A tu per tu con Chiara Panzuti

 

Chiara nasce nel 1988 a Milano, città in cui attualmente vive. Diplomata in studi classici, ha frequentato un corso di Illustrazione e Animazione Multimediale presso l’Istituto Europeo di Design. Coltiva la passione per la scrittura da quando è piccola. Il gioco dei quattro è il primo volume della trilogia di Absence. Di prossima pubblicazione anche gli altri due titoli, L’altro volto del cielo e La memoria che resta.

 

Il romanzo – la trama

Viviamo anche attraverso i ricordi degli altri. Lo sa bene Faith, che a sedici anni deve affrontare l’ennesimo trasloco insieme alla madre, in dolce attesa della sorellina. Ecco un ricordo che la ragazza custodirà per sempre. Ma cosa accadrebbe se, da un giorno all’altro, quel ricordo non esistesse più? E cosa accadrebbe se fosse Faith a sparire dai ricordi della madre? La sua vita si trasforma in un incubo quando, all’improvviso, si rende conto di essere diventata invisibile. Nessuno riesce più a vederla, né si ricorda di lei. Non c’è spiegazione a quello che le è accaduto, solo totale smarrimento. Eppure Faith non è invisibile a tutti. Un uomo vestito di nero detta le regole di un gioco insidioso, dove l’unico indizio che conta è nascosto all’interno di un biglietto: 0°13’07’’S 78° 30’35’’W, le coordinate per tornare a vedere.

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Cari lettori,

ho avuto il grande piacere di partecipare alla presentazione di Absence alla libreria Sommaruga di Lodi. Qui, ha avuto luogo per me un’importante Prima Volta: la prima intervista dal vivo! Ero davvero emozionata e molto agitata, Chiara è stata davvero carinissima a rispondere alla domande. Vi lascio alla nostra chiaccherata =)

 

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Benvenuta Chiara alla Stamberga d’inchiostro! Ti ringrazio per partecipare a questa piccola intervista con tanta simpatia, è un grande piacere conoscerti!

 

  • Come è nata l’idea di Absence?

Absence è un’idea che avevo già da tanto tempo, l’idea è nata ai tempi del liceo, ho iniziato ad elaborare questa tematica sofferta anni dopo la fine delle superiori. Alla fine ho preso la decisione di scrivere una storia, un’avventura che la comprendesse, restando sul genere young adult ma dando molto spazio all’introspezione. Ho scelto di utilizzare l’invisibilità in modo letterale, i personaggi infatti sono diventati invisibili, questo mi ha permesso di portare avanti la tematica anche nel senso più astratto.

 

  • Secondo te, siamo tutti noi un pò invisibili agli occhi del mondo?

Era proprio quello che ci tenevo tanto a far uscire. Personalmente, all’epoca del liceo ero un pò invisibile, avevo tra professori e compagni una situazione molto piatta, questo mi ha fatto soffrire. Mi ci è voluto diverso tempo per costruirmi un identità, essa mi mancava perché speravo arrivasse dall’esterno la definizione di Chi sei tu. Questo è un problema ai giorni nostri, i social network e la realtà virtuale rendono difficile l costruzione di un’identità personale. 

 

  • Possiamo dire che Absence è un viaggio per la ricerca di sé stessi?

Fondamentalmente sì,  è più la ricostruzione dell’identità che riporterà alla riconquista della visibilità effettiva. Prima ci sarà un passaggio per capire chi si è anche se non si viene più visti dagli altri.

 

  • A quale dei tuoi personaggi ti rispecchia di più?

Sono molto legata a Scott! Tendo a voler essere una persona positiva e lui rispecchia il modo che cerco di essere anche con gli altri, sono molto affezionata a lui. Sento molto anche Faith in quanto molto riflessiva e voce narrante. Scott e Faith hanno più cose mie rispetto a Jared e Christabel. 

 

  • Se dovessi partire per un viaggio all’avventura, chi sceglieresti come compagno?

Sceglierei probabilmente Scott! Da una parte anche Faith per la condivisione delle cose introspettive però sicuramente avrei bisogno di una persona che tenga su il morale.

 

  • Ci hai condotto in giro per il mondo, a quale delle città che abbiamo visitato sei più legata?

