Review Party: Osservatore oscuro di Barbara Baraldi

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“L’aveva coinvolta in un gioco pericoloso, stuzzicandola e umiliandola, dimostrando la sua superiorità. Un gioco di cui lei non conosceva ancora le regole. E in cui la posta era la morte.”

Pagine: 528

Acquistalo subito: Osservatore oscuro

Editore: Giunti Editore
Collana: M

Data di uscita: Marzo
Prezzo: € 19,00
Pagine: 528

Per Aurora Scalviati, giovane profiler della polizia di Sparvara, i colleghi Bruno Colasanti, Tom Carelli e Silvia Sassi sono diventati la famiglia che non ha mai avuto. Ma tutto è destinato a cambiare con il ritrovamento, alla Certosa di Bologna, del cadavere di un uomo senza nome né documenti di riconoscimento. Gli unici indizi sono la bocca cucita, il corpo martoriato da un’antica, feroce tortura e un tatuaggio sul petto con il nome di Aurora, eseguito postmortem. Sospettata di essere coinvolta nell’omicidio e interrogata senza sosta, Aurora deve scontrarsi non solo con la diffidenza dei superiori, ma anche con quella dei suoi più stretti collaboratori. Persino il suo rapporto con Bruno viene messo a dura prova. Il poliziotto, avvilito per le complicazioni del suo rapporto con Aurora, si è fatto coinvolgere, sotto falso nome, in un giro di corse clandestine in cui bazzicano neonazisti e membri della malavita organizzata. Tom e Silvia, invece, sono troppo impegnati con i loro nuovi incarichi, l’uno presso la polizia postale e l’altra con l’accorpamento dei forestali con i carabinieri. Ognuno di loro, però, non sa di essere diventato il bersaglio di un serial killer che ha intenzione di uccidere uno per uno le persone più vicine ad Aurora. La sua rete di morte, gravata di minacciose simbologie nordiche che affondano nei più sanguinosi riti vichinghi, si stringe fino a raggiungere il collo di Isaak Stoner, il maestro di Aurora, il suo padre spirituale. Valraven è il nome in codice dell’assassino, il corvo sovrannaturale che per le antiche popolazioni scandinave divorava i corpi dei morti sul campo di battaglia. Solo una ragazza ferita e sofferente come Aurora Scalviati può raccogliere questa sfida. Lei e i fantasmi che la scortano e che, ancora una volta, si dimostreranno terribilmente reali…

La mente di Aurora era un rifugio comodo per mostri, fantasmi e ossessioni.

Source: Pinterest

E mentre sorseggio il mio caffè vi parlo del nuovo romanzo di Barbara Baraldi, “Osservatore Oscuro”, pubblicato da Giunti Editore nella collana M.

Barbara Baraldi aveva già dimostrato di essere capace di attirare l’attenzione dei suoi lettori e trattenerla dall’inizio alla fine del libro, creando un crescendo di suspense e sete di conoscenza, nel suo primo lavoro e ora, un anno dopo, si riconferma per le impressioni iniziali, addirittura superandole in tutto e per tutto.

Aurora Scalviati è un personaggio dalle tinte marcate, a renderla intrigante non sono soltanto le sue doti da profiler ma anche la sua condizione, quella di una donna tormentata dai demoni e consumata dal suo disturbo bipolare e da quel frammento nel cervello che le ricorda come sia effimera la vita, come in un attimo le cose scivolino via e lascino un vuoto incolmabile per chi sopravvive.

Questo è un thriller tutto italiano che affonda le radici nel passato, nella parte di Aurora che cerca di dimenticare e andare avanti, lavorando senza sosta e dimostrando a chi la circonda che riesce ancora a farcela, nonostante le ricadute e le immagini che ogni tanto vorticano nella sua mente. La sua vita è passata al microscopio, al primo accenno di debolezza viene messa da parte perché troppo debole in quanto ferita e lunatica, ma anche quando la danno per scontato riesce sempre e comunque a risollevarsi e dimostrare che sa fare ancora il suo lavoro e lo sa fare meglio di chiunque altro.

“Si sentiva violata, come se una presenza estranea avesse fatto irruzione nel suo spazio più privato, mettendo in discussione la sua stessa identità.”

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È ironico che Aurora sappia “leggere” nella mente dei criminali più spietati, analizzando fino in fondo il comportamento e il motivo che li spinge ad agire in quel determinato modo, ma non sappia decifrare con chiarezza l’offuscamento della sua stessa mente. I fantasmi vanno e vengono alimentandosi delle sue paure, prosciugandola di qualsiasi emozione e facendola diventare quasi una macchina fredda e distaccata da sé stessa, muta spettatrice di un dolore che non riesce ad evitare.

Prima il Lupo Cattivo, caso che ha messo a dura prova sia lei, ma anche i suoi colleghi e lo stesso Piovani, “costretto” a dimettersi perché quel caso ha scombussolato la sua vita, ancora di più il non aver avuto il risultato che sperava. E così, mesi dopo quell’indagine, si fa da parte, le sue spalle hanno caricato troppi macigni, è ora di lasciare che sia un altro a farsi carico di tale fardello.

Ora una nuova minaccia incombe e grida ad alta voce il nome di Aurora, tatuato sulla prima vittima e marchiato a dovere soltanto per lei. Il corpo della vittima è stato rinvenuto a Certosa di Bologna, privo di identità, ma disposto in modo che lei potesse scorgere oltre il velo e captare il messaggio. Questo particolare e macabro dettaglio la mette nuovamente sotto i riflettori, spingendo tutti ad allontanarla dalle indagini. Ancora una volta Aurora deve dimostrare qualcosa, in questo particolare caso di non essere coinvolta nell’omicidio, ma di poter essere d’aiuto in quanto esperta profiler.

