TGIF – Book Whispers #33: I libri consigliati di questa settimana

Giuro solennemente di avere buoni consigli…

È venerdì e questo significa che io Sara di Bookspedia siamo pronte a condividere con voi i nostri romanzi preferiti. Le mie scelte di questa settimana, come al solito, sono diverse fra di loro. Abbiamo un romanzo di signor thriller, un classico e un thriller storico.

Osservatore oscuro di Barbara Baraldi

Pagine: 528
Per Aurora Scalviati, giovane profiler della polizia di Sparvara, i colleghi Bruno Colasanti, Tom Carelli e Silvia Sassi sono diventati la famiglia che non ha mai avuto. Ma tutto è destinato a cambiare con il ritrovamento, alla Certosa di Bologna, del cadavere di un uomo senza nome né documenti di riconoscimento. Gli unici indizi sono la bocca cucita, il corpo martoriato da un’antica, feroce tortura e un tatuaggio sul petto con il nome di Aurora, eseguito postmortem. Sospettata di essere coinvolta nell’omicidio e interrogata senza sosta, Aurora deve scontrarsi non solo con la diffidenza dei superiori, ma anche con quella dei suoi più stretti collaboratori. Persino il suo rapporto con Bruno viene messo a dura prova. Il poliziotto, avvilito per le complicazioni del suo rapporto con Aurora, si è fatto coinvolgere, sotto falso nome, in un giro di corse clandestine in cui bazzicano neonazisti e membri della malavita organizzata. Tom e Silvia, invece, sono troppo impegnati con i loro nuovi incarichi, l’uno presso la polizia postale e l’altra con l’accorpamento dei forestali con i carabinieri. Ognuno di loro, però, non sa di essere diventato il bersaglio di un serial killer che ha intenzione di uccidere uno per uno le persone più vicine ad Aurora. La sua rete di morte, gravata di minacciose simbologie nordiche che affondano nei più sanguinosi riti vichinghi, si stringe fino a raggiungere il collo di Isaak Stoner, il maestro di Aurora, il suo padre spirituale. Valraven è il nome in codice dell’assassino, il corvo sovrannaturale che per le antiche popolazioni scandinave divorava i corpi dei morti sul campo di battaglia. Solo una ragazza ferita e sofferente come Aurora Scalviati può raccogliere questa sfida. Lei e i fantasmi che la scortano e che, ancora una volta, si dimostreranno terribilmente reali…

“La verità è che proprio il dolore era stato per molto tempo la sua unica certezza. Le ferite che pulsavano, la scheggia del proiettile che urlava provocandole dei mal di testa da mozzare il respiro. Sembrava assurdo, ma sentire dolore significava essere ancora viva.”

Personalmente io amo i thriller, ormai lo sapete. Ne leggo in continuazione e non ne ho mai abbastanza, ma ultimamente mi è capitato di avere fra le mani del potenziale non sfruttato a dovere, ma lasciato in superficie e avvolto da un finto alone di mistero che a conti fatti esplode in banali motivazioni che spingono un killer ad uccidere. Con Barbara Baraldi invece ho ritrovato qualcosa che credevo perduto, non soltanto una storia complessa e ben sviluppata, ma anche convincente, che procede in maniera lineare e semina i suoi indizi in maniera calcolata e logica, come un buon thriller dovrebbe fare, dando la possibilità di godersi il viaggio e non di andare alla ricerca di chi è il colpevole e basta.

Parliamo comunque di un thriller psicologico che esplora fino in fondo i personaggi che popolano le sue pagine e al tempo stesso regala un caso peculiare che riguarda il passato di Aurora.

Lo stile dell’autrice riesce a suscitare emozioni e al tempo stesso catturare chi legge alla scoperta di un’indagine complessa, celata fra mille combinazioni e dietro un nickname, Valraven. Il ritmo si serra attorno alla gola del lettore come un pitone pronto a stritolarlo eppure, ciò nonostante, non si riesce a staccare gli occhi dalle pagine.

Consiglio a chi vuole intraprendere questo viaggio di partire da “Aurora nel buio” perché in questo secondo capitolo ci sono riferimenti all’indagine precedente, perciò godetevi il viaggio, sarà avvincente, inquietante e intrigante, questo secondo non è da meno.

Osservatore Oscuro è un viaggio all’interno di una mente inferma che cerca di riparare ferite che il corpo non riesce a sopportare, mettendo in gioco gli orrori che tornano dal passato per distruggere il presente.

