A tu per tu con Domenico Dimase

Domenico Dimase vive a Matera (Capitale europea della Cultura 2019). Ha già pubblicato: Gli Occhi sulla Montagna, Le Magnifiche stagioni di Ermenengildo, Frammenti di terra e di magia e Sulle rotte della Taranta. Con le opere edite e altre inedite ha conseguito diversi premi letterari.

IL ROMANZO

Prezzo: € 19,00

Acquistalo subito: Il Vesuvio sotto le Alpi

Massimo Torciani, giovane ingegnere lodigiano, con le sue due sorelle emigra dal Nord Italia a Napoli, per trovare lavoro e qualcos’altro, con un’ipotetica inversione dei fenomeni migratori del passato. Qui i tre si caleranno in un mondo fatto di personaggi e situazioni che influenzeranno la loro esistenza, con valori e straordinari rapporti che modificheranno profondamente il loro modo di guardare la vita. I tre protagonisti sono accompagnati da altre figure con le quali interagiranno, anche nella cornice dell’America’s Cup. A essi si aggiunge la presenza di personaggi delle comunità straniere migrate nel Bel Paese: cinesi e slavi, il cui ruolo risulterà ingombrante, per certi versi, sui delicati equilibri della società locale, adombrandoli con oscuri disegni, accompagnati da uno scenario fitto di contraddizioni, spionaggi e malaffare. La costruzione di una barca da regata, il cui nome rinsalda l’unità del paese, “Il Vesuvio sotto le Alpi”, e la conquista del prestigioso trofeo velico della Coppa America, organizzata nelle acque del Golfo, diventano i temi principali del romanzo.

Diamo il benvenuto a Domenico Dimase, che ha accettato di fare quattro chiacchiere con me per comprendere meglio “Il Vesuvio sotto le Alpi”.

 

Come nasce l’idea de Il Vesuvio sotto le Alpi?

Il romanzo IL VESUVIO SOTTO LE ALPI nasce dall’idea della Globalizzazione, come fase storica e processo politico, che ha rivoluzionato, da almeno tre decenni, il quadro socio economico mondiale, con una ventata di novità e nuovi approcci nelle relazioni tra le diverse nazioni e tra i cittadini del Globo, con effetti marcati soprattutto nella realtà italiana… quindi con l’esigenza di rivedere il rapporto tra individui e cittadini e il proprio territorio di origine… GENIUS  LOCI…  e  prospettare  ipotesi  di  esistenze diverse  correlate  al cambio  del  proprio  contesto… con  delle  provocazioni  ho voluto immaginare cosa potesse accadere se i flussi migratori si invertissero rispetto allo schema tradizionale.

La gente del  SUD  è quasi sempre emigrata  al Nord, ma con la Globalizzazione tutto  accade… può succedere, non solo nel nostro   IMMAGINARIO, ma nella realtà, e  sulla scia di queste ipotesi, cosa può cambiare  nella vita  degli  uomini?
E così  i  miei protagonisti, l’Ingegnere Massimo Torciani  e le sue due sorelle lodigiani d’origine che, a un certo punto della  loro vita, si ritrovano a Napoli.

 

  • Parliamo dei personaggi. Quando ha capito chi o cosa potevano diventare?  

L’ho immaginato sin dall’inizio… personaggi variegati, appartenenti a sfere sociali diverse e con esperienze le più disparate possibili, le cui vite prima parallele poi si intersecano, formando una specie di carosello, napoletano e non, a significare di quanti ruoli e storie personali si nutre la nostra società, per culture o chissà destini, che a ognuno di noi le Stelle assegnano… o noi stessi determiniamo con le nostre forze…

 

  • C’è un personaggio in cui si rispecchia?

Forse Massimo Torciani, un po’ per il suo ruolo e le sue vicende personali, anche se lui è di Lodi, lombardo, e io sono lucano. Comunque tutti sono un po’ rivestiti dal fascino dei propri ruoli e personalità. Mi piace anche Don Gigì   Marciano, il patron della Poseidon, che mette in campo il suo sogno di sempre, costruire barche… e che barche! Splendidi Yacht e soprattutto barche da regata; con il Vesuvio sotto le  Alpi agguanta il  primato di vincere  persino l’ America’s Cup… insomma, la personalità del  pioniere, del SELF MADE MAN, l’industriale che si è fatto da  sé e  che  genera  valore  aggiunto nel suo territorio. Uomini come lui hanno fatto la fortuna   economica del nostro Paese nel dopo guerra e sotto il Vesuvio ce ne sono persone così, come nel resto del  nostro Paese in passato contraddistinto come “BEL  PAESE”. Forse oggi dovremmo di nuovo ispirarci a personaggi del genere per poter recuperare tanto  terreno perduto in molti campi e settori della vita economica e sociale del Paese; ciò non per  nostalgia dei  tempi  passati ma per  dare  senso al nostro futuro, abbastanza  incerto, interpretando al meglio la faccenda della “Globalizzazione”

 

  • Qual è il messaggio che volevi trasmettere con “Vesuvio sotto le Alpi”? Pensa che questo messaggio sia riuscito ad arrivare a destinazione?

Lo rimarco, interpretare al meglio e per tutte sue sfaccettature la questione della Globalizzazione e in particolare la vita di ogni individuo correlata  agli  eventi storici, economici, demografici del pianeta e la libertà di ognuno di esprimersi e vivere al meglio il cammino della propria esistenza… HOMO FABER FORTUNAE SUAE… tenendo, comunque, in debito conto gli imprevisti, le distrazioni e  la condizione in cui agli uomini viene a mancare l’energia fisica e soprattutto mentale, insomma, la fragilità dell’esistenza…

 

  • È sempre stato il suo sogno diventare scrittore?

