Let’s talk about: Il viandante delle sfere di Stefano Pecchioli

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Il protagonista di oggi è un fantasy con la lettera maiuscola, si tratta de “Il viandante delle sfere. La caduta della stella” di Stefano Pecchioli, pubblicato da Leone Editore.

Data di uscita: 30 Maggio

Acquistalo subito: Il viandante delle sfere

Editore: Leone Editore
Collana: Sàtura
Genere: Fantasy

Prezzo: € 14,90
Pagine: 450

Kyrion è un umile contadino cresciuto ai margini del regno di Endoria, dove una casta di potenti maghi detiene saldamente il potere. Una notte, durante la festa di Fine inverno, un’enigmatica figura vestita di nero fa la sua comparsa nel villaggio, sconvolgendo per sempre la vita del giovane Kyrion, che soltanto pochi giorni prima ha scoperto di possedere un’aura magica. Costretto a fuggire insieme alla dolce Alisia e al coraggioso Sam, e protetto da un vecchio guaritore e da un possente guerriero nordico, entra a far parte della prestigiosa accademia di magia di Endorcast. Inizia così un’avventura straordinaria che porterà Kyrion in mondi fantastici e pulsanti di vita, alla scoperta della sua vera identità.

La lettura è ancora oggi una delle poche cose che riesce a spazzare via ogni briciola di stanchezza, basti pensare al romanzo di oggi, Il viandante delle sfere. La caduta della stella di Stefano Pecchioli, un fantasy che mi ha conquistata per il suo worldbuilding, la sua storia e i suoi personaggi, facendomi dimenticare lo stress del mondo esterno. C’eravamo soltanto io e il regno di Endoria, il cui fascino mi ha portata ad appassionarmi al mondo costruito da Pecchioli che come una scacchiera tridimensionale ogni livello poggia su fondamenta solide abbastanza da permettere ai lettori di seguire gli spostamenti delle pedine, i personaggi, e gli sviluppi della storia.

Ho scelto in accompagnamento al libro il mio personaggio preferito di un altro mondo fantasy pazzesco, Jace Beleren, un planeswalker e maestro di magia mentale del gioco di carte Magic The Gathering. Questa combo pazzesca dovrebbe suggerire quanto mi sia piaciuto in realtà il romanzo. Non c’è personaggio del mondo di Magic che ami di più di Jace e ora Kyrion, protagonista del romanzo di Pecchioli, si aggiunge alla lista dei miei personaggi preferiti in assoluto. Ma procediamo con calma, un passo alla volta. Allacciatevi le cinture e preparatevi a partire per Endoria, un regno dove sono i maghi a detenere il potere assoluto. Siete pronti?

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Il regno di Endoria non è perfetto, un luogo dove tutti hanno una possibilità, no. Qui vige la magicocrazia, dove un consiglio di arcimaghi amministra, governa ed emana leggi per regolare i rapporti con grandi o piccole città e la vita di periferia, per questo motivo sono soggetti a dazi e tributi semestrali che vengono versati nella tesoreria dei maghi. Di conseguenza chi possiede del potenziale magico riesce ad avere una chance per il futuro, la possibilità di ottenere il potere necessario a cambiare le proprie sorti, diventando così un pilastro della società. Al contrario, chi ne è privo può aspirare a studiare per diventare consigliere, mercante o faccendiere, tutti i ruoli che sono ben lontani dal vero potere.

Se non si ha la fortuna di avere una scintilla di potere magico, una buona istruzione o delle buone abilità fisiche non c’è molta scelta per chi vive in questo regno, bisogna soltanto rassegnarsi e coltivare i campi, svolgere i lavori più umili e sperare che il raccolto frutti abbastanza da poter pagare le tasse. “Una dignitosa poverà”, come dice Angel. E questo ci porta a a Valridente, un piccolo villaggio che sorge vicino ad un affluente del Fiume Grande, una delle più importanti tappe per gli scambi commerciali per la capitale del regno, Endorgard. 

