The Whispering Room: Quello che non so di te di Francesca Redolfi

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

La nostra rubrica The Whispering Room torna in pieno fermento, protagonista di oggi è Francesca Redolfi con il suo nuovo romanzo Quello che non so di te, una lettura romantica ambientata in Italia. Siete pronti per scoprirne di più?

 

Editore: Literary Romance
Data di uscita: 8 ottobre 2019
Pagine: 357
Prezzo: 1.99 € ebook ; 15.90 € cartaceo

Samantha non conta più le volte in cui si è precipitata al Pronto Soccorso. Del resto, da anni ormai le parole più usate in casa sua sono “ipocondria” e “psicosomatico”, al contrario di “mamma”, la meno menzionata.Proprio durante uno di questi momenti resta chiusa nell’ascensore dell’ospedale con un medico dagli occhi dello stesso celeste del camice, il solo capace di ritinteggiare di un bel corallo le pareti verdognole del nosocomio. Giulio, questo il suo nome, sembra capitare a proposito, perché Sam ha giurato a se stessa che sposerà un dottore, convinta che solo così potrà guarire dalla sua ipocondria.In una Milano estiva, tra corse al triage e menzogne velate; con una coinquilina chiassosa e due sorellastre che sembrano la copia di Anastasia e Genoveffa, riuscirà Sam a nascondere la sua vera natura di malata immaginaria? E Giulio potrà amarla nonostante tutte le sue fissazioni?

 

#Bottaerisposta

 

 

  • Come è nata l’idea di Quello che non so di te?

Curiosamente è nata in circostanze simili all’episodio iniziale del libro. In un Pronto Soccorso! Come la protagonista, mi ero recata lì per un dolore al torace. Mi sono trovata in quella sala d’attesa verde acerbo, e durante quell’attesa inoperosa mi sono figurata questa ragazza, habitué di nosocomi. Nel giro di breve mi è comparsa davanti la trama della storia.

 

 

  • C’è un episodio che le si è delineato prima degli altri?

Di solito l’incontro tra i due protagonisti è ciò che per primo mi si profila. In questo caso, un ascensore che da grigio è mutato in color corallo.

 

 

  • Quale dei suoi personaggi è il suo preferito? Ha qualcosa in comune con lei/lui?

Di Samantha mi piace la sua capacità di cambiare nel corso della storia. L’opportunità che si dà di evolvere, di diventare più consapevole. La possibilità di scegliere, che prima non aveva. In comune con lei non so dire se ho molto o poco, d’altra parte forse in ogni personaggio c’è qualcosa di chi lo mette su carta… Ma quando scrivo cerco di fare come un attore che si cala totalmente nella parte, assumendo la prospettiva, le idee, le aspirazioni di uno o dell’altro personaggio. Un altro ragazzo presente nel romanzo che mi piace molto è Elia. Vede il mondo con occhi sempre sorridenti.

 

 

  • Ci descriva brevemente i protagonisti della storia.

Samantha è una ragazza diventata ipocondriaca dopo la morte prematura della madre. Cerca sempre di nascondere questo suo lato, soprattutto quando incontra un medico che dice di non
voler avere a che fare con persone “problematiche”. Lui, dal canto suo, è ancora scosso dalla
recente perdita di sua sorella. L’aspetto curioso è che se Samantha è convinta che sia Giulio ad aiutare lei, in realtà funziona anche all’opposto: è lei che, pur non rendendosene conto, in qualche modo fa vedere il mondo “a colori” anche a lui.

 

 

  • Come mai la scelta di una protagonista ipocondriaca?

Non saprei dirlo con esattezza… Forse credo un po’ al fatto che non siamo noi a scegliere le
storie, ma sono le storie a scegliere noi. E così, i loro protagonisti. Vengono da noi non cercati,
a dirci: «Ho una storia da raccontarti». La vicenda di Samantha mi si è profilata da sola, ho pensato a questa ragazza “malata immaginaria” e mi sono chiesta perché fosse diventata così, e dove questa cosa l’avrebbe condotta.

 

 

  • Il suo romance è ambientato a Milano, come mai ha scelto questa città?

Abitando a una cinquantina di chilometri da Milano, la ritengo un po’ l’emblema della metropoli, che in parte mi affascina ma che poi preferisco guardare da lontano, in un posto più defilato e più a contatto con la natura, forse più a misura d’uomo.

 

 

  • C’è qualche curiosità che non ha scritto nel romanzo e vuole condividere con i lettori?

Il romanzo parla anche di colori, e di come la ragazza veda le sue emozioni tinte di tonalità diverse. Mi sono documentata sul tema dei colori e di come ci influenzino leggendo libri specifici sull’argomento.

 

 

  •  Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Vorrei provare a cambiare un po’ genere di scrittura. Forse con uno Young Adult. Chissà…

 

 

 

#Conosciamol’autrice

Francesca Redolfi è nata nel 1982 in provincia di Bergamo, dove tuttora vive con il marito e due figlie. Giornalista pubblicista, da sempre appassionata di scrittura, ha esordito nel 2017 con L’amore non è mai come sembra (edito da Libromania).

 

 

 

 

 

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