Io ho tanti sogni, fin da piccolo, da quando sono venuto al mondo; se dovessi mettere  in  atto  tutti  i disegni  e  le passioni  nei campi che mi affascinano e mi  incuriosiscono, mi servirebbe  una giornata  costituita   da   48  ore. Ho  bisogno di  spazi e tempi infiniti è l’ INFINITO che mi affascina, lo dico senza esagerare e senza voler passare  per  megalomane, dico solo che questa è la mia filosofia, questo sono io, non riesco a immaginarmi  diversamente.
Ho sempre  amato ogni forma  di espressione  artistica, da  piccolo  mi piaceva  e  ho frequentato amici musicisti, pittori, etc… mi parevano più profondi, sensibili, ma allo stesso tempo pragmatici, perché l’Arte  può  ben concertarsi con le  attività materiali produttive, pensiero molto in voga e diffuso per esempio nelle culture  Anglosassoni e in tutto il resto del Nord Europa e  forse anche nelle culture Orientali, come il Giappone etc…
Tra queste forme d’arte, la scrittura ti permette  di allungare i concetti, ciò che vuoi esprimere del mondo e di te stesso, insomma, con essa puoi  “ALLUNGARE IL  BRODO”.    
Per ogni cosa che ti interessa e vuoi narrare agli altri, soprattutto quando ci sono dei momenti o eventi particolari che segnano  la  vita  personale e  il mondo cambia, a quel punto possono scattare certe molle.

 

  • Cosa è realmente importante quando si pubblica un libro?

Per un libro e per quando si pubblica sono importanti:  

1)  La convinzione che si sia fatto un buon lavoro… i contenuti, la  filosofia  della  narrazione  devono   veicolarsi e distribuirsi in giro, come  un lievito, tra i  lettori, sperando che siano una moltitudine, sciami di api   vogliose  di apprendere. L’idea è che la storia e ciò che si è scritto   siano condivisibili   dal mondo dei lettori, che loro abbiano qualcosa in comune  con   le  vicende  e i personaggi  narrati, che ci si ritrovino   dentro e  che possano dire: CAVOLO, E’ CAPITATO ANCHE  A  ME o    sentirsi UN  PO’ PERSONAGGI e  dopo avere  letto  il  libro   sentirsi   diversi, arricchiti di un qualche  cosa o  di tante  cose.

Cioè, facendo   affiorare   il concetto di Economia   della scrittura, dei libri….

2)  Collaborare con un buon editore, anche piccolo (non necessariamente un mega o blasonato editore) profondo, serio, sobrio e abile   anche   e parecchio a livello commerciale: che ti  consigli, ti assista in tutte le fasi  della  vita del  libro, che  si serva  di  buoni   distributori e che   si   entusiasmi    per  il   lavoro    formulato     insieme; con una buona organizzazione  da piccoli   si può diventare grandi, amplificando la  dimensione  e  le  soddisfazioni  reciproche.

 

  • Se fosse un libro quale sarebbe?

Ce ne sono tanti… partendo da un’opera colossale LA BIBBIA, poi l’ODISSEA e  poi i classici degli scrittori    Russi Dostoevskij, Tolstoj, quelli   Francesi, la narrativa  contemporanea   americana tipo Phlip Roth, Don De Lillo, R. Carver o Carol Oates e la narrativa  del  dopo guerra italiana, citando Pavese, Gadda, Flaiano, Fenoglio, sino ad arrivare alle opere di Italo Calvino e vari  autori fino a oggi tra cui   ricordo   Due  di Due di   Andrea  De  Carlo  che  ha espresso  una delle migliori narrative e poi  per citare   qualche  altro recente, Caos Calmo di  Sandro  Veronesi, comunque il panorama  è  oceanico.

 

  • Progetti futuri?

Tanti nei   propositi, da  dove iniziare? Spero tanti  altri  libri, infiniti, ne  ho  in  mente   una  marea…. il tempo  e  le energie… spero… sarei il più prolifico.
E  mi auguro che le stelle o il   Buon  Dio mi  diano  soprattutto   tanta  energia  fisica  e  mentale.  Come  amava  rispondere  il   grande   Eduardo De  Filippo    alla   domanda:  Cosa vorresti  più  dalla  vita?   La sua risposta era LA   SALUTE… LA  SALUTE… LA  SALUTE… e   poi  viene tutto il  resto…

 

  • Una domanda che rivolgo spesso. Ha qualche consiglio per chi vuole diventare scrittore?

Come  in  molti  casi,  a mio avviso, bisogna  iniziare  a buttare  giù  dei  concetti, piccole   storie e  poi  progetti  maggiori, cioè:    l’appetito  vien  mangiando, però,   partendo   da alcune  premesse   fondamentali  per  scrivere  e  che   sono,    secondo  me ,  i pilastri   per  formulare  la scrittura  creativa, senza    i quali   è  come  girare  a  vuoto,  e cioè:

1)   Avere  una  grande  capacità  di analisi di  ciò  che succede nel  mondo, nella propria vita e in quella degli altri  uomini, essere  dei  mirabili  osservatori.

2)  Avere   esperienze e  fasi  della  propria  vita  personale degne  di essere narrate o a  cui  ispirarsi  un po’, per condividerle con la storia di altri individui.

3)   Mettere  in campo   una  grande   dose  di  fantasia, se la si possiede, che è il volano   cruciale  su cui poggia  la  scrittura; senza di essa   è  come   parlare di   pittura  senza   sapere  cosa  sono i colori  e  le forme.

***

Ringrazio l’autore per il tempo a me dedicato e vi ricordo che il suo romanzo è disponibile al seguente link.

Acquistalo subito: Il Vesuvio sotto le Alpi

 

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