Benvenuti alla quintata tappa del blogtour dedicata al romanzo “Le cose che credevamo di sapere” di Mahsuda Snaith, uscito il 1 giugno per Corbaccio.
Grazie a Carlo di The Room Tales per i banner dei blogtour.
IL ROMANZO
Acquistalo subito: Le cose che credevamo di sapere
Un romanzo d’esordio fresco e intenso, delicato e commovente, che insegna a ricominciare dalle proprie radici.
Ravine Roy ha diciott’anni e festeggia il suo compleanno a letto, dove si trova ormai da dieci anni. E non ha in programma di alzarsi nel futuro immediato. D’altronde non ha alcun desiderio di affrontare il Grande Mondo di Fuori. “Non vorresti almeno provarci?” domanda sua madre. Ma Ravine non vuole. Non può. Soffre di una sindrome che le causa dei dolori cronici che le impediscono di muoversi. Da quel giorno di dieci anni fa. Quel giorno in cui tutto è cambiato. Il giorno in cui è scomparsa la sua amica del cuore. E attraverso il lento confrontarsi di Ravine con i ricordi e le rimozioni il lettore scoprirà le vicende del passato mentre, nel presente, l’energica mamma, Amma, metterà in atto tutti i suoi trucchi per far reagire la figlia e contemporaneamente nasconderà un segreto o due sotto i profumi irresistibili della cucina bengalese.
Let’s talk about “The Things We Thought We Knew”
Sono qui per darvi cinque buone ragioni per leggere questo romanzo. Snaith Mahsuda ha tutte le carte in regola per spiccare il volo, il suo libro ne è la prova.
“La vita non è una lotta. La vita non è sofferenza. La vita è vita.”
Ma c’è di più. Questo romanzo celebra anche l’amicizia, quel legame che, se duraturo nel tempo, può essere di supporto nella vita di tutti i giorni.
Come se non bastasse i differenti periodi di tempo, passato e presente, permettono di cogliere le sfumature derivate dalla crescita della protagonista.
In certi passaggi, quando è la sua infanzia a prevalere, si respira spensieratezza e innocenza, mentre quando si torna al presente, si cominciano ad intravedere le sfumature ben marcate dell’età adulta.
Ravine è ancora traumatizza per gli eventi accaduti dieci anni prima, quel momento ha aperto una ferita nel suo cuore che non riesce a rimarginare. È qualcosa che non riesce a spiegarsi anche mentre racconta.
La sua migliore amica è scomparsa come un granello di sabbia che scivola via col vento. Comincia perciò a scrivere un diario dove immortalare i ricordi di lei da giovane per mantenere viva la memoria e nel farlo dà spessore alla sua migliore amica, raccontando a sua volta la storia e permettendo a noi lettori di conoscerla meglio.
Al contrario di molti, la protagonista non vuole essere salvata da un principe azzurro o da un’amica pronta a porgerle la mano. Persa tra le pieghe della sua condizione vede la sua vita scivolarle via e viverla attraverso gli occhi degli altri.
Per essere un debutto, Snaith Mahsuda, dimostra grande abilità nel narrare. Il suo romanzo perciò si rivela essere intrigante e stimolante alla lettura, non ho dubbi quindi che continueremo a sentir parlare di lei.
Siamo giunti alla fine.
Non vi resta che procurarvi una copia de “Le cose che credevamo di sapere”.
Vi lascio il calendario con le prossime tappe del blogtour!
Non lasciatevene scappare neanche una!
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