#proiettilidicarta: L’isola delle ombre di Ignazio Pandolfo (Leone Editore)

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Il protagonista di oggi è il romanzo di Ignazio Pandolfo, L’isola delle ombre, pubblicato da Leone Editore nella collana Mistéria. Siete pronti ad imbarcarvi verso Isola Piccola?

Data di uscita: 22 Febbraio

Acquistalo subito: L’isola delle ombre

Editore: Leone Editore
Collana: Mistéria
Prezzo: € 14,90
Pagine: 222

Bruno è un giovane prete dal passato traumatico, di cui non ricorda molto, se non che suo padre ha ucciso la madre e si è suicidato, e che lui e la sorella Edda sono stati affidati allo zio Edoardo, uomo malvagio e violento. Ora, Bruno sta attraversando un periodo difficile: la sua fede religiosa è in crisi e Edda muore dopo una lunga malattia. Perciò, quando il suo vecchio amico Marco lo invita a stare un po’ da lui, sulla salubre Isola Piccola, per riprendersi dal lutto e cambiare aria, Bruno è più che felice di accettare. Ma, una volta lì, si accorge che qualcosa non quadra. Sembra che non solo Marco e sua moglie Ambra, ma tutti gli abitanti dell’isola si comportino in modo strano e, presto, Bruno si rende conto di essere vittima di una congiura. L’hanno attirato in trappola su quell’isola. Ma perché? E in che tipo di pericolo si trova Bruno? Il suo fragile equilibrio psichico vacilla sempre di più, mentre le ombre partorite dalla sua mente si confondono con la realtà.

Il protagonista di oggi ha un volto familiare perché di questo autore vi ho già parlato in merito a un romanzo che mi aveva colpito, intitolato “La notte delle mantidi”, una cruda indagine in cui Stefan Teokratis era alla ricerca di Emily Lorraine, una ragazza scomparsa da tre anni. La mente brillante dietro la storia è di Ignazio Pandolfo che in una narrazione a mio avviso pulp è riuscito a trovare la sua dimensione, a raccontare con ferocia la perversione e brutalità umana in maniera così esplosiva. Questa volta con “L’isola delle ombre” la caccia si trasforma in qualcosa di diverso, in una ricerca disperata verso l’identità “sfocata” di un uomo che sta attraversando il momento peggiore della sua vita.

Ci troviamo negli anni ’70 e Bruno Valenti è un giovane prete che non ricorda gli anni precedenti della sua vita, viene tormentato continuamente da frammenti che non riesce a decifrare, immagini così forti da scioccarlo al punto tale da volerli sotterrare da qualche parte nella memoria senza rendersi conto che è stato questo atteggiamento logorante ad impedirgli di affrontare ciò da cui sta continuando a scappare. È intrappolato in una giostra che continua a girare, quasi come se fosse il suo inferno personale.

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Della sua vita si sa che è alimentata dalla morte, un trauma così profondo da segnare la vita di un bambino: perdere sua madre, uccisa per mano del padre. Lui e la sorella vengono affidati allo zio e da qui comincia il declino di un’esistenza vissuta con i paraocchi, con la consapevolezza di essere passati da un’orrore all’altro e di dover in qualche modo proteggersi, nascondendo tra le pieghe della memoria ricordi dolorosi senza sostituirli, annebbiandoli quanto basta per sopravvivere.

La sua fuga dal passato finisce nel momento in cui Edda, sua sorella, viene a mancare. Il terribile evento lo catapulta in uno stato d’angoscia e su suggerimento del suo amico Marco decide di raggiungerlo su Isola Piccola, un luogo dimenticato da Dio, protagonista di orrori che Bruno ha seppellito a lungo nella mente. È così il suo inferno personale si riversa sulla terra, viene trasmesso dagli occhi dei passanti che a malapena riesce a distinguere, ma che sembrano conoscerlo e giudicarlo.

Scalfita a malapena la superficie di Isola Piccola, Bruno Valenti, si sente in trappola. Viene perseguitato da personaggi sfuggenti che lo portano a questionare la fede, a sentirsi ancora più solo nella stessa dimora del suo amico che comincia a manifestare comportamenti anomali e così anche sua moglie Ambra. Da una parte vorrebbe scappare e lasciarsi tutto alle spalle, ma dall’altra è stanco, logorato da ciò che non ricorda e così comincia la caccia, la ricostruzione della sua vita sopita, un tragico racconto che inizia dai tempi della guerra e va infettando la sua infanzia con episodi di una crudezza inaudita che si fanno largo tra la bocca dei passanti, coloro che hanno conosciuto lo zio di Bruno.

È una carcassa suggestiva quella che avvolge il romanzo, le onde del mare e quel lampione che a malapena illumina il molo suggeriscono le atmosfere racchiuse all’interno del libro, quasi come se si potesse immaginare Bruno Valenti annegare nelle acque di Isola Piccola e l’ultima cosa che vede è quel barlume di speranza, forse finalmente la risposta che cercava. Tutto questo viene raccontato dal punto di vista di Bruno, da un uomo sgretolato che si sente in qualche modo incompleto senza rinunciare alla firma di Pandolfo, alla crudezza nel raccontare di abusi e violenze subite dai suoi personaggi, ai traumi che ne sono derivati e alla motivazione che spinge un prete in qualche modo a ritrovare se stesso.

L’isola delle ombre è quindi la lente d’ingrandimento puntata su una vita disturbata, disturbante, che riesce a far rabbrividire persino il più freddo dei lettori, portandolo in un delirio fatto di crimini e crudeltà.

«Ho timore di tutto ciò che impregna quella casa, gli odori, i ricordi di quando ero ancora un ragazzo. La figura di mio zio, e poi mia sorella. I rimorsi e ora la morte».

 

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Leone Editore per la copia omaggio.

 

 

May the Force be with you!
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