The Whispering Room: Il lupo della notte di Francesca Forte

 

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

Cari lettori, la nostra rubrica The Whispering Room è in pieno fermento, oggi scopriamo insieme all’autrice, Francesca Forte, il suo romanzo Il lupo della notte. Storia di un segreto, un fantasy avventuroso e romantico. Non perdetevi l’intervista con l’autrice per saperne di più!

 

Editore: GDS
Data di uscita: 2021
Pagine: ***
Prezzo: ***

Isabelle e Hunter si incontrano il primo giorno di scuola. Lei è timida, introversa, romantica. Lui è schivo, silenzioso, gelido come la neve. Chissà come, in presenza di quella piccola ragazza, Hunter abbandona le difese, sentendo crollare gli scudi difensivi che da sempre ha eretto tra lui e il mondo. Eppure tenta ugualmente di restarle lontano. Isabelle sente che Hunter nasconde qualcosa. Una paura inconfessabile, un terribile segreto che se portato alla luce può creare danni. Testarda, però, cerca di avvicinare l’inquieto ragazzo, desiderando essergli amica. Hunter è sempre più provato, a pezzi. Come può lasciar trapelare la colpa di essere un lupo, solitario per natura e imprevedibile? Un lupo maledetto da una strega, un ragazzo che non sa più chi o cosa è, spaventato da se stesso e da ciò che può fare, senza le catene del giorno a serrarlo nelle loro spire. Forse, però, la paura è inutile e fuggire dal destino è impossibile. Potrà la dolcezza di Isabelle salvarlo, o sarà anche lei condotta nell’oscurità, un’altra anima dannata e maledetta senza redenzione?

 

#Bottaerisposta

 

 

  • Come è nata l’idea di Il lupo della notte?

Sono una ragazza timida per natura, da sempre nascosta nella sua biblioteca colma di libri di ogni genere. Sono anche romantica, però, molto romantica e amo le parole, le storie e le emozioni che esse donano. Volevo una storia d’amore e d’avventura piena di significato, che mostrasse quanto questo sentimento meraviglioso aiutasse a crescere e ad avere più fiducia in se stessi. Come la protagonista, il mio essere timida e impacciata ha trovato la sua primavera, sbocciando viva e felice grazie al coraggio e all’amore di un ragazzo meraviglioso, che ho sposato con gioia 2 anni fa dopo 10 anni di fidanzamento. Questa che narro nel romanzo è la storia di tutti noi, in fondo. Dimostra come riusciamo a superare difficoltà e barriere con i giusti stimoli.

 

 

  • C’è un episodio che ti si è delineato prima degli altri?

Sapevo solo che dovevo lasciarmi guidare, che il terrore di Hunter verso se stesso e l’insicurezza di Isabelle dovevano mutare in coraggio e fiducia. Prima di ogni storia scrivo una scaletta, non sempre precisa, a volte, scombino gli eventi, li inverto e li arricchisco di particolari e così ho fatto anche questa volta. Mentre scrivo e prima di lasciare che la storia mi rapisca la vedo nella mia mente come un film, visualizzo le scene, le emozioni, i gesti e poi scrivo il tutto cercando di essere il più precisa possibile, migliorando lì dove ci sono lacune. Ogni gesto non è dettato dal caso, un po’ come le descrizioni di Alessandro Manzoni ne “I Promessi Sposi”.

 

 

  • Parlaci dei tuoi personaggi.

Come dicevo Isabelle è una ragazza studiosa, diligente, sensibile, attenta ai bisogni degli altri, ma non ai suoi. Si sente fuori posto, imbranata come un piccolo pulcino dalle penne arruffate. Si nasconde in se stessa e nei libri. Hunter è simile ma diverso. E’ scostante dal mondo, ne ha paura e teme se stesso e la creatura che porta dentro di sé. Come lui, tutti noi ne abbiamo una, un alter ego un po’ egoista, primordiale, testardo, che fa di testa sua se non c’è la ragione a tenerlo a bada ma che non sempre ci riesce. Familiari e amici sono un contorno perfetto, sempre pronti ad appoggiare i due ragazzi anche con critiche costruttive mai pesanti, ingombranti ma necessari con la loro presenza chiassosa e un po’ invadente.

