La legge del drago di Lorenzo Visconti | Recensione di Sandy

“È la legge del Drago. Se non la rispetti ti spezzo le ossa.”

IL ROMANZO

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«E questo dove sta scritto?»
«Da nessuna parte: è la legge del Drago. Se non la rispetti ti spezzo le ossa.»

Lorenzo Visconti, detto il Drago, è un poliziotto della questura di Milano che dopo essere stato incastrato per un delitto che non ha commesso, vede andare in frantumi la propria carriera. Rilasciato in attesa di processo ha un solo obiettivo: scoprire il vero colpevole.

Senza lavoro e senza prospettive, non gli resta che mettere l’esperienza e il fiuto da ex sbirro a disposizione del miglior offerente, legale o illegale che sia.

Quando però viene assunto per indagare sull’apparente suicidio di una ragazzina in un parco, si trova invischiato in una storia più grande di lui che lo proietta in un incubo di marciume e violenza. A coprirgli le spalle la sua ex collega Lara Serrano e Jamel Blanchard, un francese dalla pelle scura con la fissa per le nuove tecnologie. La legge del Drago è un noir dai toni forti, in una Milano corrotta e spietata, nel pieno di una crisi economica che sta per devastare le esistenze di molti.

Let’s talk about “La legge del drago”

Il Drago aveva quella luce negli occhi: una strana determinazione.”

Si torna a parlare di romanzi con il  primo capitolo della serie Dragon, “La legge del Drago”, una vera serie tv fatta di carta e inchiostro che si legge tutta d’un fiato. Il seguito, “Le piume del Drago” è previsto per il 25 luglio, quindi avete ancora tempo per recuperare il primo capitolo. Bando alle ciance e parliamo del romanzo!

Lorenzo Visconti, detto Il Drago, è un triplo ex. Ex pugile, ex ispettore, ex carcerato. Nessuno si sarebbe mai che aspettato che venisse scarcerato. Ora che è a piede libero è meglio se i suoi nemici gli stanno alla larga. Carico di energia nuova, l’uomo non ha più nulla da perdere, solo da guadagnare e se questa è giustizia, è pronta ad accoglierla.
Ci troviamo a Milano, una città tetra e dimenticata da Dio, le sfumature dark con le quali è Lorenzo stesso a descriverla rendono percepibile il disagio. Il luogo stesso diviene una serpe pronta ad ingoiare i suoi abitanti, soffocandoli lentamente, fino a quando -stanchi di scalciare- non esalano l’ultimo respiro e si lasciano andare.

Lorenzo si presenta come un personaggio cinico, distante e disiluso dalla vita, come dalla stessa giustizia che credeva dalla sua parte e che sembra avergli voltato le spalle. Ciò nonostante, non si da per vinto. La sua città è un groviglio di insidie e spetta a uno come lui combattere il malaffare, facendosi giustizia a modo suo.

La città si è animata e si muove come un serpente. Si aggroviglia su se stessa, sui suoi bus, sopra i camioncini pieni di cibo, elettrodomestici, masserizie.

Incastrato per un omicidio mai commesso, il Drago, è stato confinato in una cella per ben otto mesi, dove non ha fatto altro che meditare su chi sia stato il responsabile di tutto questo. Chiunque sia stato ha effettivamente degli agganci che gli hanno permesso di incastrarlo senza che se ne accorgesse. Un poliziotto come lui è scomodo, soprattutto quando tocca fili scoperti o tasti dolenti, l’unico modo per liberarsene era sbatterlo in galera. In attesa di un processo, viene rilasciato e da allora, cercherà in tutti i modi di saperne di più su chi muove i fili, ripartendo dal punto in sospeso: l’indagine che ha finito per ritrocersi contro, dato che stava andando a minacciare duri anni di lavoro da parte di uomini di potere che hanno visto nel vecchio ispettore un pericolo incombente.

Senza distintivo o denaro, Lorenzo, si ritroverà a vagare incerto sul suo futuro. L’unica alternativa che gli resta è servirsi della forza bruta per poter sopravvivere. Lara Serrano, sua ex collega, invece, gli offrirà un modo per rifarsi, invogliandolo a lavorare insieme a lei per risolvere un caso. Una ragazzina è morta in circostanze misteriose, ma i misteri sono fatti per essere risolti. Insieme alla sua ex collega ci sarà un hacker, Jamel Blanchard, in grado di infiltrarsi ovunque.

Un formicaio che mi scorre accanto con lentezza esasperante, visto che in questo imbottigliamento non posso correre.

Le voci narranti di questo primo capitolo sono quelle del Drago e di Jamel, che si intrecciano perfettamente per dare vita a una narrazione dal ritmo serrato e dalla trama intrigante. È attraverso i dialoghi e i racconti dei due personaggi che riusciamo ad avere un’idea chiara su entrambi. Come un puzzle, si completano a vicenda, riempiendo il vuoto che l’uno lascia e viceversa. Come cita lo slogan di Amazon, “La legge del Drago” è una serie tv dalle tinte noir che si legge comodamente su tablet o carta. Lo stile di Paolo Roversi è crudo, non lascia al caso niente ed offre anche interessanti spunti sulla nostra società odierna, facendo emergere il marcio che cela una città come Milano, all’aparenza instancabile e ligia al dovere, ma sotto sotto attanagliata da una terribile oscurità.

 

 

Note sull’autore – Paolo Roversi:

Paolo Roversi nato a Suzzara ( Mantova) nel 1975, giornalista e scrittore, vive a Milano. Il suo ultimo romanzo è PesceMangiaCane (2010). È fondatore e direttore del web press MilanoNera. I suoi libri sono tradotti in Spagna, Francia e Germania.

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