Due chiacchiere con… Johanna Finocchiaro, autrice di “Ramificare”

Settimana scorsa vi ho parlato di “Ramificare” di Johanna Finocchiaro, una raccolta di poesie che ha finito per conquistarmi. Oggi, invece, vi porto a conoscere la penna dietro i versi di questa splendida raccolta.

Buona lettura!

Johanna Finocchiaro, nata a Torino nel 1990, è dott.ssa in lingue e appassionata di viaggi. Spirito solare, si dedica sin dall’infanzia alla creatività con entusiasmo e grinta: scrittura, canto e fotografia. Dopo un periodo vissuto all’estero, ritorna in Italia e riscopre il suo amore per la Poesia grazie all’esperienza del Servizio Civile. Impegnata nella sua diffusione, lavora in radio e gestisce alcune rubriche culturali: uno spazio interviste sul blog Condividendo Poesia e una rubrica mensile sul periodico Torino Oggi. Riceve importanti riconoscimenti nazionali, tra cui l’inserimento come poeta accreditata su Wikipoesia. Partecipa a numerose antologie e pubblica un e-book con Lupi Editore. Il settembre 2020, infine, vede dare alle stampe la sua prima silloge, Clic (L’Erudita Editore). È membro delle Associazioni Culturali Vivere d’Arte Letteratura, Poesie Metropolitane e del movimento Artecentrismo. Imprescindibile, per l’autrice, unire cultura e utilità sociale.

Come nasce “Ramificare”?

“Ramificare” nasce mio malgrado! Suonerà buffo, ma mi ero ripromessa di non pubblicare mai poesie d’amore: vuoi per l’incredibile tradizione letteraria alla quale credevo di non poter aggiungere niente, vuoi per la riservatezza che mi contraddistingue. O meglio, il rispetto di una dimensione personale come l’amore. Tuttavia, man mano che passavano i mesi, sempre più componimenti esplodevano e acquisivano luce propria; “scappando” letteralmente di mano (e penna)! Ho dunque realizzato che una fase della mia vita serena e variopinta, sentimentalmente parlando, ha esatto spazio e tempo, riscattando l’attenzione che meritava. Soprattutto la mia, inizialmente intestardita nel volerla ignorare. E così, grazie anche ai consigli di cari amici e autori che stimo, ho deciso di condividere con i lettori un libro intimo, essenziale e completamente sincero, nel bene e nel male. Differente dal precedente, a partire dallo stile, in cui analizzo e dipingo le mille sfumature dell’Amore, filtrato dai miei occhi e dalla mia esperienza diretta. Nessun abuso di dolcezza o facili metafore; tanta verità, immagini del mio quotidiano, il rapporto autentico e genuino che mi tiene stretta a sé da quasi cinque anni. Anni meravigliosi, intrisi di contraddizione, comprensione, cura e resilienza.

 

Perché ha scelto come mezzo di espressione proprio la poesia?

Direi che ci siamo incontrate a metà strada; scrivo da sempre, sin dall’infanzia. Ricordo ancora la mia “cotta” per Gianni Rodari, da cui restavo puntualmente abbagliata. Crescendo, durante l’adolescenza, ho sentito il bisogno di scavare più a fondo, respirarmi, per potermi restituire al mondo nella versione più pura e onesta possibile. Ancora non sapevo cosa fossero quei pensieri sconnessi e potenti che sgorgavano sul foglio come acqua da una cascata. Tuttavia, coltivando quell’istinto primordiale alla scrittura, leggendo molto e lavorando a contatto con il mondo dell’Arte (essenziale l’esperienza del Servizio Civile in biblioteca), ho compreso e abbracciato la Poesia, rendendomi finalmente conto che la forma nella quale mi riconoscevo era ed è il verso. Non solo: a seguito di un periodo drammatico nella mia vita, posso dire che la Poesia mi ha curato e riportato la gioia di esistere. Nulla potrebbe mai spezzare il mio senso di appartenza al genere lirico; la mia stessa identità vi è legata a doppio filo. Certo, come ogni rapporto potrebbe cambiare, ma spero duri per sempre!

 

Quanto c’è del suo vissuto personale all’interno delle sue poesie? Tutte le riflessioni che fa vengono dalla sua esperienza o anche dalle persone che la circondano?

C’è sempre qualcosa. Nel momento stesso in cui sento montare il bisogno di scrivere e vi cedo, permetto alla coscienza di trovare la propria strada per risalire e “venire al mondo”. Ancora informe forse, prematura, ma viva. Non esiste pensiero o verso slegato dalla mia interiorità. Inizialmente, era più importante esplorare chi ero e cosa sentissi, conoscermi meglio. Il primo libro, infatti, è un viaggio interiore in me stessa. Adesso, invece, dopo qualche anno, è il mondo esterno a ispirarmi, toccarmi e provocare riflessioni ed emozioni a cui spesso non riesco a dare un nome. E così, ne scrivo!

 

Quali sono i suoi poeti o poetesse preferite?

I miei punti di riferimento poetici sono molti; ognuno diverso eppure insostituibile. Per citarne soltanto alcuni: Kiki Dimoula, Antonia Pozzi, Piera Oppezzo, Federico Garcia Lorca, Emily Dickinson, Herman Hesse, Walt Whitman, Wyslawa Szymborska, Nazim Hikmet e, ovviamente, l’unico e solo Gianni Rodari! Leggo inoltre moltissima poesia contemporanea; il panorama italiano è incredibile. Incoraggio tutti ad approfondirlo!

 

Se non avesse scelto di utilizzare la poesia per trasmettere queste emozioni quale altro mezzo di comunicazione visiva, scritta, narrata o recitata avrebbe scelto?

Probabilmente avrei seguito altri miei istinti altrettanto forti: la scrittura giornalistica (che la Poesia mi ha in parte permesso di soddisfare, grazie all’opera di divulgazione culturale che porto avanti – conduco la rubrica “E Poe…sia!” sul web magazine Torino oggi, di cui mi permetto di riportare il link: https://www.torinoggi.it/sommario/e-poesia/argomenti/e-poesia.html), il canto e la pittura.

 

Una domanda che pongo spesso. Ha qualche consiglio per chi vuole diventare scrittrice?

Più che un consiglio, un incoraggiamento: non zittire mai la propria voce interiore, quell’istinto a farsi domande e a non avere paura di condividere se stessi, nelle emozioni e nelle opinioni. Scoprire chi siamo e cosa sentiamo è la più speciale delle vittorie. Nessuno potrà portarci via la nostra identità, che non va perciò cercata in canali o modelli sbagliati. L’Arte non può e non deve omologarsi né barattare la propria dignità per un facile quanto vuoto successo.

 

 

 

disclaimer: si ringrazia Johanna Finocchiaro per la disponibilità.

 

May the Force be with you!
Precedente Close-Up: Madame Clicquot. Lo champagne sono io di Adriana Assini Successivo Costruisci la tua casa intorno al mio corpo di Violet Kupersmith

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.