The Whispering Room: Imperfetto equilibrio di Andrea D’Angelo

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

Bentornati nella nostra rubrica The Whispering Room! Oggi Andrea D’Angelo ci parla del suo nuovo libro Imperfetto equilibrio, un romanzo surrealista; per saperne di più non perdetevi l’intervista con l’autore!

 

Editore: Independently published
Data di uscita: 4 gennaio 2024
Pagine: 239
Prezzo: 9.90 €

Per nove giorni di seguito Isra si reca in cima alla collina ove usa riflettere. Dopo aver fallito come scrittore e marito, di bello gli resta soltanto il ruolo di padre. Tuttavia sa che se continua ad andare alla deriva, galleggiando apatico nella calma piatta interiore, rischia di fallire anche con sua figlia. Non potrebbe sopportarlo.

I suoi sogni sono infranti e non ne ha di nuovi. Sfiduciato, si chiede se esista un orizzonte per lui, ma è incapace di rispondersi.

Il nono giorno, mentre sta tornando a casa, si perde tra i boschi. Provando a orientarsi nell’oscurità della notte, incontra una ragazza. Giovane e bellissima, quella indossa un vestito estivo e sandali leggeri, ma è inverno. Ancor più bizzarro, lo conosce e chiama per nome, nonostante lui non sappia chi sia. Eppure sente, per quanto assurdo gli sembri, che lei è la risposta che sta cercando.

 

#Bottaerisposta

 

 

  • Com’è nata l’idea di Imperfetto equilibrio?

L’idea è una conseguenza. Durante la pandemia cominciai a scrivere su Medium, in inglese. Mi sembrava un buon modo per affinare la capacità di sintesi e aggiungere ulteriore flessibilità alla mia scrittura: sono convinto che un buon autore debba saper scrivere di tutto.

Scrissi duecento articoli, principalmente incentrati sulla mia esperienza come romanziere e, discorso a me molto caro, su ciò che significa vivere la scrittura, sia in modo pragmatico che esistenziale. Poi, per un tempo, mi son detto che alcuni di quei duecento tentativi erano piuttosto buoni e, da romanziere incallito, scorgevo un filo sottile che li legava.

La scintilla per iniziare Imperfetto equilibrio è stata l’idea di far ordine in tutto ciò che avevo capito durante quel biennio. Per due motivi: una necessità personale e la convinzione che potesse aiutare qualcun altro.

 

 

  • C’è un episodio che ti si è delineato prima degli altri?

Le cinque porte. Direi che è pure l’unico. Non ho pianificato il romanzo, ma fin dall’inizio sapevo che ci sarebbero state quelle cinque porte – frutto dell’estro presente in uno dei miei articoli su Medium.

 

 

  • Parlaci un po’ dei protagonisti

In realtà il romanzo ha un unico protagonista: Isra. Inutile nasconderlo, sono io: è un testo autobiografico, perché autobiografici sono i contenuti da cui è nato. È però un’autobiografia scritta per i lettori; non a caso è surrealista.

Isra è un uomo di cinquant’anni che ha fallito. I suoi due più grandi sogni, diventare un romanziere di professione ed essere circondato dalla propria famiglia, sono infranti. E non sa più cosa fare, a parte prendersi cura di sua figlia con tutto se stesso.

La storia non è, però, un lungo monologo interiore. Il che mi porta alla prossima domanda…

 

 

  • Hai qualcosa in comune con loro?

Isra non è il solo personaggio presente, anzi. Incontra altri personaggi, che è bene siano scoperti da chi legge. Non sono tutti persone, ma tutti gli parlano. Ecco, ciò che ho in comune con tutti loro è che ognuno è una parte di me – e tutti, loro e io, hanno quest’irresistibile vizio di comunicare in base alla propria prospettiva.

 

 

  • Hai incontrato difficoltà nella stesura del romanzo?

No, francamente no. È stata la cosa più divertente e appagante che abbia mai scritto. A tratti dolorosa, ma non difficile. Credo di aver rivisto e riletto il testo una trentina di volte, nei sei mesi che ho impiegato a completarlo. La mia è scrittura per amore di scrittura e ciò che ami non è mai difficile, nonostante spesso richieda abnegazione. Imperfetto equilibrio non mi stancava mai… Poi arriva il momento in cui devi lasciarlo andare, un testo.

 

 

  • Se dovessi associare una canzone al romanzo quale sceglieresti?

Nel romanzo vengono citate alcune canzoni, in un punto preciso. Direi che “Boat” di Ed Sheeran sia la più significativa – parlo del testo.

La risposta corretta, però, sarebbe: nessuna canzone, bensì il sussurro dei boschi quando un vento lieve passa tra le fronde. Quella è la canzone di Imperfetto equilibrio, l’unica che rasserena le parti più profonde di me.

 

 

  • Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Sin troppi!

Anzitutto sto traducendo allo spagnolo Imperfetto equilibrio. (A quanto pare non ho voglia di staccarmene.) Poi ho già pianificato gli ultimi quattro romanzi della mia saga I Silenzi, di cui ho già pubblicato i primi tre volumi. Nel contempo ho iniziato e messo in pausa un romanzo horror: devo avere veramente molta voglia di scriverlo, perché è pesante. Si tratta di uno spin-off di un romanzo che ho già pubblicato, intitolato Senzanome, che horror non è e, teoricamente, ha un seguito. Non mi si fraintenda: sono tutti romanzi con un capo e una coda, come tutti i miei romanzi.

Il tempo per affrontare una tale quantità di progetti, però, è insufficiente, perché non lo faccio di mestiere. Magari scriverò un romanzo in cui le giornate saranno di settantadue ore, così, per capire che anche quella non sarebbe la soluzione e togliermi finalmente dalla testa quest’idea bizzarra che la vita sia troppo breve. A naso, mi sembra errata.

 

 

 

 

 

 

May the Force be with you!
Precedente Ci volevamo noi di Hellen Ligios | Recensione di Deborah Successivo Le spietate di Claudia Cravens | Recensione di Deborah

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.