A tu per tu con L.K. Brass

Interviste

Inauguriamo la sezione con  L.K. Brass, autore de “I mercanti dell’apocalisse”, edito Giunti editore. Per chi si fosse perso la recensione di Deborah vi lascio il link qui sotto.
Bando alle ciance e cominciamo!

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Salve signor Brass,

siamo Deborah e Sandy, due ragazze con una grande passione per i libri e, qualche mese fa abbiamo deciso di aprire un blog per condividere le nostre letture con chi ha piacere di seguirci, il nostro piccolo mondo si chiama “La Stamberga d’inchiostro”.  La casa editrice Giunti ci ha gentilmente chiesto di leggere e recensire il suo romanzo “I mercanti dell’apocalisse”; volevo innanzitutto farle i complimenti per la sua opera, è stata una lettura intrigante che ha reso ai miei occhi molto interessanti i temi finanziari trattati. Avremmo molto piacere a porle qualche domanda e dedicare un nostro articolo del sabato a questa intervista.

  • Come mai ha scelto di dedicare il suo romanzo a Isabel, personaggio dello stesso?

Forse è un messaggio criptico per i lettori più attenti. L.K. Brass è solo uno pseudonimo, ma chi vi assicura che anche l’identità dello scrittore sia reale o che la storia sia del tutto fittizia?

  • Cosa ha ispirato la sua storia?

Inizio con la classica risposta. Si tratta di un’opera di pura finzione. Ogni similitudine con persone o società, enti pubblici o privati è puramente casuale. In seconda battuta aggiungerei: sono convinto che le tecniche che ho descritto permettano davvero a dei manipolatori o degli insider di mascherare le proprie operazioni. Spero solo che un giorno nessuno dica “hanno preso l’idea da un romanzo”.

  • Cosa significano per lei i personaggi che ha creato?

Moltissimo, forse anche troppo. Sono sempre stato un lettore che si fa coinvolgere in quello che legge e uso come metro di giudizio per le mie letture anche l’empatia che lo scrittore ha saputo far trasmettere dai suoi personaggi. Con la scrittura il legame è ancora più intenso. Nel mio quarto romanzo descrivo un po’ proprio queste sensazioni, anche se i lettori non riusciranno a incontrare direttamente il personaggio che le prova. Sfuggirà fra le righe, sempre presente, ma dolorosamente irraggiungibile.

  • A quale personaggio del romanzo è più affezionato?

Dovrei dire Daniel Martin, visto che l’ho creato per immaginare e costruire una serie con le se avventure. L’incontro con Anna Laine è stato inaspettato, sia per lui che per me e ha portato la trama in una direzione molto diversa dal previsto. Il suo coraggio, la sua decisione, l’abnegazione con cui segue i suoi ideali potrebbero aver cambiato le carte in tavola. Pensando invece alla prima domanda, potrei anche rispondere Isabel.

  • Usando poche parole, la manipolazione dei mercati da parte di individui o organizzazioni per arricchirsi speculando sulle economie degli Stati, destabilizzando l’equilibrio e generare è un fenomeno reale?

Per gli scettici rigiro la domanda: perché i programmi della BCE non dovrebbero essere stati attaccati? Nel passato recente c’è chi ha messo in ginocchio la Banca d’Italia e ha costretto la Banca d’Inghilterra a gettare la spugna, attaccando anche a faccia scoperta. Le manipolazioni dei mercati finanziari colpiscono tutti, anche se molto indirettamente. Sono convinto avvengano su scala più ampia di quanto immaginiamo. Mi sono limitato a descrivere una sola crisi, ancorando alla realtà dell’attuale situazione europea la finzione di eventi accaduti a danno della BCE. Quando ci sono possibilità di guadagno per miliardi, uno scenario del genere non è solo plausibile, ma quasi ovvio. L’ingordigia e l’inventiva non hanno limiti. I mercanti sono là, pronti a cogliere le occasioni al volo quando sentono l’odore del sangue.

  • Visto la pessima situazione economica e lavorativa in cui l’Europa stagna da qualche anno, dovremmo prepararci ad un “apocalisse”?