Il pittore fulminato di César Aira

Pagine: 94

Johann Moritz Rugendas, noto pittore tedesco dell’Ottocento, compie un viaggio tra la regione andina e l’Argentina insieme a un altro pittore più giovane, il fidato amico Krause. I due paesaggisti cercano il volto nascosto della loro arte e sono catturati dall’ignota immensità, che palpita di mistero; si immergono nella ricchezza della natura, nella sua specificità, nella vivida diversità rispetto ai climi e agli ambienti del Vecchio Mondo. Sono entrambi alla mercé di un mondo tanto fiorente quanto violento: da un lato ci sono gli indios, con la loro ferocia primitiva e le loro scorribande imprevedibili, veri e propri tifoni umani che i due europei sognano di immortalare; dall’altro c’è un tempo atmosferico mutevole e spietato. Sarà proprio quest’ultimo, con uno scherzo crudele, a cambiare le sorti del viaggio e della vita stessa del protagonista: un giorno, Rugendas viene colpito da un fulmine insieme al suo cavallo…
Uno dei più stimati scrittori sudamericani di oggi, paragonato a Calvino e Nabokov per il suo allegro gioco letterario, torna nelle librerie italiane con uno dei suoi romanzi più apprezzati: una vicenda intrigante ed eccezionale, come il suo protagonista. Un viaggio suggestivo attraverso la bellezza, l’arte e il lato grottesco della natura.

Alla fine divenne evidente che si stavano lasciando alle spalle quei paesaggi. Li avrebbero riconosciuti se fossero passati di lì un’altra volta? “Mi è rimasto negli occhi”, si dice comunemente. Perché solo negli occhi? Anche in tutta la faccia, nelle braccia, nelle spalle, nei capelli, nei talloni… Nel sistema nervoso.

“Il pittore fulminato” racconta la storia di un viaggio, dove il lettore si trasforma a tutti gli effetti in un esploratore vero e proprio alla ricerca di enigmi e misteri da risolvere, ma ciò che trova è invece il lato nascosto della natura, la faccia grottesca e affamata sempre pronta a saziare la propria fame. Sotto questo punto di vista Aira dimostra di essere un grande conoscitore della flora e fauna che circonda la regione andina, dove oltre alle insidie vi è traccia degli indios, popolo guerriero che ha abitato queste terre e che è in continuo conflitto fra di loro.

Scrittura e pittura si fondono creando una nuova sfumatura di colore, difficile da ignorare, accesa e marcata e a suo modo indelebile.

Aira è uno degli scrittori più affermati nell’America Latina, uno che sto imparando a conoscere soltanto adesso per colmare le mie lacune. Leggere questo autore significa tuffarsi in storie che vanno oltre la semplice narrazione, infatti, ci si immerge totalmente in un nuovo mondo in cui ogni dettaglio è vivo e ha una sua storia, quindi non è lasciato a sé sullo sfondo come se non contasse.

La fortezza del castigo di Pierpaolo Brunoldi e Antonio Santoro

Pagine: 384
1266. Francia, convento di Mantes. L’inquisitore Marcus attende nell’ombra l’arrivo di un frate. È deciso a strappargli a ogni costo la verità su un libro segreto che minaccia di scuotere le fondamenta della Chiesa…
1214. Italia, Altopascio, dimora dei Cavalieri del Tau. Il francescano Bonaventura da Iseo, esperto nelle arti alchemiche, apprende con sgomento la notizia della scomparsa del suo mentore, Francesco d’Assisi, e riceve, dalle mani grondanti sangue di un confratello, un misterioso manoscritto che dovrà custodire anche a costo della propria vita. Determinato a trovare e liberare Francesco, Bonaventura decide di mettersi in viaggio: tra bui conventi e infidi manieri, scoprirà che il maestro aveva con sé l’unica reliquia in grado di sconfiggere le forze del male e impedire l’avvento dell’Anticristo. Sulle tracce del frate d’Assisi, il monaco e i suoi compagni di avventura arriveranno fino alla rocca maledetta di Montségur, fortezza inespugnabile degli eretici catari…

“Devi essere più saggia, Fleur. A volte la realtà non è esattamente quella che appare, ma sei giovane e imparerai.”

Personalmente Fleur è uno dei personaggi che ho più amato in questo romanzo. Parliamo di una giovane ragazza additata dalla società in quanto diversa nel suo modo di pensare e agire, non ha mai fatto dei suoi limiti la sua debolezza ma il suo punto di forza e questo l’ha spinta a cacciarsi nei guai. È un personaggio che nessuno riesce a piegare e spezzare, questo perché dentro di lei arde la fiamma di una vera guerriera.

Dall’altra parte abbiamo il frate “mago” o “alchimista” che al contrario di Fleur è più saggio e paziente. Non si butta impulsivamente in una situazione, interviene solo se è necessario. Sono due personaggi che si completano fra di loro. Quello che manca a uno ce l’ha l’altro e questo rende la loro unione equilibrata.

Questo thriller storico ha tutti gli ingredienti per tenere in pugno il più scettico dei lettori. I due autori si compensano a vicenda, riempiendo l’uno le mancanze dell’altro e viceversa, rendendo la lettura un piacere per gli occhi e per la mente.

“La fortezza del castigo” è un viaggio colmo d’insidie, dove dietro ogni angolo si nascondono le tenebre più oscure, pronte ad inghiottire qualsiasi luce.

Per questo appuntamento è tutto. Ricordatevi di passare da Sara di Bookspedia per scoprire i suoi consigli!

May the Force be with you!
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