Let’s talk about: Dottor Morgue #1 di Rita Porretto e Silvia Mericone

Sette anni fa veniva pubblicato per la prima volta Dottor Morgue di Rita Porretto e Silvia Mericone e oggi, a distanza di anni, Edizioni Star Comics pubblica una nuova edizione composta da due volumi, il secondo uscirà il mese prossimo.

Pagine: 400

Acquistalo subito: Dottor Morgue Vol. 1

Editore: Edizioni Star Comics
Autore: Rita Porretto, Silvia Mericone
Disegni: Francesco Bonnano, Daniele Statella, Paola Camoriano e Beniamino Delvecchio

Data di uscita: 17 Ottobre
Prezzo: € 19,90

Se si ha a che fare quotidianamente con la morte ci sono due possibilità: o si reagisce opponendovi vitalità e forza d’animo, oppure si diventa morte noi stessi. Per Yoric Malatesta, ovvero il Dottor Morgue, medico-legale asperger, fragile e ossessivo, è stato così: ciò gli ha permesso di diventare il miglior coroner di Montreal… ma a che prezzo?

A volte basta sgomberare la mente per rimettere in ordine i pensieri, per me l’unico modo dedicarmi alla lettura. Questo periodo sta mettendo a dura prova il mio ottimismo e quello che credevo essere un equilibrio perfettamente raggiunto. Se mi avessero prescritto, oltre alla classica soluzione – ovvero di lasciar perdere-, “Dottor Morgue“, probabilmente le cose sarebbero andate in maniera diversa. 

Vediamo però il lato positivo, l’essermi auto-prescritta come cura questo fumetto ha funzionato, sono riuscita a dimenticarmi di tutto il resto, finendo per divorare il primo volume in pochissimo tempo. Ora il problema è soltanto uno: come faccio a sopravvivere prima dell’uscita del secondo volume? 

La verità è che da qualunque modo la si guardi non si può non riconoscere l’eccezionale lavoro di Rita Porretto e Silvia Mericone nel riportare alla luce il fascino criminale, ispirandosi a personaggi realmente esisti e plasmando le loro storie per dare vita a dei casi perfettamente riusciti, analizzati dal punto di vista di un personaggio peculiare, Yoric Malatesta, il medico-legale italo-canadese affetto dalla sindrome di Asperger.

Source: Edizioni Star Comics

Lo Spaccamorti è un personaggio che già dalla sua prima apparizione non passa inosservato, il suo lavoro, ovvero sezionare i cadaveri, l’ ha portato a raggiungere una certa notorietà, al punto da diventare uno dei coroner più affidabili, l’unico in grado di dialogare con la morte e trovare delle risposte.

Yoric Malatesta va oltre le apparenze, dialogando con i corpi e scavando fino in fondo per scoprire la verità, l’unica ragione che lo ha spinto ad intraprendere il lavoro di medico legale, il solo che possa fare la differenza in un mondo corrotto.

Tra un caso e l’altro lo vediamo alle prese con la dura vita di un uomo affetto dalla sindrome di Asperger, incapace di decifrare le sottili sfumature delle espressioni e sentimenti umani, un problema che rischia sempre di più di mandare a monte il suo rapporto con Laverne, prostituta con la quale riesce ad andare d’accordo. Sebbene lei abbia capito come rapportarsi con Yoric, le liti non mancano.

Cadavere dopo cadavere lo vediamo fronteggiare casi difficili, tasselli di un puzzle molto più ampio ed elaborato da mettere a dura prova la sua malattia e di conseguenza la sua psiche, riportando a galla il passato, che si mischia alla morte e al vuoto incolmabile che affonda le sue radici nella scomparsa di Hanna Larsson, la sua compagna.

Source: Edizioni Star Comics

Quella perdita ha reso ancora più precario il suo equilibrio, lo si vede durante le sedute con il suo terapista, l’uomo nell’ombra, e nel suo incubo ricorrente, tutte le persone che tornano a trovarlo in quella spiaggia trascinandosi dietro le loro valigie, bagagli pesanti dei quali non riescono più a sopportarne il peso. Quelle persone hanno scelto di non parlare più, desiderano soltanto andarsene, ma è come se il loro ricordo radicato nel coroner li tenesse intrappolati in quel luogo ed è per questo che tornano ogni volta. La memoria diventa quindi una prigione, dopotutto una persona diventa immortale fin quando è ancora vivo il suo ricordo e questa ne è la prova concreta.

Composto da quattro capitoli, il Dottor Morgue narra le vicende del medico legale, ogni caso alla fine riporta gli eventi e i personaggi ai quali le autrici si sono ispirati, portando alla nostra attenzione casi di cronaca nera di forte impatto mediatico.

Ad aprire il volume c’è il primo capitolo, “La morte perfetta”, con i disegni di Francesco Bonanno, ispirato dalla figura di Arthur English, il boia di Montréal, che ha effettuato 600 impiccagioni prima di cadere in disgrazia, a causa di un errore di calcolo durante il suo lavoro a un condannato gli si è staccata la testa.