L’Apocalisse che paventa il professor McGregor non è legata alla stagnazione in Europa, ma all’eccessivo sviluppo dei mercati finanziari, che potrebbe portare a un finale esplosivo, una versione più drammatica del flash crash che ha fatto collassare i mercati americani nel 2010.
I rischi per l’Europa sono legati invece all’incertezza. Per i mercanti dell’Apocalisse è molto più utile di un tracollo con un trend definito. Più sono imprevedibili i mercati, più è facile nascondere le manipolazioni. La volatilità è la parola d’ordine ed è alla base dei loro strumenti di lavoro.

  • Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono in primo luogo un lettore appassionato che vive e si immedesima nella narrazione. Da anni sentivo un bisogno impellente di creare dei personaggi diversi e di inserirli in una mia storia da sviluppare con altrettanta passione. Ho esitato a lungo temendo di non riuscire a scrivere, poi alla fine ho ceduto.

  • Oggi moltissime persone desiderano diventare scrittori o scrittrici di successo, ha incontrato difficoltà lungo il suo percorso? Quale secondo lei è la chiave per avere successo?

Delle difficoltà potrei parlarvi a lungo, di successo un po’ meno. Se conoscessi la chiave per avere successo come scrittore ve la direi, ma per il momento so solo che scrivere storie apprezzate dai lettori, trovare chi le stampa e le distribuisce sono solo passi intermedi.

  • Le è mai capitato di ritrovarsi davanti a una pagina bianca e non avere idea di cosa scrivere? Come è riuscito a superare l’ostacolo?

Questo era lo scenario che più temevo e che mi ha fatto esitare per anni prima di prendere in mano la penna. Ci sono innumerevoli romanzi e film che descrivono la scena e mi vedevo seduto davanti a un plico di fogli intonsi. Invece è successo il contrario. Non riuscivo a fermarmi e i personaggi stessi hanno preso il controllo della narrazione, portandomi spesso dove non immaginavo nemmeno.

  • Qual è il suo momento perfetto per scrivere?

Il piacere di scrivere c’è in ogni momento, ma perfetto è quando nessuno mi disturba e mi ritrovo solo con i miei personaggi.

  • Questa è probabilmente la domanda che si rivolge spesso a uno scrittore: quali sono gli autori che l’hanno influenzata?

Leggo molto e con grande piacere e potrei elencare molti autori. Voglio però restare fra i thriller e mi limito a citarne tre: Giorgio Faletti, perché mi piace in modo assoluto e incondizionato; Robert Harris per la profondità delle ambientazioni e le sorprendenti sfaccettature dei suoi personaggi; Lee Child per la tensione che sa infondere nelle trame, con un equilibrio ideale fra intensità degli eventi e sorprese.

  • Quando ha compreso che la sua opera avrebbe avuto un seguito? All’inizio, durante la stesura o quando l’ha terminata?

L’ho previsto fin dall’inizio, anche se per la scelta del seguito ho avuto poca voce in capitolo. L’hanno deciso durante la stesura i miei personaggi che non hanno voluto arrendersi.

  • Un’ultima domanda: ha dei consigli da dare a chi vuole intraprendere la carriera di scrittore?

Per prima cosa scrivete solo con profonda passione per la storia e per i personaggi, direi soprattutto per loro. Leggete moltissimo e siate spietatamente critici con voi stessi. Se avete l’ambizione di pubblicare dovete essere in misura di capire se state scrivendo qualcosa di veramente diverso e leggibile. Fatevi aiutare da un editor e approfittate per imparare da questo processo di perfezionamento, apprendendo a controllare e canalizzare la vostra passione.
A nome de “La Stamberga d’Inchiostro” la ringraziamo per il tempo a noi concesso. È stato un piacere, le auguriamo un grosso in bocca al lupo per i suoi prossimi lavori. Cogliamo l’occasione per ringraziare anche la Giunti per l’opportunità e noi, lettori, ci risentiamo presto.  Vi ricordiamo che il libro “I mercanti dell’apocalisse” è disponibile in ogni libreria e store online. Non vediamo l’ora di sentire le vostre opinioni.

Un saluto,

Deborah e Sandy

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