The Whispering Room: La Terra canta in Do. L’arma segreta di Guglielmo Marconi di Maurizio Agostini

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

La nostra rubrica The Whispering Room è in pieno fermento, oggi scopriamo insieme La Terra canta in Do: L’arma segreta di Guglielmo Marconi il nuovo lavoro di Maurizio Agostini. Non perdetevi il botta e risposta per saperne di più!

 

Editore: Independently published
Data di uscita: 26 giugno 2019
Pagine: 433
Prezzo: 15.00 €

Guglielmo Marconi, l’inventore che più di tutti ha forgiato il mondo in cui viviamo, creò in vecchiaia un’arma elettromagnetica potentissima: il Raggio della Morte. Quasi nulla è trapelato di tale invenzione ma è noto che Mussolini rimase convinto fino alla fine che, se Marconi non fosse morto all’improvviso prima di rivelargliene il segreto, le sorti della guerra mondiale sarebbero cambiate. Marcello e Francesca, gli ‘investigatori per caso’ protagonisti dei romanzi di Maurizio Agostini, incontrano Eleonora, una lontana discendente del grande inventore, determinata a svelarne il mistero. La ragazza ritrova, in un rudere sulla costa ligure, dei documenti inquietanti che rivelano particolari inediti sia della attività scientifica che della vita privata di Marconi. Ne nasce una spy story che coinvolge governi, politici, scienziati e agenti segreti che continua fino ai nostri giorni. E ne nasce anche un conturbante menage a trois, parallelo a quelli cui sembrava indulgere il grande Guglielmo. In un romanzo in cui niente è uguale a quello che sembra, i tre protagonisti, nello svelare il principio costruttivo dell’arma marconiana, derivante da una stupefacente intuizione musicale, giungeranno a una conclusione sconvolgente e di impressionante attualità.Il primo romanzo della serie delle investigazioni di Marcello e Francesca, dello stesso autore, è Aelia Laelia Crispis, L’enigma della Pietra. ed. Pendragon

 

#Bottaerisposta

 

 

  • Come è nata l’idea della sua opera?

La città di Bologna è stata, ed è ancora, il crocevia di avvenimenti che, a prima vista, sembrerebbero straordinari ma che, ai bolognesi, risultano del tutto banali. Aver dato i natali al più grande inventore della storia è appunto uno di questi. A Bologna Marconi è del tutto ignorato, quando una qualunque altra città del mondo ne avrebbe fatto la sua bandiera. Mi sono sempre chiesto il perché, al di là del banale motivo (che ha un fondo di verità) che l’adesione al fascismo di Marconi nella rossa Bologna del dopoguerra, ne avesse determinato l’ostracismo. Ho quindi cercato di rivalutarne la figura, facendolo però uscire dallo stereotipo in cui è stato confinato fino ad oggi. E il grande inventore mi è apparso come una figura misteriosa ed inquietante, grazie anche a documenti disponibili da poco tempo che mi sono capitati tra le mani in modo apparentemente casuale, uno dopo l’altro.

 

 

  • C’è un episodio che le si è delineato prima degli altri?

Un amico di mio padre, monsignor Giovanni Marchi, rettore d San Luca negli anni ‘70, era il nipote del factotum della famiglia Marconi, Antonio Marchi. Avevo quindi un ricordo di prima mano di alcuni piccoli particolari della sua giovinezza. Poi qualche anno fa trovai su una bancarella un libro di memorie di Rachele Mussolini in cui si raccontava della sua ultima grande invenzione, il Raggio delle Morte. La ripresa del racconto di Rachele è stato certamente la prima idea a nascere e resta il fulcro del romanzo. È da allora che mi sono convinto che il futuro del mondo è nei libri usati. Le informazioni televisive svaniscono come neve al sole, quelle che si trovano su internet sono riorientate ad usum dephini quando non brutalmente censurate. E in ogni caso sarebbero eliminabili da chi ne ha il potere con un semplice click sulla tastiera. Il libro invece rimane e, magari, salta fuori da una bancarella dopo decenni senza che nessuno lo possa fermare.

 

 

  • Ci descriva brevemente i suoi personaggi

La Terra canta in Do è il secondo romanzo di una serie con gli stessi personaggi (il primo era Aelia Laelia Crispis, l’enigma della Pietra): Marcello e Francesca, investigatori per caso o per necessita, si ritrovano sempre impelagati in misteri più grandi di loro ma che, in qualche modo, riescono, almeno parzialmente, a decifrare. Marcello è un commercialista senza qualità e trova il suo brivido privato nella frequentazione di Francesca, una transessuale deliziosamente femminile, in una sorta di attrazione degli opposti. In questo romanzo incontrano Eleonora, una giovane scienziata lontana parente di Marconi, determinata a svelare il segreto del Raggio della Morte. Lei e Francesca si innamorano ma anche Marcello non è insensibile alle sue grazie. In questo mondo, dove i valori tradizionali sono ormai evaporati, i miei personaggi si muovono, in modo poco coordinato, alla ricerca di punti di riferimento. Nessuno sa se troveranno qualcosa che valga la pena di essere trovato.

 

  • Può raccontarci qualcosa in più su il Raggio della Morte?

Le prove che l’ultimo Marconi stesse lavorando a un’invenzione in grado di cambiare il mondo sono incontrovertibili. Nelle mie ricerche mi sono imbattuto in un simpatico ristoratore del lago di Garda, Livio Parisi, che aveva avuto l’ottima idea di ripubblicare , a sue spese, l’ultima intervista del Duce, ormai introvabile anche nelle bancarelle di libri usati, in un libretto fuori commercio (Sotto le stelle sull’isola di Trimelone). Il documento è di importanza eccezionale e descrive gli esperimenti di Marconi fatti alla presenza del Duce stesso, confermando in pieno il racconto di Rachele. Il Raggio della Morte è  sì un’arma elettromagnetica potentissima ma soprattutto è un’arma che distrugge le armi.