Immaginate una corda, le sue fibre che si torcono, si allunga sotto il peso di qualcosa che le viene legata attorno e lo trattiene, come se fosse l’ultimo appiglio prima di cadere nel vuoto, pensate se questo strumento di speranza, questo appiglio, fosse anche una delle più diffuse armi a disposizione dell’uomo. Restiamo fermi su quest’immagine, prima che la corda porti a termine il suo compito che cosa direbbe qualcuno che quella corda l’ha già conosciuta prima, cosa penserebbe di quella tragica fine e cosa ci racconterebbe di quel momento, quello in cui ti senti tirare il collo e senti le vertebre che si spezzano, solo lo Spaccamorti può saperlo.

Source: Edizioni Star Comics

Una dopo l’altra nove persone lasciano questo mondo, dopo essere state uccise in maniera violenta, quasi come se fosse un’esecuzione e il serial killer si fosse preso del tempo per studiare le loro forme e calcolare nei dettagli il tipo di corda e le spire da annodare prima di mettere in scena il suo spettacolo. Dell’ultima però, proprio come il delitto al quale è ispirato, la testa si è staccata dal corpo, permettendo a Yoric di capire la logica complessa che si celava dietro gli apparenti suicidi.

Il secondo capitolo, “La morte dentro” con i disegni di Daniele Statella e Marco Fara, invece si ispira al caso di Armin Meiwes, il cannibale di Rotenburg an der Fulda, che nel 2001 ha mangiato una persona che voleva essere divorata, è stato condannato all’ergastolo.

Questo è senza dubbio un caso interessante, quasi poetico vedendo la trasposizione dal caso alla sceneggiatura, arricchito dai disegni che riescono a penetrare fino in fondo nella mente del lettore.

Solo leggendo la parola “cannibalismo” nel nostro cervello si innesca una reazione, quella che ci “avverte” che quel termine è qualcosa di anormale, sbagliato, qualcosa dalla quale dobbiamo tenerci alla larga, una sorta di avviso e l’istinto ci dice di seguire questo consiglio perchè mangiare qualcosa di simile a noi va contro natura.

Jude Corman, entomologo dell’insettario di Montréal cade rompendo il vetro dell’edificio, liberando una quantità enorme di farfalle monarca, le stesse che giungono fino a Malatesta e gli permettono di scoprire l’arcano.

Il corpo della vittima è ridotto a brandelli, l’urto e la pressione hanno disintegrato gli organi interni, prolungando la sua agonia fino a quando non ha esalato il suo ultimo respiro. È interessante come da questo fatto, andando a fondo e dialogando con la vittima, lo Spaccamorti sia giunto al cannibale, una figura che finora aveva agito indisturbata nell’ombra cibandosi dei suoi sacrifici umani volontari.

Source: Edizioni Star Comics

Il terzo capitolo, “La morte elettiva” vede la collaborazione dei disegni di Paola Camoriano, si ispira al caso di Juliet Hulme e Pauline Parker, due ragazze che nel 1954 hanno ucciso la madre di quest’ultima perchè voleva separarle.

Il nostro sipario si apre con una sensitiva intenta a disegnare un volto, quello di Yoric, poco a poco veniamo introdotti nella scomparsa di tre ragazzine, Christine Roy, Lisa Leclerc e Francesca Paladino, appassionate di scrittura, autrici dell’opera Malabduvia, una storia peculiare, dove le protagoniste sono loro, accomunate da malattie diverse che si supportano come se fossero sorelle. Il vero problema sorge dopo quando, a un festival canadese, lo Spaccamorti ritrova il cadavere di Christine, da quel momento cominciano i problemi. 

A chiudere il volume c’è il capitolo “L’invenzione della morte“, con i disegni di Beniamino DelVecchio, ispirato al caso di Leopold e Loeb, due studenti universitari che per creare il delitto perfetto hanno ucciso Bobby, nel 1924.

Questa storia ci permette di rispondere alla domanda: esiste il delitto perfetto? Il modo in cui le autrici hanno rielaborato il caso di Chicago negli anni venti ha un non so che di teatrale, sembrava quasi di assistere a una sottile messa in scena, dalla trama sempre più fitta e un’esecuzione sopraffina. 

Senza ombra di dubbio “Dottor Morgue” si piazza al primo posto fra i fumetti migliori letti quest’anno e non lo dico così per dire, ma ne sono veramente convinta. Storia, disegni, caratterizzazione dei personaggi sono perfetti e il coinvolgimento è totale, dalla prima all’ultima tavola ho faticato a staccare gli occhi dal volume e se sono già in ansia per avere il secondo fra le mani un motivo c’è.

Dottor Morgue” è semplicemente il mio veleno e la mia cura. 

“Tutti temono la morte. Io no. A me piace pensare alla morte come a una ridistribuzione della materia.

⚜ Reazione post lettura: “I morti parlano, bisogna saper ascoltare”.
⚜ Pagine lette: 400
⚜ Da consumarsi preferibilmente: Bisogna goderselo poco a poco, ma è inevitabile aprire le pagine e divorarlo nel minor tempo possibile.

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Star Comics per la copia omaggio.

 

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