The Whispering room: Vanthúku: Il risveglio del draghetto rosso di Burt O.Z. Wilson

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

Benvenuti ad una nuova uscita della nostra rubrica The Whispering Room, protagonista di oggi è un fantasy nato dalla penna di Burt O.Z. WilsonVanthúku: Il risveglio del draghetto rosso. L’autore ci trasporta in un mondo lontano, un mondo fantastico ma senza scrupoli, siete pronti per scoprirne di più?

 

#Scopriamoilromanzo

 

Editore: Independently published
Data di uscita: 21 gennaio 2019
Prezzo: 9.90 €
Pagine: ***
Acquistalo subito: Vanthúku: Il risveglio del draghetto rosso

Risentimento, egoismo, paura: la sorte alterata da forma umana a mostruosa, volta alla rinascita.
Burt O.Z. Wilson presenta un fantasy senza scrupoli di eroi vigliacchi e predatori, dominato da sangue, acciaio, artigli e ossa spezzate, evocazioni di morte da polvere e roccia rossa.
Nessun abitante dell’Impero conosce Vanthúku: le terre rosse oltre le montagne est, un tempo dominate dai grandi draghi estinti e i giganti del Mhòrk, ora avvelenate dai negromanti e infestate dai draghetti. Ma cosa succederebbe se i due mondi fossero costretti ad incontrarsi?  E mentre antiche leggende raccontano di un errante nell’Impero ovest, e di un popolo delle ombre all’estremo sud, le terre rosse cadono al dominio di un uomo e all’unicità di un essere. Nel risveglio di forze antiche, scontri e tradimenti verso la supremazia di Vanthúku, s’intrecciano ambiguità, solitudine e rabbia di un soldato ripudiato e una donna portatrice di magia pura; di un furbo negromante e una coraggiosa guerriera; trafficanti mossi dalla cupidigia e uomini bestia.  Qual è il vero nemico da combattere?  Un libro che si lascia leggere in fretta, un’esperienza quotidiana raccontata come non lo fosse. Un fantasy parallelo al nostro tempo, nell’odio della diversità come paura e i sentimenti come motore ad affrontare la vita. Un viaggio dai risvolti spesso crudeli, ma vivi.

 

#Bottaerisposta

 

 

  • Come è nata l’idea di Vanthúku – Il risveglio del draghetto rosso?

Vanthúku nasce per raccontare la mia personale esperienza del paranormale. Non si tratta dei
poltergeist del cinema, ma di allineamenti interiori a ricordi o eventi, della possibilità di osservare i
segni delle anime nel quotidiano. E ho tentato di farlo attraverso la metafora di una storia fantasy:
negromanti, esseri alati, luoghi dimenticati. Si può credere a ciò che non si vede?

 

  • C’è un episodio che le si è delineato prima degli altri?

Il susseguirsi degli episodi è avvenuto in modo molto naturale con le varie fasi della scrittura, ma il
primo è stato di sicuro il percorso di Hiulo. Traditore della parte razionale del proprio mondo e
fedele ad un amore incondizionato, il primo a lasciare che l’influenza dei negromanti prendesse il
sopravvento su di lui.

 

 

  • Ci racconti qualcosa riguardo i protagonisti della storia.

I protagonisti rivelano se stessi al lettore le scelte piuttosto che dal proprio flusso interiore. I due
protagonisti principali, Hiulo e Saamýla, combattono il senso del dovere contrapposto al desiderio
prima che al nemico comune, e a loro si affiancano altrettanti protagonisti divisi dalle proprie
personalità. Il furbo negromante Rhaŧes, vittima di sé e dell’amore per Efhrèa, la splendida
guerriera che ricalca il mito di Bradamante; c’è poi l’ossessione dell’errante Shérkiħay, disposto a
sacrificare ogni sua fortuna per vendetta. Alla base di ogni loro storia esiste una mancanza che
dev’essere colmata, ma dipende dalle loro scelte che avvenga, il destino non gioca contro né a
favore di nessuno dei protagonisti.

 

 

  • A quale dei suoi personaggi è più legato?

Il personaggio più tormentato, l’antagonista. Il suo percorso non è mosso da un male sconsiderato,
ma dalla volontà di difendersi da ciò a cui è stato costretto. L’immagine del Signore Oscuro è
evidente per i protagonisti della storia, ed è così che appare loro, ma non per il lettore. Al lettore è
concessa la verità, capire perché quel male ha trovato la luce e come si è evoluto. Ma solo alla fine
della storia sarà svelato se quel male (giusto o ingiusto che sia) sarà sconfitto o vincitore. Perché
nelle terre rosse di Vanthúku nulla è come sembra.

 

 

  • C’è qualche curiosità che non ha scritto nel romanzo e vuole condividere con i suoi lettori?

Ci sono molte curiosità disseminate nella storia, alcune sono soltanto accennate in forma di scena
all’inizio di alcuni capitoli e parlano di come il passato (e i suoi errori) possa influire nel presente.
Dal punto di vista tecnico non credo ci sia qualcosa che non ho scritto nel romanzo (anche in
maniera criptica) e che sia necessario aggiungere.

 

 

  • Quale messaggio vorrebbe arrivasse a chi legge il suo libro?

Il messaggio è lo stesso riguardo al motivo per cui ho deciso di scrivere questo libro: credere.
Spesso preferisco passare per sciocco e credere a tutte le eventualità che la vita ci offre, anche
quelle del “destino”. E non intendo un punto di vista religioso, ma pratico. Negare anche una sola
possibilità è negare un’occasione, lasciare che sfugga o che altri vedano ciò che noi abbiamo
lasciato indietro.

 

 

  • Cosa significa per lei la scrittura? Ha qualche consiglio per chi sogna di intraprendere questo cammino?

Per me la scrittura è un bisogno. Non è uno sfogo, non è dimostrare bravura nel raccontare, non è
insegnare qualcosa. È il mio modo di vedere me stesso allo specchio, è riascoltare ciò che scrivo per
capire quale scelta intraprendere.
Per quanto riguarda i consigli: non posso darne. Al contrario sono sempre attento ai buoni consigli
che arrivano dall’esterno.

 

 

  • Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Progetti semplici: continuare a scrivere con la stessa intensità e fare della scrittura il mio
lavoro principale.

 

#Conosciamol’autore

Burt O.Z. Wilson legge e scrive di Horror, fantasy, sci-fi, thriller, ma il sogno irrealizzabile è diventare poeta. Il rifiuto all’immobilità lo costringe a spostarsi e per questo, durante i suoi lunghi viaggi, prende appunti di luoghi e persone; cerca di farli propri, li immerge nel mondo di fantasia che costruisce per sopravvivere. La natura è il suo habitat naturale: foreste verdi e fiumi dove scopre sé stesso; le città sono i posti dove impara a conoscere l’uomo: si ammala delle loro stesse abitudini, le ama ma cerca di sfuggirle.

 

 

 

 

May the Force be with you!
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