The Whispering Room: Rhet di Marco Capocasa e Giuseppe Di Clemente

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

Torna la nostra rubrica The Whispering Room in pieno fermento! Oggi scopriamo Rhet il nuovo romanzo di fantascienza di Giuseppe di Clemente e Marco Capocasa, prequel di Elbrus; non perdetevi l’intervista con l’autrice per saperne di più!

 

Editore: Edizioni Dialoghi – Gruppo Editoriale Utterson
Data di uscita: gennaio 2024
Pagine: 282
Prezzo: 19.00 €

Rhet è un’avventura di fantascienza ambientata prevalentemente sul pianeta extrasolare che dà il
titolo al romanzo, dove prospera una civiltà aliena costituita da tre popoli: i [Driihh], esploratori
dello spazio, i [Gummhh], operosi e dediti all’economia di sussistenza e alle infrastrutture, e i
[Lypphh], reietti esiliati in un’isola-continente dove vivono in condizioni tecnologiche e culturali
arretrate. Il lettore di Rhet si troverà a seguire vicende che si sviluppano in un futuro remoto, scoprendo pagina dopo pagina le vite di tre personaggi, ciascuno appartenente ad uno dei tre popoli. Le loro vicissitudini un poco alla volta finiscono per intrecciarsi, divenendo indissolubilmente legate nel corso di un viaggio nello spazio profondo che li porterà in un sistema solare a loro ignoto, verso un destino comune, verso l’origine stessa della loro civiltà.

 

#Bottaerisposta

 

 

  • Com’è nata l’idea di Rhet?

Nasce innanzitutto dal piacere di riprendere la narrazione del mondo di Elbrus. Siamo stati inoltre ulteriormente motivati dalle istanze di alcuni blogger e lettori che, affascinati dal popolo alieno protagonista del romanzo, hanno manifestato il desiderio di conoscere di più al riguardo, auspicando un altro racconto che li vedesse protagonisti e dandoci così ulteriore motivazione ad andare avanti nello sviluppo del nostro universo narrativo.

 

 

  • C’è un episodio che vi si è delineato prima degli altri?

Sì, anche se non possiamo rivelarlo per non compromettere la suspense e l’effetto sorpresa. Possiamo solo dire che è il nesso narrativo fra Elbrus e Rhet, dove il cerchio si chiude. Da lì, poi, abbiamo creato tutto il resto.

 

 

  • Parlateci un po’ dei protagonisti

Il nostro tentativo è sempre quello di costruire personaggi “completi”, delineando prima il loro background, cosicché ogni loro pensiero, azione e reazione siano coerenti e credibili. In questo modo i nostri tre personaggi principali, che appartengono a tre popoli diversi che vivono sullo stesso pianeta, si muovono ed esprimono pensieri, ambizioni e paure condizionati dall’ambiente sociale e dalle loro diversità.

Abbiamo una [Ohdd], ovvero una consigliera, una figura a metà fra una sociologa e una psicologa, esperta di entrambe le discipline ed al tempo stesso una studiosa dedita alla promozione del dialogo fra studiosi di discipline diverse. Questo personaggio è una ragazza incapace di accettare i retaggi di usi di famiglia soverchianti, quasi oppressivi, che limitano la libertà di pensiero e scelta. Le continue tensioni coi suoi familiari la porteranno ad abbracciare l’esplorazione spaziale, una via di fuga alla ricerca di una nuova meta e alla scoperta di sé. Un altro personaggio femminile è al centro della narrazione. Un’esobiologa discriminata nelle prospettive di carriera perché appartenente ad un popolo al quale sono preclusi alcuni sbocchi professionali. Ma quando, per alcune tensioni sociali si verificheranno nella narrazione determinati cambiamenti epocali, a lei si presenta l’opportunità di una nuova prospettiva. Lascerà così il suo posto nella base lunare e sceglierà di intraprendere l’esplorazione spaziale per dedicarsi alla ricerca e allo studio di nuove forme di vita. Il terzo personaggio principale è un reietto ed appartiene al terzo popolo in gioco, un popolo arretrato e selvaggio. Per inseguire un amore impossibile cade in disgrazia e si perde nel dolore e nell’incertezza. Ma il fortuito incontro con un ministro del culto gli offrirà una possibilità d’evasione, la possibilità di vedere il mondo con occhi diversi e di gettare uno sguardo nella vastità del cosmo.

 

 

  • Avete incontrato difficoltà nella stesura del romanzo?

Non abbiamo incontrato particolari problemi nello scrivere Rhet, anche perché negli anni di collaborazione abbiamo definito un approccio di scrittura molto funzionale alle nostre caratteristiche personali. Scrivere a quattro mani è una potente risorsa. Dopo l’ideazione della storia e la stesura del soggetto, ci dividiamo il lavoro, per poi scambiarci il materiale in bozza per una revisione incrociata, sia contenutistica sia stilistica, ed il tutto si armonizza.

 

 

  •  Avevate avuto da subito l’idea di un prequel di Elbrus?

Di questo secondo capitolo ne avevamo già iniziato a parlare dopo la pubblicazione di Elbrus. Fra le varie ipotesi di racconto nell’universo narrativo già creato, quella definitiva è nata tuttavia dalla mediazione fra la nostra idea originaria e quelle che ci sono venute ascoltando i commenti di chi aveva letto Elbrus che ci hanno ulteriormente motivato nel voler dare risposta agli interrogativi che da queste discussioni emergevano come irrisolti.

 

 

  • Se doveste associare una canzone al vostro romanzo quale scegliereste?

Più che una canzone si potrebbe associare alla lettura di Rhet un album, per esempio Singularity di Jon Hopkins, un disco di musica elettronica i cui “paesaggi sonori” ben si addicono a nostro parere alle ambientazioni del romanzo.

 

 

  • Quali sono i vostri progetti per il futuro?

Stiamo gettando le basi per un terzo e conclusivo capitolo. Abbiamo ancora tante nostre riflessioni su questo universo da condividere con i lettori attraverso un racconto di fantascienza. E sebbene Rhet possa essere considerato, nella sua complessità, un racconto autoconclusivo che può essere letto indipendentemente da Elbrus, abbiamo lasciato aperta la porta per un ultimo entusiasmante miglio sulla rivelazione della cosmogonia costitutiva di questo universo narrativo che spiegherà ogni cosa.

 

 

 

 

 

 

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