Let’s talk about: A tutto gas di Joe Hill (Sperling & Kupfer)

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Ci sono raccolte che difficilmente si dimenticano. Quella di Joe Hill è una di queste. Oggi quindi parliamo delle tredici storie contenute nell’antologia “A tutto gas”, uscita qualche tempo fa per Sperling & Kupfer.

Data di uscita: 15 Ottobre

Acquistalo subito: A tutto gas

Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pandora
Traduzione: /
Genere: Horror
Pagine: 435
Prezzo: € 21,90

Un inseguimento a tutto gas tra una banda di bikers e un camionista pazzo che si trasforma in una danza macabra nel deserto del Nevada; fratello e sorella che si addentrano in un campo di erba alta attirati dalle grida disperate di un bambino; una porticina che conduce in un mondo dove gli echi delle fiabe si tingono di sangue: la paura ha tanti volti in questa raccolta di racconti firmata da Joe Hill, e leggerli è come spingersi in una galleria degli orrori che ci terrorizza ma ci trascina dentro. Ipnotiche e inquietanti, queste tredici storie scavano nelle nostre fragilità nascoste, nei segreti che ci tormentano, nelle paure più profonde. Sono incubi che affondano le radici nella vita reale per assumere spesso connotati fantastici o soprannaturali; sono tredici tappe di una odissea dark nei meandri più oscuri della mente umana. Tra storie totalmente inedite e altre già edite – due delle quali scritte a quattro mani con Stephen King: “A tutto gas” (“Bikers”) e “Nell’erba alta”. A quest’ultima è anche ispirato l’omonimo film prodotto da Netflix.

Queste sono state giornate infernali, oltre che gelide, ma dopo la tempesta arriva il sereno e poco a poco mi sto riprendendo. Ho deciso quindi di ripartire da una raccolta di racconti che avevo letto un po’ di tempo fa, una che mi ha incuriosita per l’autore e soprattutto per il film uscito su Netflix. Quando si tratta di Joe Hill, infatti, è difficile resistere. “Nell’erba alta” è un lungometraggio accattivante dal quale è impossibile staccare gli occhi e leggere il racconto mi ha fatto lo stesso effetto, sarà anche per il fatto che si tratta di una storia scritta a quattro mani da lui e suo padre.

A tutto gas è una raccolta pazzesca. Racconto dopo racconto ci si rende conto che Joe Hill gioca con le parole, le trasforma in immagini così vivide che sembra quasi di poterle vivere, di sentire il disagio che provano i personaggi o varcare la soglia che delimita la realtà dalla dimensione paranormale, dove le parole si trasformano in scale e raccontano una storia più cupa, così crudele e spaventosa, più si scendono i gradini e più si ha la sensazione che si tratti di un portale per l’inferno. E che dire di twitter, il social network dai caratteri contati diventa un biglietto di sola andata per l’aldilà, dove il brivido è garantito. 

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Ci sono follia ed orrori, il sovrannaturale diventa qualcosa di terrificante oltre ogni immaginazione, persino l’erba o una scala, elementi assolutamente poco spaventosi riescono a far venire i brividi anche ai lettori più coraggiosi. Senza ombra di dubbio Joe Hill è un narratore eccezionale, degno erede di suo padre, sa come trasformare la paura in un’arma potente, capace di trascinare chi legge in una spirale fatta di tormenti, sofferenze e torture, sia psicologiche che fisiche. 

L’originalità di questo libro non sta solo nel fatto di raccontare storie dell’orrore partendo da semplici presupposti che diventano complicati e terrificanti, in alcuni casi è proprio la parola stampata ad essere il tramite dell’inventiva, infatti in una storia come quella della scala (che non si capisce proprio che è una delle mie preferite), l’impaginazione ha la sua logica che si fonde con la narrazione, portando fisicamente la scala a noi, come se il libro stesso si trasformasse in un portale capace di trasportarci in una nuova realtà.

Joe Hill ancora una volta non si smentisce, prova il suo valore con tredici storie agghiaccianti che non si limitano a raccontare il superficiale, scavano all’interno dell’animo umano portando a galla quelle fobie a cui non si pensa e che a volte possono portare alla follia, a tormentare una persona così a fondo da impedirgli di vivere un’esistenza normale. Così come l’erba alta nasconde le sue insidie, queste storie celano le loro, ricordandoci che ognuno di noi ha paura di smarrirsi in un enorme campo incolto, che ognuno di noi ha paura di cadere da una scala o di essere vittima di tweet, ma quel che è certo è che senza paura non esiste il coraggio e senza follia non esiste nemmeno il concetto di sanità mentale.

Come ho detto questa è una raccolta strepitosa che si piazza tra le mie preferite di quest’anno, una corsa maledetta tra orrori e paure, la discesa tanto temuta verso gli inferi.

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Sperling & Kupfer per la copia omaggio.

 

 

 

May the Force be with you!
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