Fides di Ivan Zippo
In uscita il primo maggio
Dall’autore di Campania mortis e Metus, un nuovo romanzo apocalittico che mette in evidenza le contraddizioni umane e la fragilità delle nostre convinzioni.
La domanda è sempre la stessa: questa umanità davvero lo vuole un mondo migliore?
Dettagli:
- Data di uscita: 1 maggio
- Collana: Le Gemme
- Editore: La strada per Babilonia
- Pagine: 194
- Prezzo cartaceo: € 13,00
Il Libro – Trama:
Chi sei, Lincoln Morse? Chi sei? Un soldato, un servo, un difensore della pace, oppure uno che semplicemente ama sparare? Sei un salvatore o un assassino? Sei una macchina? Un uomo? Il risultato di anni e anni di arte della guerra? O sei solo uno che non ha un posto nel mondo? E dimmi, Lincoln, cosa si nasconde dietro la tua divisa, sotto la corazza: c’è un cuore lì? Un cervello che ragiona? O sei l’algoritmo del massacro? E quando ti chiederanno di dare di più, quando ti chiameranno per rinunciare a tutto, persino a te stesso, per difendere il pianeta da una nuova minaccia, cosa risponderai? Tu non lo sai ancora, nessuno lo sa, ma la fine è vicina. E correrai, tu e i tuoi uomini, tu e tutti gli eserciti. Danzerete in un’ultima guerra, nell’estrema speranza di rimediare al più grande orrore di sempre. Ma ogni soldato lo sa: ogni fine è solo il preludio di un altro inizio. Sarai l’uomo e il soldato che ci aspettiamo? La tua fede verso la divisa ti permetterà di salvarci? Tornerai mai da me?
“Se tu avessi vera carne e occhi per guardarmi, o Minerva, non sarei che tuo. Guarda le mie mani come sono fatte, livide di lotta e di tempo, così come le mie ossa ancora tenaci e ferruginose, che qui mi sostengono e mi tengono in piedi davanti al grande palcoscenico della guerra. Io, lo scarto dell’uomo, il frutto caduto lontano dall’albero e marcito su un terreno infertile al mio seme. Sono una promessa non chiesta, il boccone indigesto della pletora umana. In questo globo di diversità indicizzate, dove la mia forma non trova sito, finalmente trovo in te, mia bellissima guerra, quel posto chiamato casa. Che piovano pure viscere, che si annaspi pure nel sangue, possano le urla tenere sveglio il mondo intero! Ma di te mi nutro e di te morirò!”
Note sull’autore – Ivan Zippo:
Che ne pensate?
Salva
Salva
Salva