Force be with you!
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