The Whispering room: La solitudine di Asterione di Danilo Parente

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

 

Nuova uscita della nostra rubrica The Whispering Room, il protagonista di oggi è La solitudine di Asterione, un romanzo scritto da Danilo Parente. Siete pronti a scoprire di che cosa si tratta?

 

 

La solitudine di Asterione di Danilo Parente

Editore: Santelli Editore
Data di uscita: 7 febbraio 2019
Pagine: 189
Prezzo: 5.99 € ebook ; 11.90 € cartaceo

John è un uomo come tanti altri, o per lo meno così è sempre stato per gran parte della sua vita. Un buon lavoro in cui riesce bene, un bell’aspetto che gli permette di avere donne nuove quando vuole, un rapporto conflittuale con il padre ma un ottimo ricordo della madre ormai morta e una sorella particolare, un amico fidato e un cane devoto. Il prototipo dell’uomo che alla mezza età decide di
rimanere single per godersi il bello della vita. A un certo punto, però, qualcosa nella testa di John scatta. I primi insuccessi sessuali coincidono con la perdita del lavoro, una scomparsa inaspettata e un evento imprevedibile. Questi avvenimenti cambiano irrimediabilmente la vita dell’uomo…

 

#Bottaerisposta

 

 

In verità tutto è nato da un mio quadro, che poi è anche diventato la copertina del romanzo, ispirato ad un racconto di Borges che considero uno dei maggiori scrittori della letteratura universale. Dalla lettura di Borges al quadro, al romanzo il passaggio è stato naturale, poi il romanzo si sviluppa in maniera autonoma e a sé stante. Alla base della storia c’è l’idea della fragilità e di conseguenza della solitudine dell’uomo contemporaneo, la caducità della condizione umana in generale. Infatti bastano una serie di eventi per scombussolare completamente la vita del protagonista.

 

Il finale, ma ovviamente non ne posso parlare.

 

 

Il personaggio principale è John Asterione, un uomo sulla quarantina che ha una vita normale e anche in parte di successo, che all’improvviso vede sgretolare tutte le sue certezze conducendolo in un percorso intimo di rinascita. Ovviamente c’è un amico fidato che è quasi la sua nemesi che lo accompagnerà per tutto il romanzo e non poteva mancare la figura femminile, anzi più figure femminili che avranno un impatto forte su tutta la vicenda. È un romanzo anche di assenze, che pesano quasi come le presenze.

 

Sono affezionato a tutti i personaggi ma non c’è niente di autobiografico nella storia.

 

Gli episodi importanti sono gli abbandoni, che poi creano la condizione dalla quale nasce il titolo del libro. Dover fare e poi disfare il proprio tessuto sociale dato dal lavoro, dalle amicizie, dall’amore e dalla famiglia è un’impresa titanica se avviene in un lasso di tempo molto ristretto e questo credo sia il filo rosso della storia.

 

***

 

La scrittura del Novecento la trovo impareggiabile, secca, incisiva, semplice e mai banale. Questo modo di scrivere è per me naturale…ovviamente con le debite proporzioni rispetto ai mostri sacri del Novecento.

 

Sono un grande lettore e quindi scrivere viene automatico, tutti i lettori hanno scritto o vorrebbero scrivere qualcosa di loro ma occorre tanta passione e metodo, non si improvvisa niente. Se poi si possiede un pò di talento tanto meglio. D’altronde Hemingway diceva “Non c’è niente di speciale nella scrittura. Devi solo sederti davanti alla macchina da scrivere e metterti a sanguinare.”

 

Sto scrivendo un altro romanzo di tutt’altra specie, spero di continuare su questa strada.

 

 

 

 

 

May the Force be with you!