Dentro di me sentivo che era giunto il momento di tornare a sognare, tornare a dare valore e forza alla parole, che per un pò avevo creduto nulla potessero di fronte alla cattiverie e alle ingiustizie umane e, invece, possono tanto, come sapeva bene Giancarlo e come diceva Rudyard Kipling.
Editore: Feltrinelli
Data di uscita: 22 Febbraio
Prezzo: 16,50 €
Pagine: 268
Acquistalo subito: Un ragazzo normale
Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karate Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l’anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spiderman e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Morla, la tartaruga che vive sul grande balcone all’ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un’agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de «Il Mattino» che cadrà vittima della camorra proprio quell’anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel piccolo mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l’importanza dell’amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma il ricordo delle persone speciali e le loro piccole grandi azioni restano.
Benvenuti lettori,
il viaggio di oggi ci conduce nella nostra bella Campania, più precisamente nel suo capoluogo, Napoli. Oggi conosceremo il nuovo romanzo di Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, edito da Feltrinelli Editore. Siete pronti per immergervi in una delle nostre realtà?
“Pensa a stare con i piedi per terra piuttosto che con la testa sulle nuvole,” aveva ribattuto, “la luna è solo fummo…” e si era allontanato senza aggiungere altro.
È un eroe! È un ragazzo che non ha paura di combattere contro la criminalità per migliorare le cose!
Ok, te la descrivo, non puoi non ricordarla, è la ragazza più bella del mondo: ha gli occhi blu cobalto come gli elfi, i capelli color del rame come le fate, e la pelle lucente come le sirene.
Giancarlo, un ragazzo di venticinque anni che inizia a percorrere la strada di giornalista a “Il mattino”, abita nello stesso stabile di Mimì e il bambino lo vede come un supereroe perché racconta e scrive senza paura i fatti che riguardano la camorra. Mimì sa che cosa significa camorra, ma per fortuna, non ne entra a contatto nella sua crescita, ed è bello sapere che questo sia possibile perché forse a parlare di certe cose tendiamo a generalizzare. Invece Napoli è piena di persone per bene che devono convivere a forza con queste realtà criminali, e comunque non per forza le persone ne entrano in contatto. Comunque è molto bello vedere come il bambino cerca di prendere esempio da Giancarlo, cercare di trascorrere con lui qualche ritaglio di tempo a chiaccherare, nonostante gli adulti scoraggino questa amicizia proprio per la prese di posizione del giornalista.
Mimì, sient’ a me, un domani, quando ti sposerai, se tua moglie inizia ad alluccare, tu non dire niente, non replicare, chiuditi la porta di casa alla spalle e vatti a fumare ‘na bella sigaretta. ‘A femmina ‘ncazzata è comme ‘o mare ‘ntempesta.
Io, al contrario di voi che non credete più in nulla se non nel padre eterno, credo negli uomini. Giancarlo è uno che non ha paura. Dovreste essere fieri di lui. Il mondo ha bisogno di eroi.
L’autore ricorda in modo indiretto il tragico evento, il fatto di vedere questa figura attraverso gli occhi di un bambino che lo prende come esempio e lo considera un supereroe è davvero meraviglioso. Per questo trovo che il romanzo sia un modo molto bello e anche innovativo di ricordare il sacrificio di Gancarlo Siani, chiudere gli occhi e voltarsi dall’altra parte lo sappiamo fare tutti, avere il coraggio di tenere gli occhi aperti ed urlare al mondo quello a cui si è assistito è una cosa da pochi.