The Whispering Room: Liquirizia di Claudio Loreto

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.

 

Nuovo protagonista della nostra rubrica The Whispering Room è Liquirizia, il romanzo è scritto da Claudio Loreto ed edito da Leucotea. Non perdetevi l’intervista con l’autore per saperne di più!

 

Editore: Leucotea
Data di uscita: 12 ottobre 2019
Pagine: 144
Prezzo: 5.99 € ebook ; 14.90 € cartaceo

Una ferita da baionetta catapulta Giuliano (giovane sottotenente della 8ª Armata Italiana in Russia) tra le rovine di Stalingrado, dove tra tedeschi e sovietici si combatte una delle più grandi battaglie della storia umana. Uno sparo impreciso incrocia le vite dell’ufficiale e di una tiratrice scelta russa, Tanja: l’irreale incontro di un momento li segnerà per sempre, portando alla luce un’altra incredibile vicenda. Attori di questo intreccio sono la coccarda di un generale dell’Armata Rossa e “Liquirizia”, l’orsacchiotto di stoffa che fin da bambina aiuta la soldatessa a vincere di notte la paura del buio. La storia di un amore che si oppone ai duri precetti della guerra e all’odio tra i popoli.

 

#Bottaerisposta

 

 

  • Come è nata l’idea di Liquirizia?

Avevo già accarezzato diverse volte l’idea di imbastire una vicenda sentimentale tra due soldati nemici, di ipotizzare cioè il nascere di un sentimento tanto potente da spazzare via pregiudizi e odio contrapposti, e da portare l’uno a guardare in primo luogo nell’altro il suo cuore e la sua anima. Desideravo insomma poter un po’ infondere la speranza che, anche nei momenti più cupi, la parte migliore dell’Uomo può riemergere ed affermarsi.

Non avevo però poi mai sviluppato alcuna minima traccia, dedicandomi ad altri argomenti. Finché la sera di San Silvestro del 2018, mentre ero in quieta attesa della fatidica mezzanotte, all’improvviso, proprio come un fuoco d’artificio, mi è balenata in testa l’esatta “storia” di Tanja e Giuliano. Agli inizi del nuovo anno ho cominciato a buttarla giù, su carta (io scrivo rigorosamente a mano), e dopo un paio di mesi il “file” da inviare agli editori era pronto.

 

 

  • C’è un episodio che le si è delineato prima degli altri?

Naturalmente la scena dello scontro-incontro tra i due soldati avversari, Giuliano e Tania appunto, nel corso di uno degli innumerevoli combattimenti che hanno caratterizzato la battaglia di Stalingrado, una delle più lunghe e cruenti della Storia. Il prima e il dopo sono venuti da sé, come dicevo, in un lampo: mi sono scorsi davanti agli occhi come un film.

 

 

  • Ci descriva i suoi personaggi.

Giuliano e Tanja sono due ragazzi ai quali lo scoppio della guerra strappa i fiduciosi sogni: lo studente universitario e aspirante avvocato di Sanremo viene vestito da sottotenentino e spedito in Russia, mentre la sovietica Tanja – promettente ballerina – diventa suo malgrado un’abile cecchino.

Entrambi non comprendono il perché dell’orrore che li circonda ed entro il quale tuttavia devono svolgere la loro parte. Giuliano, poi, ha una ragione in più per detestare tanta follia: sua madre è infatti di origini russe. Tanja, dal canto suo, è angosciata dalla mancanza di notizie dell’amatissimo fratello, soldato pure lui e dato per disperso in un’altra lontana battaglia; a darle un po’ di conforto c’è unicamente “Liquirizia”, l’orsacchiotto di pezza che fin da quando era bambina la aiuta di notte a vincere la propria paura del buio: la soldatessa lo porterà con sé dentro lo zaino durante tutto il corso della sua guerra (esso avrà poi un ruolo importante nel finale della storia).

Il destino vuole che durante la battaglia di Stalingrado questi due soldati si incontrino: sì, il Destino, perché – come il lettore scoprirà – esso ha una ben precisa ragione. L’innocenza dei due giovani farà il resto; la cruda realtà della guerra, viceversa, in breve li separerà brutalmente. Ma l’uno ha ormai segnato per sempre l’altra.

 

 

  • Ha qualcosa in comune con i protagonisti?

Io credo che ogni autore, seppure inconsapevolmente, metta sempre qualcosa di sé nei personaggi che crea. Per quanto concerne Giuliano, beh, mi “riconosco” nella sua repulsione per gli slogan, in una sua certa disillusione e impulsività; Tanja, dal canto suo, possiede ciò che personalmente penso caratterizzi le donne in generale: la tenacia e la capacità di sopportare pesi gravosissimi, spesso senza perdere con ciò la dolcezza.

 

 

  • Come mai ha scelto di scrivere un romanzo a sfondo storico?

Da sempre sono appassionatissimo di Storia contemporanea. Al liceo sognavo addirittura di diventare un reporter di guerra, ma poi ho finito con il fare – come spesso accade – tutt’altra cosa; non mi ha però mai abbandonato il piacere di scrivere e così ho collaborato per svariati anni con riviste e quotidiani, trattando in particolar modo avvenimenti storici e questioni di politica estera. Inevitabilmente, allorché più di recente ho voluto avventurami nella narrativa, questo “retroterra” mi ha fortemente condizionato: tutte le mie trame si dipanano dentro precise cornici storiche.

 

 

  • Quale è stata la difficoltà più grande nella stesura del suo romanzo?

Resistere alla forte tentazione di sviluppare di più alcuni temi che mi stavano particolarmente a cuore, ma che se non sintetizzati avrebbero rotto il giusto equilibrio, che deve caratterizzare il romanzo storico, tra il quadro dei fatti realmente accaduti e la vicenda di fantasia in esso inscritta.

 

 

  • Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Al momento sono in “break”. Riprenderò a scrivere soltanto quando e se verrò di nuovo colto da una improvvisa, nuova… folgorazione: potrebbe accadere già domani, o magari mai più, chissà! Nel frattempo, dilettandomi di alpinismo, smanio dalla voglia di tornare in montagna: è là, tra l’altro, che è nata l’ispirazione di molti dei miei racconti.

 

 

#Conosciamol’autore

Claudio Loreto (1960) vive a Genova. Dopo avere collaborato a lungo con quotidiani e riviste, scrivendo in particolare di Storia e di politica estera, si è avventurato nella narrativa con una raccolta di racconti (Gli occhi sulla scia) e tre romanzi (L’ultima croda, I segreti di Sharin Kot e Liquirizia).

Canottiere dal lungo passato agonistico e Stella di bronzo del C.O.N.I. al Merito Sportivo, oggi trascorre il proprio tempo libero scalando sulle Dolomiti.

 

 

 

 

May the Force be with you!
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