The Whispering Room: La Barrantana di Mirko Micheletti

 

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

La nostra rubrica The Whispering Room torna in pieno fermento, oggi è tempo di salpare alla scoperta di un romanzo fantasy nel quale si intrecciano ambientazioni storiche, fiabesche e elementoi di miti e leggende. Conosceremo da vicino La Barrantana di Mirko Micheletti, non perdetevi l’intervista con l’autore per saperne di più!

 

Editore: Elison Publishing
Data di uscita: 10 aprile 2021
Pagine: 180 cartaceo ; 160 ebook
Prezzo: 18.00 € cartaceo ; 4.99 € ebook

Mentre ispeziona la soffitta della casa della nonna deceduta a Striera, Gianluca apre un cassetto di una vecchia credenza e vi trova, sorprendentemente, un manoscritto dove vengono narrate le vicende di alcune streghe che hanno vissuto in quella piccola frazione di Albisola nel 1700. La Barrantana era fra le sorelle la più bella e la più intelligente, abile guaritrice mal sopportava di essere considerata una strega, buona per una sveltina o le volte che bisognava farsi curare i malanni del corpo o della mente quando erano insopportabili. Per questa ragione, ma non solo, l’odio l’ha trasformata in una vera strega, lamia maledetta e vendicativa dal cui empio ventre sono nati i temibili basilischi, progenie crudele e ambiziosa dal sangue velenoso. Questa storia si intreccia con gli avvenimenti che sono avvenuti in Liguria in quegli anni: l’invasione e la conquista di Genova da parte dell’esercito austro-piemontese, le battaglie nell’entroterra savonese durante la campagna Napoleonica e le scorribande dei pirati. Alla fine del libro la nonna di Gianluca confida al nipote un segreto. Una terribile confessione e nel contempo una dichiarazione d’amore.

 

#Bottaerisposta

 

 

  • Come è nata l’idea di La Barrantana?

La Barrantana ha avuto una gestazione piuttosto lunga. All’incirca dodici anni fa, mentre stavo girando a caso su internet per vincere il tedio del mio lavoro, mi sono imbattuto in un sito che parlava delle leggende delle streghe di Albisola. Ho quindi scritto tre racconti sulle maliarde che ho inserito come capitoli finali del mio libro di poesie “Impronte di pesce”. Anni dopo, sempre per caso, sono venuto a sapere che la “UniAlbisola” aveva inserito nella sua scaletta un corso che aveva come argomento proprio le streghe di Albisola. Visto che io mi sono innamorato a prima vista delle leggende che le riguardano, non ho potuto fare a meno di iscrivermi. In questo modo sono venuto a conoscenza di molte altre storie, che all’epoca non conoscevo ancora, sul loro conto. Inoltre, ho scoperto che i luoghi dove queste storie si sono svolte mi erano ben noti, dato che erano i percorsi che facevo (e faccio) abitualmente in mountaibike, così mi è nata l’idea di collegare tutte queste leggende in un racconto organico, insieme ad altre storie che mi sono inventato al fine di rendere l’opera omogenea. Diciamo che la Barrantana, alla fin, fine, è stato un lungo parto casuale.

 

 

  • C’è un episodio che le si è delineato prima degli altri?

Sì, le due salite che la Barrantana ha compiuto, in due periodi ben distinti, al passo del Crovaro dove c’era la Madonna di guardia ad attenderla. Queste due ascese, che la donna ha fatto mentre viveva due situazioni emotive agli antipodi, dimostrano come l’amore e l’odio possano arrivare a trasformare i luoghi che ci circondano, rendendoli posti meravigliosi oppure orrendi a seconda dei casi.

 

 

  • Ci parli dei suoi personaggi.

Enzo ed Elisa (che nella leggenda descritta nella poesia di Fusinato sono Benso e Lisa) sono due personaggi positivi, forse gli unici completamente positivi del libro. Enzo non è bello, ma è forte, coraggioso, affidabile e grazie a queste qualità riuscirà a conquistare il cuore di Elisa la quale è anch’essa donna dal carattere molto forte e dolce, ma è anche bella e scaltra. Il loro rapporto è stupendo, pulito, onesto, insomma invidiabile.

Tutti gli altri personaggi del libro invece, sono molto umani, nel senso che la loro indole ha sfumature sia positive che negative. Per esempio la Barrantana è una donna formosa e piacente inoltre è molto intelligente e  generosa, ma soffre perchè si sente emarginata. È considerata una strega e, sebbene questa nomea sia falsa (anzi soprattutto proprio perchè è falsa), questa qualifica poco edificante, la avvilisce. Purtroppo, oltre ad avere parecchie qualità, la Barrantana possiede anche un grande difetto. È molto vendicativa, perchè non può fare a meno di odiare chi le fa un torto. Questa caratteristica la porterà a trasformarsi in una vera strega molto potente e priva di scrupoli.

 

 

  • Quali sono gli elementi appartenenti alle leggende del territorio che trova più interessanti?