 

 

  • Nel suo nuovo romanzo quale verità crede sia la più scomoda?

La verità più scomoda è che il Raggio della Morte è esistente al giorno d’oggi ma non sappiamo in quale forma, con quale grado di sviluppo e neppure chi lo possieda con certezza. Ma forse le verità più intriganti sono le rivelazioni su Guglielmo Marconi, tratte anche da una monumentale biografia di Marc Raboy uscita di recente (purtroppo solo in inglese) il quale ha avuto accesso a informazioni riservate della famiglia. Il ritratto che ne emerge è di una personalità fuori categoria di una forza eccezionale ma che indulgeva anche a piaceri molto terreni. Di certo la rappresentazione ufficiale che lo vede ingessato dentro uno stereotipo ne esce devastata. E per molti affezionati al suo mito la verità più scomoda sarà questa.

 

 

  • Come nasce la sua passione di riportare alla luce verità scomode e dimenticate?

Non me lo ricordo. Non me lo posso ricordare perché nasce così presto, da bambino, in un’età dove non si ricorda quasi nulla. Ho sempre mal sopportato le menzogne presentate come verità assolute. Appena le esaminavo scoprivo crepe e contraddizioni da tutte le parti. In questo mi considero un perfetto erede di Marconi, che era anche lui così. Circondati da cotante falsità nasceva dal nostro cuore, sia in Marconi che in me, il tentativo di trovare una qualche ‘verità’, se non proprio ‘vera’ almeno ragionevole. Per questo frequentai una facoltà scientifica (sono un ingegnere nucleare) ricevendo, in cambio, molte delusioni. La cosiddetta scienza non fa eccezione. Anzi, il lavoro di portare alla luce verità scomode e dimenticate comincia proprio da lì. La parte scientifica del romanzo, che risulterà forse un po’ ostica ai più, ne è infatti un piccolo esempio.

 

 

  • È difficile riportare alla luce queste informazioni?

Sì, è difficile. Per motivi non del tutto chiari la gente tende a credere che quello che le viene detto gratis sia vero. Le prove che invece sia falso, soprattutto se l’informazione viene da un’autorità costituita, sono talmente tali e tante che bisognerebbe invece postulare esattamente il contrario.
Anni fa un’amica che stava partendo per una vacanza a Parigi mi disse: ‘Però se qualcuno ti chiede dove sono, digli che sono a Madrid’. Io sgranai gli occhi e risposi: ‘Ma perché?’ E lei: ‘Non si sa mai’.
Fu una lezione indimenticabile. Perché mai dire la verità? Nel dubbio è meglio mentire. Qualunque informazione che tu fornisci gratis può essere usata dal tuo nemico contro di te. È questa la prima regola che viene insegnata non solo agli agenti segreti ma anche ai militari. Chi vuole la verità la deve pagare, e cara, altrimenti si deve accontentare di una menzogna. Sono particolarmente buffi quei personaggi che ti dicono: ‘Ma perché mai la Nasa dovrebbe dirti che è andata sulla Luna se non è vero?’. Il problema infatti è ‘Ma perché mai dovrebbe dirti la verità?’. Ho sempre odiato questo modo di fare anche se riconosco che, da un punto di vista utilitaristico, è spesso necessario. In ogni caso è estremamente diffuso. E per questo che le informazioni ‘vere’ risultano così difficili da reperire.

 

 

  • C’è qualche curiosità che non ha scritto nel romanzo e vuole condividere con i lettori?

Un contributo essenziale al mio libro è stato dato dal volumetto di Livio Parisi sull’ultimo intervista di Mussolini. Sono quindi andato a trovarlo. Ho scoperto che non è solo un ristoratore ma anche un ex professore di lettere, che ha fatto il sindaco del suo paese e che è stato nominato pure Commendatore, oltre ad avere una vastissima biblioteca sui suoi luoghi. Sono queste le persone che, gratis e senza fini di lucro, creano valore per il nostro paese.
E ho pure scoperto che sua moglie Rosy cucina il miglior pesce di lago che io mai mangiato, nel loro ristorante ‘Osteria del Pescatore’ a Castelletto di Brenzone. Andateci, non ve ne pentirete.

 

 

  • Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Il terzo volume delle avventure di Marcello e Francesca è già in cantiere. Ho molte soddisfazioni anche dal mio Blog www.StoriaSegreta.com che, appunto, cerca di accendere un faro su alcune verità nascoste.

 

 

#Conosciamol’autore

Maurizio Agostini è nato a Bologna il 2 aprile 1955, dove vive. Laureato in ingegneria nucleare all’Università di Bologna, ha lavorato con la società di studi economici facente capo a Romano Prodi
(Nomisma S.p.A.) per quindici anni. Ha ricoperto diversi incarichi in varie società di servizi, in particolare è stato presidente e amministratore delegato di ATC. S.p.A., società di trasporti pubblici locali di Bologna. Attualmente si dedica alla scrittura e alla diffusione di verità scomode dimenticate dai più. Gestisce il blog personale StoriaSegreta.com. Scrive libri che aggiungono alla pura fiction approfondimenti storici e scientifici accuratamente taciuti dalle narrazioni ufficiali. Nei suoi due romanzi (‘Aelia Laelia Crispis – L’enigma della Pietra’ e ‘La Terra canta in Do – L’arma segreta di Guglielmo Marconi’) gli ‘investigatori per caso’, Marcello e Francesca, si ritrovano coinvolti in misteri più grandi di loro ma che, alla fine, riuscono in qualche modo a districare.

 

 

 

 

 

May the Force be with you!
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