Paper Corn: Avengers. Endgame di Anthony e Joe Russo

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È giovedì e questo significa che non posso più rimandare questo momento. Volevo farlo sabato ma sono stata assalita da non so neanche come spiegarlo, quella sensazione di tristezza mista a gioia che mi insegue appena finito di vedere un film come questo, tanto a lungo atteso e che una volta arrivato ha portato la devastazione di Thanos e del suo guanto su di noi, mettendo la parola fine a una delle fasi più intense del MCU.

Già il titolo annuncia l’imminente fine dei giochi, l’atto finale di una battaglia che si è protratta ormai troppo a lungo, dove abbiamo perso gran parte di ciò che abbiamo imparato ad amare e dove abbiamo potuto “toccare con mano” il potere devastante delle gemme dell’infinito, diabolici manufatti in grado di far precipitare l’universo nel terrore. Infinity War infatti è stato un film molto cupo, dove l’ironia spesso ha lasciato il posto alla sofferenza, mentre Endgame non è altro che la conseguenza dell’esito della prima battaglia, la cancellazione  di metà dell’universo, un prezzo tanto alto da pagare per riuscire a porre fine a tutte le guerre. 

Il 24 aprile quindi è una data da segnare sul calendario e che resterà impressa nel cuore di molti degli affezionati dell’universo Marvel. Perchè dico questo? Io stessa non sono rimasta immune al fascino di film e fumetti che, sebbene abbiano le loro differenze in qualche modo, con il passare degli anni si sono trasformati in luoghi sicuri dove andare per distrarsi, emozionarsi o semplicemente farsi due risate. E con questo non sto dicendo che Endgame sia un film perfetto, ha le sue pecche, ma complessivamente posso dire che è di certo quello che ha alzato di più l’asticella tra tutti perchè ripartire da un finale cliffhanger come quello di Infinity War non era semplice. Il rischio era alto. Poteva rivelarsi un successo oppure un flop. Invece è riuscito a rimanere a galla, tenendo me e i presenti in sala con gli occhi incollati allo schermo. 

Dopo aver visto Captain Marvel ho capito perchè c’era bisogno di introdurre un personaggio del genere prima dell’uscita del tanto atteso seguito, ma ahimè, la sceneggiatura carente e la caratterizzazione del personaggio non mi hanno convinta, trasformando il film in un fan service noioso, messo in ombra da Endgame. La seconda parte riprende proprio da dove ci eravamo lasciati, con la Terra e gli altri pianeti in caos per colpa dello schiocco di Thanos che ha spezzato l’equilibrio dell’intero universo, cancellando metà degli esseri viventi che lo popolano. 

In questo scenario troviamo gli ultimi rimasti sulla Terra che hanno cambiato radicalmente il loro stile di vita cinque anni dopo la catastrofe, adattandosi al mondo creato da Thanos.

Come vi ho detto anche nel recap, non sono qui per fare spoiler, anche i minimi riferimenti ho preferito nasconderli per evitare di rovinarvi il film. Posso dirvi soltanto questo, è di certo un film che è riuscito nel suo scopo. Ha fatto breccia nel cuore dei fan, permettendo anche a chi era ancora scettico di vedere alcuni personaggi sotto un altro punto di vista. E sebbene gli effetti speciali e la colonna sonora siano spettacolari è da un po’ che penso che ridicolizzare un personaggio come Thor non giovi alla situazione, infatti il dio nordico trasformato improvvisamente nello scemo del villaggio non rende la situazione più leggere, in certi casi la appesantisce con gag inutili. Basta vedere Thor Ragnarok per capire che la sua involuzione è dovuta forse alla sua entrata nel team dei Guardiani della Galassia.

Detto questo, ribadisco che Josh Brolin è un attore eccezionale. Il suo Thanos è forse la parte migliore di entrambi i film, un personaggio ineluttabile che ha dato filo da torcere ai nostri eroi, dimostrando che certe volte volere non significa potere, ma che impegnarsi è la strada più giusta per raggiungere i propri scopi. Le battute di Thanos infatti sono tra quelle che preferisco perchè con poco riesce a esprimere tantissimo, andando oltre il fanatismo Marvel e facendo diventare umano un personaggio che non lo è per niente, che ha sempre raggiunto i suoi scopi caricandosi il peso delle sue azioni sulle proprie spalle e senza mai chinarsi o guardarsi indietro, ma mantenendo alta le sue convinzioni.

Per molti il gesto di Thanos è soltanto crudele e sconsiderato, ma se lo si analizza a mente fredda, ci si rende conto che il suo ragionamento non è del tutto sbagliato, basta a pensare alla situazione della Terra in questo momento per capirlo. Il nostro pianeta, purtroppo, ha ormai esaurito gran parte delle sue risorse e noi siamo dei “parassiti” che vogliono sempre di più ma ormai questa terra non ha più un granché da dare e noi siamo diventati fin troppi e forse uno dei modi per risolvere la situazione sarebbe davvero quello di decimare la popolazione, ma di solito a fare questo ci pensa la natura. Non dico che sia giusto, semplicemente è da mettere sul piatto della bilancia quando si pensa a un personaggio come questo. È nel modo in cui ha scelto di spazzare via metà dell’universo, includendo se stesso nel conteggio, che si vede la dedizione di un uomo alla sua causa, giusta o sbagliata che sia. 

Ciò però non cambia il fatto che dopo aver visto Endgame niente è più lo stesso. Con Spider-Man: Far From Home si chiuderà la terza fase del MCU e sebbene sia curiosa di sapere cosa ci riserverà il futuro, dall’altra parte penso che questo potrebbe essere un degno finale per la serie dei film dedicati agli Avengers. Ma dai rumours in rete sembrerebbe che sia soltanto l’inizio di un nuovo ciclo di film dai quali ci si aspetterà sempre di più.

Avengers: Endgame è l’ora in cui bisogna fare i conti con le proprie azioni, il passato torna a tormentarci perchè è la chiave della salvezza del futuro, ma senza ombra di dubbio questa è la fine dei giochi.

 

 

 

May the Force be with you!
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