A tu per tu con Alberto Boni

Alberto Boni, medico, specialista in chirurgia, da sempre con la passione per la medievalistica, l’esoterico e l’Ordine Cistercense, lavora a Bologna e vive, con la famiglia, nelle prime colline del bolognese. Negli anni, dedicandosi allo studio della storia medievale e all’approfondimento di alcune tematiche legate a questo periodo, è riuscito a scrivere diversi thriller a sfondo storico-esoterico. Con SensoInverso hanno pubblicato Il ciclo degli 11.

IL ROMANZO

Prezzo: € 17,00 | Pagine: 290

Acquistalo subito: Il ciclo degli 11

Mark, chirurgo e insegnante negli Stati Uniti con la passione per lo studio dell’anatomia e della fisionomia umana, viene contattato da un avvocato di Roma che gli affida un compito di grande rilievo per la storia della Chiesa: attribuire un volto, il più corrispondente possibile alla realtà, a un santo vissuto più di mille anni fa, partendo da alcune radiografie fatte alle spoglie.
Giunto in Italia, entusiasta per una sfida che si preannuncia complessa e stimolante, viene subito coinvolto in misteriosi eventi: omicidi efferati, che sembrano seguire lo schema dei martirii subiti dagli Apostoli di Gesù, avvengono in diverse città d’Europa nell’arco di pochi giorni; una delle vittime è la persona che gli aveva affidato l’incarico, che si scopre essere non un avvocato ma un monaco appartenente a un ordine segreto; il computer di Mark, contenente il materiale su cui lavorare, viene rubato…
Aiutando il Commissario Capassi per identificare una delle vittime, brutalmente martoriata, Mark si confronta anche con due esperte in materia storico-religiosa.
Intanto il titolare di una grossa ditta farmaceutica lavora a una sperimentazione alquanto singolare e pericolosa…

Misteri, profezie, indagini. Viaggi, analisi, emozioni. Questo e molto altro ci regala Il ciclo degli 11, una coinvolgente avventura che ci conduce nelle più antiche e suggestive abbazie d’Europa, in un viaggio affascinante, dalle tinte mistiche e torbide al tempo stesso.

Il morto fu rinvenuto, dagli addetti alle pulizie dell’albergo, poco prima delle ore undici. Era in ginocchio, ai piedi del letto, con le spalle appoggiate contro la sponda; il capo era reclinato in avanti, con le braccia distese lungo il tronco e le mani, congiunte, avevano le dita incrociate. Guardando il cadavere distrattamente poteva sembrare una persona raccolta in preghiera, in ginocchio su un tappeto.

Diamo il benvenuto all’autore, che ringrazio per il tempo a me dedicato. Siete pronti a scoprire di più su “Il ciclo degli 11”?

Come nasce l’idea di Il ciclo degli 11?

Il “Ciclo degli 11” nasce dalla combinazione di due fattori: la mia passione per la medievalistica e il fascino che ha esercitato in me il mistero che aleggia, ancora oggi, attorno alla vita di un santo vissuto più di ottocento anni fa.

C’è un personaggio in cui ti rispecchi?

Beh, sinceramente nel protagonista, Mark, ci sono molte sfumature autobiografiche, ma non è stata una scelta premeditata; a un certo punto, durante la stesura del romanzo, mi sono accorto che in molti aspetti del protagonista mi ci potevo rispecchiare.

 

Qual è il messaggio che volevi trasmettere con “Il ciclo degli 11”? Pensi che questo messaggio sia riuscito ad arrivare a destinazione?

Il messaggio che cerco sempre di trasmettere, quando scrivo, è quello di non fermarsi mai alle semplici apparenze, ma cercare di trovare, in tutti gli aspetti della vita, quei risvolti che vanno oltre l’immediatezza e la superficialità.

Così anche in questo romanzo, dove, aldilà di un primo livello di lettura, di puro intrattenimento, ne esiste un secondo con importanti significati esoterici; una dimostrazione e una sfida per tutti: la prima pagina di copertina mostra una importante chiave di lettura, naturalmente esoterica, per risalire all’identità dell’assassino!

Onestamente, visto anche il poco tempo trascorso dalla pubblicazione, non so ancora quale percentuale di lettori abbia recepito il messaggio contenuto nel romanzo e sia andata oltre la prima fase di lettura, ma il buon riscontro che sto avendo, di interesse e di critica, mi fa ritenere di esserci in buona parte riuscito e questo, per me, è di grandissima soddisfazione.

A tal proposito, se posso, approfitto per invitare i lettori a scrivermi, sulla pagina di Facebook, accessibile anche dal sito www.ilciclodegli11.it, le sensazioni suscitate in loro, durante la lettura del libro.

 

È sempre stato il tuo sogno diventare scrittore?

Assolutamente no! Quando avevo sette anni volevo fare il chirurgo e, da allora, non ho mai cambiato idea: mi sono laureato in medicina e specializzato in chirurgia.

Da sempre, inoltre, ho coltivato una passione irrefrenabile per la medievalistica e l’esoterico, poi, una notte, quasi per gioco, ho preso, letteralmente, carta e penna e ho cominciato a scrivere … mi sono fermato due ore più tardi! Alcuni giorni dopo ho riletto quelle pagine e, da lì, ho intuito che avrei potuto continuare a scrivere e, inspiegabilmente, così è stato …

 

Cosa è realmente importante quando si pubblica un libro?

Quando si pubblica un libro ritengo sia molto importante riuscire a trasmettere, a chi lo legge, le sensazioni, le emozioni, le intuizioni che ha percepito lo scrittore durante la stesura del romanzo.

Come in ogni quadro c’è una parte del pittore, così in ogni libro c’è una parte dello scrittore, ma mentre il pittore, quando cede il suo quadro, deve separarsi per sempre di una parte di sé, per suscitare emozioni in un’altra persona, l’autore, quando vende un libro, fa partecipe il lettore di una parte di sé, trasferendogli le proprie emozioni.

E’ bellissimo pensare che in qualsiasi momento del giorno o, soprattutto, della notte

qualcuno stia leggendo un tuo libro e tu sia lì, a fargli compagnia, arrovellandogli la mente.

 

Se fossi un libro quale saresti?

Se potessi essere un libro, da buon ateo, vorrei essere la Bibbia.

 

Consigliami un libro.

Se potessi consigliarti un libro, ti suggerirei di leggere “Sonata a Kreutzer” di Lev Tolstoj; nonostante sia così datato, risulta sempre di un’attualità impressionante!

 

Progetti futuri?

Continuare a scrivere. Entro fine anno uscirà un mio nuovo romanzo, dello stesso genere, ma ancora più intrigante.

Una domanda che rivolgo spesso. Hai qualche consiglio per chi vuole diventare scrittore?

Non smettere mai di sognare e dare, in qualsiasi cosa si faccia, libero sfogo alla fantasia. Ascoltare sempre le emozioni e saperle guardare anche con quella parte primeva  e infantile che dobbiamo, comunque, cercare di conservare dentro di noi.

Per la nostra intervista è tutto. Ringrazio l’autore per la sua disponibilità.

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