Non in maniera particolare, anche se mi piacerebbe visitare quelle parti del mondo, specialmente il Chile. Nei prossimi libri invece visiteremo i paesi nordici, sono i miei preferiti essendo un’amante del freddo. Comunque viaggeremo ancora tantissimo!

 

  • Qual’è il messaggio che vorresti arrivasse ai tuoi lettori?

Non voglio demonizzare i social network e gli aiuti tecnologici che sono arrivati, bisognerebbe ritrovare un sano equilibrio che stiamo perdendo, molte volte essi non ci permettono di vedere veramente, ci rendono un pò invisibili. Contemporaneamente penso che i giovani siano stereotipati riguardo al fatto di restare troppo al pc; in questi ultimi mesi ho conosciuto persone molto giovani e hanno la stessa voglia e bisogno di socializzare. Sicuramente basarsi solo sulla realtà virtuale è deleterio, perché si prende tutto per vero quello che arriva da questo mondo, le persone si sfogano con cattiveria dietro alla tastiera e feriscono gli altri.

 

  • Sono molto incuriosita dall’abitudine di Faith di fotografare con le mani…

 Questo vizio di Faith è una cosa che non ho preso da me, anche se adoro fare le foto. Volevo che avesse una particolarità, il fotografare in maniera finta, per sottolineare il volere di guardare veramente un dettaglio, di concentrarsi su una nuova realtà.

 

  • Faith adora le lontre, tanto che Jared le mette questo soprannome, come mai la lontra?

La lontra è un animale che mi è sempre piaciuto, non è il mio preferito però trasmette tanta allegria e simpatia. Piace a me, ma anche a Faith, per il fatto che quando dormono si tengono per mano. Faith è il personaggio meno caratterizzato da un punto in particolare. Scott è il simpaticone, Jared è quello riflessivo, Christabel invece è l’eterna pessimista. Faith che resta la voce narrante, all’inizio appare più debole, nel senso che si avvicina più ad una persona reale e quindi alle tematiche del libro. La lontra la vuole essere una sua particolarità, perché lei è una persona molto solare che non si direbbe al primo impatto. La lontra rimarrà ed è una sorta di animale totem.

 

  • C’è un romanzo a cui ti sei ispirata o che ti piace particolarmente?

Per la storia di Absence no, per lo stile di scrittura mi sono ispirata a Banana Yoshimoto, è stata la mia linea guida. Mi piace molto perché ha una vena poetica, lei scrive di narrativa contemporanea, storie molto brevi. Riesce a rendere al meglio la parte visiva della storia, inserendo anche la parte introspettiva senza spezzare il racconto.

 

  • Hai qualche consiglio da dare a chi desidererebbe intraprendere la strada della scrittura?

Ho un forte amore per la scrittura e mi piace condividerlo. Penso che chiunque ami scrivere debba farlo bypassando completamente i muri che ogni tanto vengono innalzati, del tipo sole se pubblichi sei veramente uno scrittore. La strada della pubblicazione è una, però io per tanto anni sono andata avanti a scrivere per me stessa, per me è sempre stata lo stesso una forma d’arte, di scrittura e di comunicazione. Trovo che questa sia la cosa più importante, non lasciarsi mettere dei freni, i mondi artistici sono sempre un pò caotici e si creano le varie fazioni che affossano. Consiglierei di staccarsi da quello e portare avanti in modo genuino la scrittura, poi la strada che si fa deciderla in base a chi si è e a cosa si vuole. Conosco persone che hanno tenuto la scrittura per sé perché sentivano che la strada della pubblicazione avrebbe intaccato la genuinità della storia. Consiglio di proteggere la passione da tutto il caos esterno e portarla avanti come ci si sente e come si vuole.

 

  • Che progetti hai per il futuro? Ci puoi anticipare qualcosina?

Ora come ora sto lavorando sul secondo volume; al momento mi sto concentrando sulla chiusura della storia di Absence. Ci sarebbe un’altra storia, ma è ancora molto fumosa. Mi piacerebbe scrivere un auto conclusivo ma siccome non ho il dono della sintesi probabilmente sarà un’altra trilogia.

 

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Chiara, sei stata davvero gentilissima e simpaticissima a rispondere alle domande, conoscerti è stato un vero piacere! Non vedo l’ora di leggere il secondo volume della trilogie e scoprire cosa accadrà a Faith, Jared, Scott e Christabel.

 

May the Force be with you!
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