Harry Potter e la maledizione dell’erede | a cura di Sandy

JK Rowling - Harry Potter e la maledizione dell'erede

«Albus Severus, porti il nome di due Presidi di Hogwarts. Uno di loro era un Serpeverde ed era probabilmente l’uomo più valoroso che abbia mai conosciuto.

Dopo la magica saga che ci ha accompagnato durante la nostra adolescenza insieme alle trasposizioni cinematografiche, i libri “spin-off” dedicati al maghetto più famoso del mondo, gli art book e qualsiavoglia gadget ritraente il mondo magico di Hogwarts, ecco arrivare sui nostri comodini l’ottava storia: ovviamente stiamo parlando di “Harry Potter e la maledizione dell’erede”. 

Da grande fanatica del mondo di Harry Potter non potevo che esserne felice tuttavia la mia gioia è andata scemando quando è giunto sugli scaffali di ogni libreria questo romanzo. All’inizio credevo fosse uno scherzo, insomma, per il prezzo ci poteva anche stare un nuovo libro ma invece quello con cui mi sono confrontata è stata una sceneggiatura dello spettacolo teatrale debuttato a Londra il 30 di luglio 2016. Non fraintendetemi, posso solo immaginare quanto sia magnifico lo spettacolo, a teatro, e infatti non giudico la scelta di Thorne e Tiffany di dare vita al mondo potteriano anche in questo campo. Quello che non mi va giù è di leggere dialoghi interpretando caratteristiche e tratti psicologici di ogni personaggio, perdendo così la magia e la bellezza che ha reso celebre il mondo di Harry Potter. Lo so, dobbiamo staccare la saga da questo romanzo, ma riesce comunque difficile trovare tanti pregi in un prodotto – a mio parere- incompleto. Mi sarebbe piaciuto avere un’edizione romanzata dello spettacolo a cui purtroppo non ho potuto assistere. La Rowling è una scrittrice fantastica, dotata di un’incredibile talento e creatività, poteva regalarci il capolavoro che avrebbe fatto piangere ogni Potterhead del mondo, ispirandosi allo spettacolo teatrale, perchè no. In fin dei conti, posso chiudere un’occhio sulla scelta del teatro ma non sul prodotto che ho avuto tra le mani. Non lo so, magari era lì soltanto come consulente per dare spunti, ma immagino che poteva almeno mettere una pulce nell’orecchio alle case editrici che avrebbero pubblicato la sua opera o dare spunti per creare qualcos’altro. Poteva a questo punto far uscire un DVD contenente lo spettacolo affiancandolo a un e-book o un libro stampato della sceneggiatura piuttosto che questo. Per chi non ha potuto vederlo la scelta pare quasi insensata. A quel prezzo un supporto multimediale glielo avrei acquistato volentieri, apprezzando così anche lo sceneggiato. Che sia soltanto marketing? Chissà.

Lasciando perdere tutti questi fattori per un momento, bisogna dirlo. È un surrogato, anzi, un derivato (mal riuscito) della trama principale. Posso comprendere che, in quanto spettacolo teatrale, debba per forza essere diverso sotto certi aspetti, ma questa volta molti aspetti sono stati re-interpretati malamente. Le giratempo, ve le ricordate? Non voglio farvi spoiler ma non riescono a tener comunque in alto la trama. Più che “la maledizione dell’erede”, lo avrei intitolato “la rivincita dei Malfoy” perchè alla fine dei conti, è attorno a questo che gira la sceneggiatura o forse ho frainteso? Stranamente Scorpius è stato l’unico personaggio del quale sono andato fiera fino alla fine. L’amicizia tra lui e Albus è qualcosa che mi ha aiutata a portare a termine il mio fardello. E sebbene ci siano aspetti per i quali la sceneggiatura non mi sia dispiaciuta, ci sono ben altri che dovrebbero far tornare sui propri passi i creatori di questo “dramma” fatto libro.

Ho scelto una rubrica da dedicare al discusso Harry Potter e la maledizione dell’erede perchè recensirlo avrebbe messo a dura prova il mio lato potteriano che non riesce a contenersi. Sarebbero state soltanto critiche su critiche ed è meglio evitarle per non farsi il sangue amaro. Tutto sommato la sceneggiatura ogni tanto qualche sorrisino me lo ha fatto fare, per carità. Resta il fatto che non riesco a fare miei i personaggi, ad immedesimarmi in loro ed è questo quello che mi rode amaramente. Lasciando stare Harry Potter e la sua saga, una cosa che ho sempre apprezzato nella Rowling erano/sono le sue meravigliose descrizioni, tutta l’emozione che ho provato e non provarne affatto mentre ho letto la sceneggiatura mi è dispiaciuto ardentemente. Non ha senso leggerla se non posso vedere lo spettacolo. Dovrò procurarmi un biglietto ma per allora, forse, non ci sarà neanche più. Nell’attesa di un DVD o qualsiasi cosa ci vogliano far comprare per apprezzare di più la sceneggiatura, non aggiungo altro. Per tutti quelli che hanno apprezzato il romanzo voglio soltanto dirvi una cosa. Nonostante i nostri pareri siano discordanti, queste sono le mie impressioni e non sono da prendere per oro colato mentre per quelli che hanno ribaltato la Rowling come un calzino, scaraventandole ogni cattiveria possibile, voglio soltanto aggiungere che non è giusto. È vero, anche io sono rimasta delusa da un prodotto mediocre come questo, ma ciò non giustifica il tipo di atteggiamento. Bisogna vedere gli aspetti negativi e positivi di ogni cosa. In questo caso per me ce n’erano pochi ma c’erano. Non è soltanto cattiveria gratuita. Detto questo, facciamo un ultimo tuffo nei ricordi e ascoltiamo insieme qualcosa che ci farà spuntare nuovamente il sorriso.

 

 

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