Proprio perchè sono leggende legate al territorio le sento molto vicine a me, perchè sebbene  narrino di vicende di fantasia i luoghi in cui si svolgono queste storie sono reali, e li conosco molto bene. Inoltre questi racconti, per quanto semplici, mi svelano qualcosa della gente che ha vissuto in Liguria prima di me e posso ben capire perchè certi luoghi incutano un certo timore o perchè in altri vi siano poste delle statue sacre. Queste leggende non hanno ammaliato solo me, ma ne sono rimasti affascinati anche artisti di un certo livello, a tal punto che non hanno resistito alla tentazione di rappresentarle in alcune delle loro opere. Per esempio, sulla passeggiata degli artisti di Albissola Marina, c’è un pannello di ceramica fatto da Eliseo Salino nel quale sono raffigurate proprio le nostre streghe, inoltre esistono delle fotografie che testimoniano come negli anni sessanta, sempre ad Albissola, veniva inscenato un carnevale delle streghe dove gli artisti indossavano delle maschere terrificanti che avevano creato per l’occasione.

 

 

  • Ci racconta qualche aneddoto risalente al 1700?

In realtà alcune vicende del 1700 sono scritte nel libro e non vorrei svelare troppo in questa sede. Faccio cenno solo alla storia di un personaggio che ho inserito nel romanzo, sebbene marginalmente, il  generale francese Rampon. La sua storia mi ha colpito perchè era un generale che il comando aveva messo un po’ da parte prima che Napoleone prendesse in mano le redini dell’esercito Francese. E sospetto fortemente che lo stesso Napoleone sia ricorso a lui solo per disperazione. Rampon  si trovava parcheggiato al Santuario quando l’esercito Austriaco, dopo aver vinto una battaglia a Montenotte, aveva costretto gli uomini  del generale Laharpe a rifugiarsi in cima al monte Negino. Se gli austriaci avessero sfondato le difese Francesi probabilmente la campagna d’Italia sarebbe morta sul nascere. Rampon, chiamato da Napoleone ad andare in soccorso dei compagni, dimostrò in quell’occasione di essere un generale di grande forza e coraggio riuscendo ad essere decisivo. Mi piace questa storia perchè infonde coraggio; può sempre capitare nel corso della vita l’occasione giusta per redimersi e riuscire così a dimostrare il proprio reale valore.

 

 

  • Se dovesse associare una canzone al suo romanzo quale sceglierebbe?

Mi piace questa domanda perchè la musica è sempre stata una componente essenziale della mia vita tanto che sono un chitarrista (sebbene sia un pessimo chitarrista, purtroppo). Subito, di primo acchito, ho pensato a Curami dei CCCP,  poi riflettendo sul fatto che Cristiano Godano quando era un ragazzino veniva in villeggiatura ad Albissola insieme ai genitori ho pensato che forse, visto il legame con il territorio, sia più corretto pescare dal repertorio dei Marlene Kuntz. Per questo motivo ti rispondo Ape regina.

 

 

  • Cosa significa per lei la scrittura?

Sono sempre stato molto timido, soprattutto da ragazzo, quindi la scrittura è stata, e lo è tuttora, il mio modo di comunicare. L’uomo è un essere socievole, ha molti difetti, ma per fortuna rimane un animale socievole. È impossibile non comunicare, quindi per me è impossibile non scrivere.

 

 

  • Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Immagino che intendevate dire progetti letterari. Dopo la Barrantana, progetto nel quale sono ancora coinvolto, ho un libro di racconti un po’ particolare che devo rivedere e armonizzare. Non è una cosa semplice come potrebbe di primo acchito sembrare, proprio per la natura un poco particolare e complessa del libro. Dovrei inoltre completare un libro di poesie che dovrebbe essere il compendio del mio pensiero di “uomo maturo”. Insomma, dovrebbe essere il seguito di  impronte di pesce che ha sintetizzato le emozioni che ho provato da giovane. Se la vita me lo consentirà scriverò tre libri di poesie che nelle mie intenzioni descriveranno le tre fasi della mia vita. Però tutti questi progetti, come mi ha insegnato la Barrantana, possono essere scombinati dal caso. Basta che una bella storia irrompa nella mia vita e mollo tutto per creare qualcosa che non avevo progettato.

 

#Conosciamol’autore

Mirko Micheletti: Sono nato il 22/07/1969 il giorno seguente lo sbarco dell’uomo sulla luna.Forse è per questo motivo che sono sempre stato un sognatore. Nonostante questo grave difetto sono riuscito a laurearmi in Scienze dell’Informazione presso l’Università degli studi di Genova, grazie a una buona dose di fortuna. Attualmente ricopro il ruolo di impiegato tecnico in una primaria ditta genovese che si occupa di tutto, fuorchè di letteratura. Ed è probabilmente per questo motivo che ho sentito la necessità, con il passare degli anni, di controbilanciare la natura puramente tecnica del mio lavoro con la letteratura. Dopo alcuni tentativi che ho avuto il pudore di tener ben nascosti, ho deciso di sottoporre qualche mio testo al vaglio critico delle giurie di alcuni concorsi letterari ottenendo, sorprendentemente, qualche riscontro positivo.

 

 

 

 

 

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