Un libro per due: L’assemblea dei morti di Tomás Bárbulo (Marsilio)

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Un altro appuntamento per “Un libro per due”, questa volta io e Sara abbiamo scelto di leggere insieme L’assemblea dei morti di Tomás Bárbulo, pubblicato da Marsilio, con la traduzione di Silvia Sichel.

Data di uscita: 25 Ottobre

Acquistalo subito: L’assemblea dei morti

Editore: Marsilio
Collana: Farfalle
Genere: Giallo
Traduzione: Silvia Sichel

Prezzo: € 18,00
Pagine: 395

Il Guapo e i suoi compari sono quattro infami canaglie, un gruppo di derelitti schiacciati dalla crisi economica, con lavori sottopagati e una montagna di debiti. Non c’è da stupirsi che gli brillino gli occhi quando un losco commerciante di gioielli francese, ben introdotto nel jet set internazionale, gli offre l’occasione della vita: una rapina in una banca di Marrakech nei giorni della fiera dell’oreficeria. La posta in gioco è di due milioni di euro e, per averli, basta arrivare in Marocco e strisciare un po’ nei condotti delle fogne. Magari ci sarà da sudare per un paio d’ore, ma poi è fatta. Per mimetizzarsi tra i turisti, meglio portare con sé – a bordo del pulmino bianco con cui viaggeranno da Madrid a Gibilterra e poi oltre lo Stretto – anche mogli e fidanzate. Il committente ha organizzato una spalla, un misterioso arabo saharawi esperto della zona, che ha il compito di fare da interprete e di guidarli a destinazione. E che forse non è quello che sembra. Presto però cominciano i guai: una serie di imprevisti mette a rischio quello che doveva essere un lavoro rapido e pulito ma che, chilometro dopo chilometro, tra battute, insulti e continui colpi di scena, rivela ben altri scopi. Con grande ritmo, dialoghi taglienti e un irresistibile umorismo, il romanzo di Tomás Bárbulo trascina il lettore lungo le strade polverose che da Madrid portano a Marrakech, verso un finale sorprendente, che darà all’intera storia una dimensione inaspettata.

Non lo negherò, questa settimana non è stata facile. Sono stata poco bene, ma questa piccola “pausa” mi ha permesso di prendermi cura di me stessa e cambiare aria, dedicandomi comunque a ciò che amo, ovvero leggere e dunque eccomi qui insieme alla mia partner in crime, a parlare di una nuova lettura, un giallo strepitoso che ho scoperto grazie a Marsilio.

A volte si da per scontato ciò che porta con sè un libro, nel mio caso l’aver ricevuto questo omaggio a sorpresa mi ha permesso di scoprire un nuovo autore da tenere d’occhio, che con audacia combina due elementi interessanti: il giallo e l’umorismo, rendendo la sua storia leggera e regalando a chi legge un motivo in più per seguire le vicende dei suoi insoliti protagonisti.

Tomás Bárbulo è stata una ventata d’aria fresca in questo periodo un po’ cupo, mi ha riportato alla mente il motivo per il quale amo gli heist movie, l’eccitazione che deriva nello scoprire il come viene portato a termine un colpo e se viene portato a termine, in questo l’autore mi ha sorpresa, non solo ha scelto di raccontare una storia con protagonisti dei delinquenti, rendendoli accattivanti agli occhi dei lettori, ma è anche riuscito ad arricchire il tutto con un trama ben delineata, a tratti cruda, ma che comunque riesce a tirare fuori allegria. 

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Un contrasto che definirei ben accentuato e che mostra chiaramente quella parte di cui io personalmente conosco poco: il mondo arabo. Dal modo in cui l’autore racconta la storia si denota la sua conoscenza dell’argomento, infatti è palese la sua esperienza nei paesi arabi del Medio-Oriente, su cui ha scritto un saggio riguardante la storia politica.

La crisi economica ha colpito tutti, anche chi porta avanti attività illecite, infatti meno guadagni vuol dire meno ricchezze e di conseguenza meno cose da rubare. Il Guapo non sa più come guadagnare senza perdite e nel suo piccolo business riuscire a piazzare la merce a prezzo “scontato” significa gettare al vento la sua sudata reputazione, quella che ha costruito in tanti anni di duro lavoro criminale.

Per questo motivo l’offerta de Il Gioielliere, per quanto folle, è allo stesso tempo allettante, si tratta di una vera e propria manna dal cielo, uno di quei colpi che se va a segno ti cambia la vita. Rubare nella banca di Marrakech è rischioso, ma il guadagno, ovvero due milioni di euro, gli permetterebbe di uscire dalle cattive acque nelle quali naviga l’economia del suo paese. Il Gioielliere garantisce tutto: mezzi, pianificazione, uomini e vie di fuga, Il Guapo deve soltanto strisciare nelle fogne e arrivare al caveau dal pavimento, dimostrando il suo valore non solo a parole ma con i fatti.

Al colpo si uniscono i suoi uomini fidati Chiquitìn,  Chato e Yunque, che insieme alle loro signore partiranno fingendo di essere turisti nella tana dei lupi e spostandosi poco a poco fino a destinazione. Il colpo si divide in tre atti, che sono le città nelle quali passeranno lungo il loro cammino. Da Madrid fino ad Algeciras, passando per Tangeri fino a Marrakech prenderà vita un colpo pericoloso nel quale Il Sahrawi sarà una pedina essenziale che li guiderà lungo il viaggio, ma non sempre va tutto come previsto e poco a poco uno di quelli che doveva essere un colpo facile si trasforma in un incubo ad occhi aperti.

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Ed è qui che il giallo incontra il humour, mostrando ogni singola sfaccettatura dei personaggi, dando loro spessore e permettendo a chi legge di diventare un passeggero silente che segue il colpo passo dopo passo, senza tralasciare nulla, neanche le complicazioni. 

Per essere un esordio l’opera di quest’autore è magnifica, si spinge in una parte del mondo che noi conosciamo solo attraverso i media e per sentito dire, zone del mondo che, a quanto ci viene detto, sono in guerra costante con sè stesse fra bombe, esplosioni e attentati, in un ambiente del genere un gruppo di spagnoli agita il terreno ancora di più rispetto al suo stato naturale, facendo fermentare lo scompiglio e l’agitazione che vengono descritte in maniera magistrale.

Se non si fosse capito, ho adorato questo romanzo. La storia, i personaggi e lo stile dell’autore hanno reso questa folle avventura on the road qualcosa di unico nel suo genere, trascinando chi legge fino a Marrakech, per fargli assistere al colpo più assurdo della storia.

La collana Farfalle di Marsilio è sempre stata una delle mie preferite perchè mi ha permesso di scoprire autori degni di nota, Tomás Bárbulo non fa differenza, il modo in cui questo romanzo mi ha rapita, tenendomi con gli occhi incollati alle pagine, sembrava quasi una dipendenza. Eppure il suo stile è semplice, ma la sua capacità di narrare è ottima, per cui non vedo l’ora di leggere qualcos’altro di suo, un nuovo romanzo, un nuovo colpo, qualsiasi cosa vorrà raccontare.

L’assemblea dei morti è un romanzo fantastico che sa unire suspense, comicità e crimine per creare un heist story degna di questo nome.

“Da quel che ho capito, dato che le notizie sono quasi tutte in inglese, quello è una specie di gioielliere dei vip. Insomma, uno che se vuole può piazzare la refurtiva”.

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Marsilio per la copia omaggio.

 

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