 

 

  • Come mai hai scelto di rendere protagonista del tuo romanzo la figura del lupo mannaro?

Il protagonista era un ragazzo solitario, silenzioso, misterioso, che non si lasciava avvicinare. Più o meno come il protagonista Eric del cartone animato “Rossana”. L’ho visto da bambina e adoravo quella serie, la amo tutt’ora. Mi è piaciuta l’idea che il suo comportamento avesse più di un motivo e ha iniziato a delinearsi nella mia mente che il suo alter ego fosse un lupo, perché non fare che lui si trasformi nella creatura a lui più simile? Per mano di una strega, poi, calzava a pennello, rendeva tutto più misterioso, più intricato. Le storie nascono così, a dire la verità. Qualche spunto, qualche idea, e poi la storia continua da sola, svolgendosi con naturalezza come il corso di un fiume. Lo scrittore deve solo lasciarsi andare e tramutare in parole di carta i sogni eterei come vento.

 

 

  • Cosa ti ha spinto a scrivere un romanzo fantasy?

Mi piace la magia, le cose fantastiche, fate, streghe e tutto il resto del mondo magico con i suoi incantesimi e le sue emozioni. Il fatto che oltre la realtà fisica che tutti conosciamo ci sia dell’altro, in fondo, affascina un po’ tutti. Ed è proprio ciò che accade ad Isabelle. Da semplice studentessa si ritrova catapultata in un mondo strano, diverso, magico, che convive con la realtà di tutti i giorni in qualche modo però nascondendosi da essa e strisciando in sottofondo, nelle ore buie e nei luoghi poco frequentati.

 

 

  • Se dovessi associare una canzone al tuo romanzo quale sceglieresti?

Non saprei sceglierne una sola, diciamo però che “La danza delle streghe” di Gabry Ponte spiega bene l’atmosfera di mistero e magia del libro. Per quanto riguarda l’amore romantico potrebbe essere narrato dalla canzone “Una su un milione” di Alex Britti e “Per te ci sarò” del Volo.

 

 

  • Quali difficoltà hai incontrato nella stesura del romanzo?

Non ricordo particolari difficoltà. Certo, a volte rallentavo il ritmo per delineare bene gli eventi prima di scrivere, ma nulla di più. Il castello della strega è stato intrigante, pensavo ad un castello medioevale oppure uno di quei manieri arroccati sulle scogliere Scozzesi. Non so se si è capito che altra mia passione siano i castelli e la Scozia, l’Inghilterra e i meravigliosi paesaggi spazzati dal vento a picco sul mare.

 

 

  • Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Desidero continuare a scrivere, dare vita a mondi fantastici e storie avventurose. Ho già nel cassetto qualche altro romanzo a dire la verità. Non tutto ciò che scrivo è fantasy. Dipende da cosa mi suggerisce la fantasia. Ho un file di un centinaio di pagine, tutte idee per dei libri quindi spero di rivedere presto i lettori imbarcati su velieri indomabili o volando in cieli limpidi. Questi sono piccoli indizi sui prossimi libri, un piccolo dono personale per ringraziare Voi e i lettori dell’attenzione e dell’opportunità di raccontare del mio romanzo “Il lupo della notte”.

 

 

#Conosciamol’autrice

Francesca Forte vive in un piccolo paesino stretto in un dolce abbraccio tra mare e montagne. Sole e vento sono suoi cari amici, mentre la fantasia è la sua più grande maestra. Vive di libri e storie, ama l’amore e sogna avventure e viaggi incredibili. Suo primo libro è il fantasy “Cuore di Amazzone” pubblicato con “ La Caravella Editrice”. Vince il concorso Medusa Aurea con lo stesso romanzo. Partecipa al concorso della Casa Editrice Montag e vince con la sua storia, poi pubblicata, “L’amore va oltre l’affermazione di se stessi”. Dopo aver scritto “Romeo e Giulietta” visita la magnifica Venezia e la splendida Verona per il suo viaggio di nozze, immergendosi in quell’atmosfera romantica ed eterea descritta da William Shakespeare e poi da lei ripresa. Le piace definirsi “La scrittrice delle storie impossibili”. “Il lupo della notte” è il suo terzo romanzo, di avventura e di amori.

 

 

 

 

 

 

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