Valraven, è questo il nome di colui che muove le fila da dietro le quinte, uno psicopatico che si nasconde dietro la reputazione di una divinità vichinga, pronto a scatenare la sua furia “divina” sulla profiler. Il mietitore si dimostra essere un avversario forte in quanto assetato di sangue e imprevedibile poiché conosce bene ogni aspetto del suo bersaglio, ma allo stesso tempo è paziente, osserva nell’ombra e cattura ogni movimento della sua preda.

Stanare un avvoltoio come questo significa percorrere una strada tortuosa dove presente e passato si fondono, riaprendo ferite nel cuore di Aurora che mai si sarebbe aspettata di dover fronteggiare, ma allo stesso tempo è una caccia disperata per tarpare le ali dell’incubo che rischia di spazzare via ciò che ha conquistato da quando si è trasferita.

“Avvertiva una strana inquietudine, nel profondo. Una sensazione indefinibile ma persistente che ci fosse qualcosa di sbagliato, all’interno di quella stanza. E non aveva niente a che fare con le macabre fotografie che aveva affisso alle pareti per studiare le modalità del delitto. No, era qualcos’altro. La sensazione di non essere sola.”

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In questo capitolo assistiamo a un delicato momento della vita di Aurora, quello in cui sta provando a ricostruirsi dalle fondamenta, ma l’equilibrio è precario e nonostante la sua determinazione finisce sempre per vacillare. Ricominciare era già stato difficile quando aveva riaperto gli occhi, la sua vita rischia di sfuggirle di mano e a gravare la situazione ci sono le conseguenze di quel frammento di proiettile che le ricordano quanto sia sottile l’equilibrio fra vita e morte. Avendo sfiorato una, ora la profiler è decisa a vivere, vuole farlo per sé stessa e per ciò che ha perso in quello scontro a fuoco, ma anche perché tutto ha un sapore diverso dal suo risveglio ed è pronta a cogliere le differenze per quanto possibile.

Un caso non si archivia e basta. Ogni indagine lascia dentro di sé una traccia indelebile di ciò che è stato, della caccia, delle emozioni provate, di tutto. Per Aurora è così, il Lupo Cattivo è riuscita a segnarla, ma è Valraven a trasformare quel segno in un marchio vero e proprio. Non importa quanto sia bravo un profiler a decifrare una mente, prima o poi qualcuno riuscirà ad andare oltre, a trasformare il lavoro in incubo e ricordare a chi si trova dall’altra parte che uno psicopatico è in grado di leggere le persone, dato che (Aaron Hotchner insegna) ogni soggetto ignoto è al tempo stesso un profiler.

Ho apprezzato moltissimo un frammento doloroso del passato di Bruno, anche se il rapporto con Aurora continua ad essere precario. Per evitare che le emozioni prendano il sopravvento hanno soffocato le grida dei loro corpi, che silenziosamente continuano a chiamarsi e in questo i loro punti di vista sono perfetti e al tempo stesso fanno urlare a loro volta chi legge, che vorrebbe andare da entrambi e far loro affrontare la situazione piuttosto che lasciarla da parte.

“La verità è che proprio il dolore era stato per molto tempo la sua unica certezza. Le ferite che pulsavano, la scheggia del proiettile che urlava provocandole dei mal di testa da mozzare il respiro. Sembrava assurdo, ma sentire dolore significava essere ancora viva.”

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Personalmente io amo i thriller, ormai lo sapete. Ne leggo in continuazione e non ne ho mai abbastanza, ma ultimamente mi è capitato di avere fra le mani del potenziale non sfruttato a dovere, ma lasciato in superficie e avvolto da un finto alone di mistero che a conti fatti esplode in banali motivazioni che spingono un killer ad uccidere. Con Barbara Baraldi invece ho ritrovato qualcosa che credevo perduto, non soltanto una storia complessa e ben sviluppata, ma anche convincente, che procede in maniera lineare e semina i suoi indizi in maniera calcolata e logica, come un buon thriller dovrebbe fare, dando la possibilità di godersi il viaggio e non di andare alla ricerca di chi è il colpevole e basta.

Parliamo comunque di un thriller psicologico che esplora fino in fondo i personaggi che popolano le sue pagine e al tempo stesso regala un caso peculiare che riguarda il passato di Aurora.

Lo stile dell’autrice riesce a suscitare emozioni e al tempo stesso catturare chi legge alla scoperta di un’indagine complessa, celata fra mille combinazioni e dietro un nickname, Valraven. Il ritmo si serra attorno alla gola del lettore come un pitone pronto a stritolarlo eppure, ciò nonostante, non si riesce a staccare gli occhi dalle pagine.

Consiglio a chi vuole intraprendere questo viaggio di partire da “Aurora nel buio” perché in questo secondo capitolo ci sono riferimenti all’indagine precedente, perciò godetevi il viaggio, sarà avvincente, inquietante e intrigante, questo secondo non è da meno.

Osservatore Oscuro è un viaggio all’interno di una mente inferma che cerca di riparare ferite che il corpo non riesce a sopportare, mettendo in gioco gli orrori che tornano dal passato per distruggere il presente.

May the Force be with you!
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