“Era una scatolina metallica che assomigliava ad un cuore di rottami. Aveva scelto quella forma perchè racchiudeva tutto il dolore e la speranza con cui l’aveva costruita.”
Titolo originale: Lo scankranio portaguai
Autori: Marika Zorzi
Illustrazioni: Annaviola Faresin
Genere: Romanzo per ragazzi
Editore: Errekappa
Collana: Narrativa per ragazzi
Pagine: 168
Prezzo: € 12,00
Quella di Bru è la storia di una ragazzina di undici anni che vive il disagio di non essere all’altezza delle aspettative dei suoi genitori, artisti affermati e ambiziosi. La protagonista, infatti, non sa disegnare, ma è stata iscritta alla Saint George, la migliore scuola d’arte di tutta l’Inghilterra. Bru, però, ha un talento speciale, la capacità di saper costruire o riparare oggetti meccanici. Riuscirà così ad inventare uno scanner cranio-carta, uno scankranio, un oggetto in grado di tradurre in immagini perfette i suoi pensieri. Tutto sembra risolto fino a quando il professor Fox, un ex ufficiale espulso dall’esercito, scoprirà l’esistenza dello scankranio e, resosi conto del suo potenziale, riuscirà a impossessarsene per diventare finalmente un eroe nazionale e riscattarsi agli occhi della sua amata Inghilterra. Secondo i suoi oscuri piani, il Paese potrà riottenere il controllo sulle isole Falkland, grazie alla realizzazione di un’arma letale, Lucy. Per sventare il disastro bellico, Bru affronterà il professore e studierà un piano per recuperare lo scankranio e fermare la follia della guerra, scoprendo di avere il talento più importante: la capacità di usare il proprio cuore. Lo scankranio porta guai è una storia che potrà emozionare e divertire adulti e ragazzi, un’avventura che porterà la protagonista ad affermare sé stessa e i propri valori, in contrapposizione alla brama di potere e alla facile quanto dolorosa omologazione, a cui troppo spesso devono far fronte le nuove generazioni.
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Bentornati sulla stamberga, non sono sparito, ma chi mi segue saprà che sono immerso nel lavoro 24h su 24h, ma oggi, fra un disegno e l’altro, torno a parlarvi di un romanzo per ragazzi, questa volta tocca a “Lo scankranio portaguai”, scritto da Marika Zorzi e illustrato da Annaviola Faresin, pubblicato da Errekappa.
A volte si sente il bisogno di leggere storie che permettano a tutti noi, ma in particolare i ragazzi di credere nel loro potenziale e in loro stessi, “Lo scankranio portaguai” parla proprio di questo, di mettere da parte le aspirazioni degli altri e seguire le proprie, senza farsi condizionare in nessun modo e senza essere spaventati da un possibile fallimento.
E così che, dopo aver ricevuto un’enorme delusione a un concorso scolastico, la protagonista decide di costruire un macchinario in grado di aiutarla a disegnare ciò che pensa, così da non dover mai più vedere l’espressione delusa di genitori e insegnanti. E come in un romanzo di fantascienza la bambina si mette al lavoro e crea lo scankranio, uno scanner mentale da polso, che tramite un paio di elettrodi auricolari, riesce a guidare la sua mano per creare delle vere e proprie opere d’arte.
Questo piccolo congegno ha la forma di un cuore umano perché Bru non lascia niente al caso, fa tutto con il cuore e le migliori intenzioni. Iniziando ad usarlo la bambina ci prende gusto e vedendo i suoi voti salire alle stelle attira l’attenzione dei professori, uno in particolare, Alexander Fox, un ex marine che vorrebbe sfruttare questa invenzione per scopi sbagliati.
Ma è questo il modo giusto di usarlo? È giusto utilizzare questo tipo di invenzione per “barare” a scuola? Questo sicuramente era anche il dubbio della nostra giovane protagonista, infatti continuando ad usare in maniera sbagliata la sua invenzione inizierà lei stessa a comprendere che barare non è una cosa giusta, oltre a togliere il divertimento poco a poco porta via la creatività, la stessa di cui lei è dotata e che non si accorge di avere.
Questa piccola e grandiosa invenzione diventerà il fulcro di qualcosa di oscuro, ben lontano da quello che aveva immaginato Bru e sarà questo a portarla sulla retta via, affrontando ciò che teme di più e capendo che l’unico modo per vivere non è essere straordinari agli occhi degli altri ma essere fieri di noi stessi quando ci guardiamo allo specchio, per il nostro lavoro e i nostri traguardi.
Marika Zorzi ci insegna quindi che bisogna seguire il proprio cuore e non le parole degli altri, perché, per quanto controcorrente, è quello che ci dà l’ispirazione necessaria a creare qualcosa di veramente unico e personale, qualcosa che nemmeno la macchina più sofisticata può produrre. Annaviola Faresin ha reso tangibile tutto questo, disegnando lo scankranio e dando un volto ai protagonisti di questo bellissimo romanzo, aiutandoci con le sue illustrazioni a immergerci nella storia di Bru e del suo marchingegno.
Ma la cosa che mi è piaciuta di più è proprio che una cosa come questa sia tutta italiana, nata proprio dalla passione per raccontare storie e questo lo si percepisce pagina dopo pagina, riga dopo riga. Non mi resta che augurarvi buona lettura!