In questo piccolo villaggio c’è un ragazzo che non passa inosservato, Kyrion, dall’aspetto singolare e gli occhi infuocati, figlio di due umili contadini che cercano di dare una possibilità al figlio, facendolo studiare, aprendo uno squarcio grande abbastanza affinché lui riesca un domani a vivere una vita migliore che non consista nel coltivare la terra, ma che lo porti un po’ più in alto. Nonostante siano due contadini Angel e Neil hanno sempre insegnato a Kyrion l’importanza dei valori e dell’amicizia, così come il potere dell’amore, un legame forte abbastanza da cambiare un destino già scritto.

Tuttavia il suo mondo precipita quando il suo villaggio è colpito da una disgrazia, tutti i suoi abitanti, compresi i suoi genitori, sono stati massacrati in maniera brutale per mano dell’Uomo Incappucciato, cancellando ogni ricordo felice della sua infanzia, lasciando al loro posto una lunga scia sanguinolenta di rabbia, orrore e incubi. Se non fosse per il maestro Oniek, Kyrion, Alisia e Sam non si sarebbero mai salvati da un triste finale scritto col sangue. Insieme il gruppo raggiunge l’accademia di Encorcast, punto di svolta per Kyrion, l’inizio di una lunga ricerca di se stesso e delle sue origini, studiando le arti magiche, potenziale innato da sempre in lui che non attendeva altro che essere sprigionato. Nel frattempo le forze del Dominio avanzano e sarà soltanto l’inizio della fine.

Io adoro questo genere di fantasy, quello che mi conquista per i personaggi caratterizzati nel dettaglio e per il worldbuilding meraviglioso che sprona a rivedere in continuazione la mappa, entrare in contatto con nuove realtà e farle proprie, sentire come se fossero tangibili le emozioni dei protagonisti, i sentimenti positivi o quelli negativi. A volte la loro disperazione, rabbia e la frustrazione si fa largo tra le pagine, eppure quando sembra tutto perduto riescono a tirare fuori la loro vera forza, dimostrare che l’apparenza inganna, come nel caso di Alisia, Kyrion e lo stesso Sam. 

Senza ombra di dubbio Pecchioli grida a gran voce il suo amore per le storie fantastiche, mettendo in scena il suo personaggio più promettente e facendogli percorrere una strada difficile per trovare se stesso in una giungla insidiosa, dove l’amicizia è quel faro in lontananza che impedisce di precipitare. I ricordi delle persone perdute non sono altro che un monito per rimembrare a noi stessi chi siamo davvero. Capirlo a volte è difficile, il vero messaggio si distorce fino a confondere, spingere a prendere la strada sbagliata, scegliere la vendetta come mezzo per raggiungere uno scopo che non lascerà altro che un vuoto.

Come tutti i fantasy è qualcosa che va affrontato un po’ per volta, assimilando per bene ogni aspetto di questo nuovo mondo, questo proprio perchè i romanzi di questo genere hanno bisogno di essere esplorati a fondo e con il giusto tempo, non si può fare il giro del mondo in due ore, bisogna dare ai nostri pensieri il tempo di concretizzarsi e lasciarci immaginare le nuove città che ci vengono descritte, le valli, i fiumi e tutte le meraviglie che rendono unica una storia come questa.

Uno dei motivi per cui vale la pena leggere “Il viandante delle sfere. La caduta della stella” è per assistere in prima fila a un viaggio straordinario alla scoperta di un ragazzo che, come una pagina bianca, ha tanto da raccontare, ma è ignaro di quanto epica e dolorosa sarà la sua avventura, che lo porterà sulle vette più alte e sul fondo dei baratri più profondi. 

«La nostra disperazione ci spinge verso la ricerca di soluzioni ancor più disperate.»

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Leone Editore per la copia omaggio.

 

 

 

May the Force be with you!
Precedente Narcos. L'artiglio del giaguaro di Jeff Mariotte | Recensione di Deborah Successivo The Whispering room: Il trono del narratore di Paolo Fumagalli

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.